giovedì 31 dicembre 2009

l'ultimo giorno dell'anno

http://www.focus.it/Mondo/fotodelgiorno/Baci_benauguranti.aspx
L'ultimo giorno dell'anno sta passando.

Ho fatto solo cose piacevoli oggi e ho cercato un significato simbolico in ogni cosa.

Anche nella più stupida. Anche nel fatto che irragionevolmente continuo a sentirmi così felice.

Felice come chi non potrebbe desiderare altro per esserlo.

Già, ma io qualche desideriuccio ce l'avrei.

E forse è proprio questo a rendermi felice
........ un bacio di mezzanotte sotto il vischio per ogni Amore Impossibile.

martedì 29 dicembre 2009

al faro


Certo che può sembrare un posto inospitale un faro d'inverno.

In realtà è il posto più intimo che conosco. Dentro è anche caldo e silenzioso.

Persino il mare sembra tacere quando è circondato dalla neve.

In questi giorni cerco di mettere ordine nei miei pensieri. Per farlo ho deciso di adibire una stanza a cervello. E' una stanza circolare, con un bel tavolo di castagno e scaffali tutt' intorno.

A poco a poco svuoto la testa e spiego le idee sul tavolo. Le lascio lì in disordine, abbastanza in vista per tornarci sopra facilmente.
Loro tendono ad essere un po' appiccicose e si staccano a fatica. Ma penso che in qualche giorno avrò la meglio e quando la testa sarà libera potrò vedere le soluzioni che ora sembra non esistano.

Così alleggerita vado a nuotare.

C'è un passaggio segreto che dal faro mi porta in una vecchia piscina termale, ormai in disuso. Qualcuno ha deviato il corso dell'acqua per portarla ad uno stabilimento moderno. Qui è rimasta la vecchia vasca, nascosta in una specie di grotta naturale decorata con piccole pietre, conchiglie e vetrini. E' un luogo incantato e assolutamente poco frequentato. L'acqua non è più molto calda ma per nuotare è perfetta.

Nuoto. E nuotando penso che anche il cuore ogni tanto va svuotato. Bisogna liberarlo da ogni rancore e da tutti i rimpianti.
Anche la malinconia e la nostalgia andrebbero smaltite. Lo so, questo dispiace un po'.
D'altra parte se non mi decido a fare pulizia è difficile che un nuovo amore trovi spazio.

domenica 27 dicembre 2009

vacanze di natale

l'immagine è di: www.ladonnadelmare.com/Fari/Faro-nella_neve.jpg

Passerò queste vacanze al Faro. Sola, si.

E' sempre un buon posto dove fermarsi a recuperare le forze.

Quando sono al Faro mi capita spesso di avere come sottofondo, nei miei movimenti e nei miei pensieri, una specie di "ballata degli amori perduti".

E' una ballata che sembra triste all'inizio ma che poi, proprio come quella di Fabrizio De Andrè, si conclude con la gratitudine per gli amori che ci sono solo passati vicino.

La mia ballata è anche allegra. Mi parla di amori che durano tutta una vita e che, simili ai vetrini del caleidoscopio, si smembrano, si scompongono e prendono una nuova forma. Proprio come la vita.

La mia ballata è sempre un po' malinconica. Lo so.

E' malinconica come questo Faro, come la mia bicicletta sotto la neve, come il canale della Martesana d'inverno.

Ma è una malinconia leggera, con cui si può ben convivere.









mercoledì 23 dicembre 2009

la notte della nevicata



La notte della nevicata sono uscita per strada.

Tutto fermo e silenzioso. Un bel freddo duro.

Esco per consegnare gli ultimi cioccolatini ad una amica, con pizza e chiacchiere.

Leggerezza, piacevolezza. La facilità di riannodare nodi allentati tanti anni fa. Patrimoni di esperienze comuni che non vanno persi.

A casa non so resistere alla tentazione di alzare completamente il lucernario per liberarlo dalla neve. Fantastica idea, tutta la neve che era sopra è scivolata docilmente dentro casa. Passando abbondantemente dalla mia testa e poi giù per il collo. Non ho parole per descrivere la sensazione.

Ora però la finestrina è pulita e posso di nuovo vedere il cielo e la neve che continua a cadere.

La neve che stava fuori adesso è nella mia vasca da bagno. Comodo vero? Chissà se riesco a conservarla fino all'estate. Così da poter rinfrescare qualche pomeriggio arroventato.

venerdì 18 dicembre 2009

neve e cioccolato


Da principio è stata solo una sensazione.

Erano giorni che la radio ci allertava, e oggi in particolare tutti sapevamo che sarebbe accaduto.

Ma ancor prima di poterne sentire l'odore, mentre spargevo il cioccolato sul marmo per temperarlo, ho avvertito che un cambiamento era in atto. Là fuori.

Infatti spostando lo sguardo sul lucernario l'ho vista.
Certo che è una sensazione insolita: cioccolato tiepido sotto le dita e fiocchi di neve che cadono sopra la testa.

La prima neve della stagione è arrivata. E io sono nella condizione migliore per godermela.

Neve e cioccolato, si, niente male.

domenica 6 dicembre 2009

domenica


Sveglia all'alba. In tempo per vedere il sole sorgere da un angolo del cortile.

Poi rallento e mi gusto la giornata a piccoli sorsi.

Momento dopo momento, con tutte le sensazioni che contengono.

Si, ancora una volta non posso far a meno di pensare che sono una ragazza molto fortunata. Per quello che sono, niente di più.

venerdì 4 dicembre 2009

brrrr


Gran freddo questa mattina. Non mi ero accorta.

Spesso sono atermica. Cioè non penso mai che il freddo o il caldo possano influire sulle mie condizioni. Magari tremo ma ci metto un po' ad associare questo stato al freddo. Al contrario d'estate non capisco proprio subito che se sono fradicia di sudore e ho la pressione a dieci, forse è perchè fa caldo.

Si, è vero. Su queste cose sono piuttosto tardiva.

Comunque stamattina non tremavo. Stavo proprio bene.

Solo quando ho visto il cioccolato coagularsi nei dieci centimetri di tragitto tra il pentolino e lo stampo ho capito che forse la temperatura era troppo bassa.

Così, visto le difficoltà che trovo ad ascoltarmi, anche perchè spesso non mi parlo e quando lo faccio non sempre mi capisco, comincerò ad ascoltare il cioccolato.

giovedì 3 dicembre 2009

giocando col tempo


Oggi è successo qualcosa di strano. Sembrava che il tempo avesse voglia di divertirsi cambiando continuamente velocità.

Ma non solo.

Ad esempio quando sono passata sotto l'orologio del binario 20, lui segnava, come al solito dato che è rotto, le dieci e venticinque. Si ma il fatto straordinario è che oggi erano proprio le dieci e venticinque! Non so esattamente cosa voglia dire, ma sono sicura che vuol dire qualcosa.

Poi, convinta di essere in ritardo, scopro invece di essere in anticipo. Bene, dico, bevo un caffè. Possibile che ci abbia messo un'ora? Così mi ritrovo in ritardo ma, visto che già pensavo di esserlo, mi dico che ho recuperato l'anticipo e mi metto a ridere da sola.

E poi avanti così, tutto il giorno. Il tempo mi scappa via e poi mi accorgo che è dietro di me, mi distraggo un attimo ed è già buio e io non ho ancora fatto neanche un cioccolatino.

Ed ecco che all'improvviso mi trovo davanti la Regina Bianca che tuona:

"Tagliatele la testa! Sta ammazzando il tempo!"

martedì 1 dicembre 2009

ritorno a casa


Così siamo rientrati. Io e pochi altri a dire il vero. La maggior parte dei miei cioccolatini non sono più tornati a casa. Hanno preferito restare sull'Appennino.

O forse non hanno avuto scelta.

Ahi, il triste destino dei troppo buoni...

Io mi sento un po' stordita, stremata, spremuta.

E' stato un bel tour. Un tour emozionale.

D'altra parte si trattava di cioccolatini emotivici, mica di mortadella. Ovvio che l'animo ci resta un po' ingarbugliato.

Adesso riprendo forze e fantasia, aiutata dalla luna piena appena fuori dalla mia finestra, dall'aroma della arancia che cuoce insieme alla cannella, e da quello dello zenzero che si insinua prepotentemente come per cancellare la memoria della fatica.

E allora risalta solo l'essenziale: la forza dei legami costruiti nel tempo, la gioia di sentire di essere rimasta nel cuore. Grazie.


venerdì 27 novembre 2009

cioccolatini in viaggio


Eccoli qui. Schierati in attesa di entrare nelle scatoline.

Pronti per la partenza. Se ne vanno nel Mugello a fare un mercatino.

Ed io con loro.

Uhmm... quanti pensieri. Ma siamo buoni, io e loro. Non ci può capitare niente di male.

Al massimo ci mangiano.

venerdì 20 novembre 2009

vecchi rimedi


Pare che le nostre cellule si rinnovino in continuazione. E noi con loro.

Sicuramente non siamo più le stesse persone di un anno fa. Ogni giorno ci può portare una rinascita, se solo sappiamo accoglierla.

Per questo non c'è niente di già fatto, di già visto. Quello che non ha funzionato un tempo può essere risolutivo adesso. Per il semplice motivo che noi nel frattempo siamo cambiati.

Ogni strada va battuta fino in fondo, senza aver la presunzione di sapere già dove va a finire. Vale la pena. Soprattutto quando è in gioco la nostra vita.

lunedì 16 novembre 2009

giardini segreti


Godo agevolmente della libera gestione del mio tempo. Produco all'impazzata. Mattino, giorno, notte. Quando mi pare.

Riesco anche a farmi un bagno caldo mentre il sole tramonta e a compiacermi di tutta questa libertà.

Il profumo del cioccolato mi accompagna ogni momento.

Una bella sensazione di pienezza.

Poi all'improvviso un pensiero mi sorprende.

Un elemento che irrompe a scardinare l'equilibrio solitario.

lunedì 9 novembre 2009

salendo


Che giornata strana.

Questa mattina mi sentivo di nuovo intrappolata. Come avvolta in una ragnatela che mi impediva di avanzare.

Sapevo benissimo che dietro alla ragnatela c'ero io, prigioniera della mia stessa rete.

Si, perchè mi sono resa conto che ogni volta che mi avvicino a conquistare un obbiettivo comincio ad aver paura e allora, piano piano, retrocedo. Lo faccio in silenzio, facendo finta di niente. Però retrocedo. Incontestabilmente.

Ho paura di fare il passo finale. O meglio, di dare la spinta determinante. Vorrei esserci trasportata, come se non dipendesse da me.

Come se non volessi prendermi la responsabilità di un livello superiore. A meno che non mi ci trovi.

Così potrei sempre sgattaiolare via nel caso le cose non andassero a buon fine. Posso sempre far finta che in fondo passavo di lì per caso. Che non sono coinvolta.

Quindi si tratta soltanto di semplicissima codardia.

Ma questa sera un altro dei tanti semi buttati allegramente a piene mani ha germogliato. Ora mi tocca rimboccarmi le maniche e andare a prendermene cura per vedere di farlo vivere.

Perchè seminare non è poi così faticoso. Il difficile viene dopo, ed è un peccato sottrarsi alle incombenze e girarsi dall'altra parte. Bisogna continuare il lavoro.

Su, su, fino alla cima.

venerdì 6 novembre 2009

la cura


Finalmente ho potuto godere delle gioie dell'hamman.

Ieri ho passato un pomeriggio tra i vapori e le musiche orientali.

A raccontarci cose leggere con l'amica di sempre, a farci accudire, strigliare e massaggiare da mani energiche e sapienti.

Così nel relax la fantasia è trasbordata subito dalle parti del Faro. Com'è che non c'è un Bagno Turco al Faro? Ci starebbe proprio bene. Ho già individuato il posto giusto.

Adesso non mi resta che costruirlo.

domenica 1 novembre 2009

soufflé


Oggi ho dovuto rivangare un po' il passato.

Mi sono cimentata in un' attività che, nella mia seconda vita, mi dava grandi soddisfazioni.
Allora li chiamavo semplicemtente "sformatini", perchè non si montassero troppo la testa, ma erano e sono, in tutto e per tutto dei veri "Soufflé".

Solo che sono piccoli. Monodose.

Poi hanno un altra particolarità: io li preparo, poi li faccio raffreddare bene bene e li metto via. E loro, magicamente, sanno rialzare la testa anche dopo qualche giorno. Tutto sta in alcuni piccoli e delicati passaggi. Troppo difficili da dire a parole.

Così oggi ho deciso di riprovare, per vedere se l'alchimia riusciva sempre. Altro ambiente, altri tegamini e soprattutto altro forno.

Ma loro non mi hanno deluso. Zitti zitti si sono comportati proprio bene, riempiendo il mio sottotetto di quei profumini che pensavo rimasti per sempre sull' Appennino.

Così li ho promossi. Pronti per andare a scuola.

venerdì 30 ottobre 2009

volare più alto


Volare alto non è solo meglio per via della vista aerea.

Diciamo che è anche più sicuro.

Ieri per esempio volando a mezz'aria, piena di titubanze, sono stata tirata giù da una schioppettata indirizzata forse ad un fagiano.

Così mi sono ritrovata a volare rasoterra, che è una cosa terribile, peggio di camminare. E il bello è che ogni volta che sentivo arrivare le correnti ascensionali, che mi avrebbero potuto riportare in quota, io, tanto per pararmi il culo giocavo al ribasso.

In realtà avevo solo paura che, una volta arrivata lassù, avrei dovuto tenermi "all'altezza". Prendermi tutta la responsabilità del privilegio.

Molto più comodo lasciarsi andare giù.

E continuare a strisciare.

mercoledì 28 ottobre 2009

aquiloni


Brandelli di solitudine colorati.

Leggeri, possono volare alti.

Oppure ti tirano giù come un piombo.

Ma sai troppo bene che il punto di vista migliore è quello aereo.

Quindi non resta che lasciare i piombi a terra e sollevarsi, gentilmente.

Respirare a fondo e volare alto. Questa è l'unica strada.

martedì 27 ottobre 2009

treni al cioccolato


I treni sono sempre meglio da fuori.
Quando li osservi, quando li ascolti, sanno scatenare emozioni dimenticate.

Passo giorni e giorni chiusa quassù.
Imprigionata dalla mia stessa fantasia continuo a macinare.
Ci sono fogli e immagini ovunque.
E dove finiscono le immagini comincia il cioccolato. Fonde, si spande, cola e prende forme deliziose. Mi impregna del suo aroma.

Giorno, notte, giorno: i treni mi accompagnano.

Passano rallentando. Oppure si mettono in viaggio la mattina presto.

Fischiano, sferragliano, stridono.

I treni da fuori sono poesia.

Dentro sono fatica, tensione, puzza, ritardo.

mercoledì 21 ottobre 2009

piove


Piove e io sono felice.

Si lo so, lo so. Non è una cosa simpatica da dire, eppure è così.

Adoro la pioggia, il cielo bianco e basso.

L'odore della pioggia.

Lascio che lavi e mi lavi. Lascio che cada sul mio giardino immaginario.

Posso sentirla scorrere sulle mie soppraciglia e scivolare di lato lungo il collo.

Posso sentire l'odore del muschio. Pungente.

Sono qui. Appartengo alla terra.

domenica 18 ottobre 2009

domenica


La domenica arriva leggera. Solo con una puntina di angoscia lì. Ma va bene, è il suo sale.

I pensieri e i progetti si sono svegliati prima di me e hanno cominciato a sgomitare per uscire.

Io cerco di mantenere la calma e li srotolo adagio. Ma come sempre ci sono quelli prepotenti che vogliono passare davanti. E quelli più timidi che se ne stanno lì in fondo, un po' al buio. Mi tocca sempre scrivermeli.

Giorno dopo giorno assorbiamo un sacco di cose. Immagini, idee, pensieri. Non sappiamo come. Semplicemente vivendo, penso.

Sono tutte cose che passano attraverso il filtro delle nostre percezioni, cose che restano lì, in attesa di essere elaborate e poi utilizzate.

Per questo ogni tanto bisogna lasciare che vengano fuori e prendano forma, e per farlo c'è bisogno di spazio, tempo e silenzio.

Dopo posso anche cominciare a mettere ordine.

Come fosse un giardino.


sabato 10 ottobre 2009

Tempo Tempo Tempo


Oggi il Tempo è al mio servizio.

Sissì, oggi lui farà quello che gli dico io.

Per prima cosa nessun impegno, zero.

Poi una caterva di libri, che io possa divertirmi a leggerne anche una sola riga per ognuno.

Cibo, si ovviamente. Da consumare con lentezza, insomma da assaporare.

Musica, si. Ma che non la faccia da padrona.

Poi il sole che entra dalla finestra ad est, mentre l'aria fresca arriva dal lucernario spalancato sul cielo ad ovest.

Poi un piccolo trucco per non farsi prendere dalla voglia di fare: restare in pigiama. Si, tutto il giorno.


venerdì 9 ottobre 2009

nuovo punto di vista

Attraversare la città alle sette di mattina in bicicletta.

Molto più vuota che solo mezz'ora più tardi.

Molto più vuota che sul metrò, comunque.

E anche piena di buoni odori: il caffè, le brioches... quelle un pò meno, il mio naso riesce a individuare gli aromi artificiali anche a distanza. E poi l'odore di stampa fresca quando passi vicino alle edicole. Giornali nuovi, appena sfornati. Notizie logore, da far accapponare la pelle. Terremoti, frane, onde anomale, corruzione. E su tutto chi cerca disperatamente di restare a galla, sempre più tronfio nella sua arroganza.

Passo oltre, continuo a pedalare.

I camion della nettezza, qualche furgone del pane, qualche bottega già aperta. Artigiani per lo più, con quel viziaccio di alzarsi presto per lavorare.

Passo oltre, continuo a pedalare. Faccio parte. Si, mi sento parte di questa città. Soprattutto questa mattina che è così presto.

Tanti anni fa, nel corso della mia prima vita, mi capitava abbastanza spesso di pedalare alle sette di mattina. Solo che allora rientravo a casa. Ma allora avevo alre cose per la testa.

Passo oltre, continuo a pedalare. Un nuovo punto di vista, identità portinaia.

Punto di vista singolare, tutto rivolto all'interno. Un bel palazzo Decò.

I camion della nettezza arriveranno tra poco. Chiudo i sacchi, li porto fuori. Pesano poco.

Una domanda mi si forma, inevitabile, nella testa: "Com'è che i ricchi producono così poca spazzatura?"

sabato 3 ottobre 2009

sognando


Abbandonata in un piccolo relax scivolo nel sonno.

Il sogno credo è arrivato sull'aroma dello zenzero che si addolciva sul fuoco. Per questo ne ha preso le caratteristiche e ha scoperchiato i ricordi.

Così mi ha portato lievemente da uno stato di pace ad uno fatato.

Ed è in questo incanto che assaporo il silenzio di siesta e mi concedo di indugiare sui segreti del cuore.
Come scartando un piccolo regalo.

mercoledì 30 settembre 2009

rivelazioni


Adesso che navigo le grandi acque non devo più preoccuparmi degli schiacciasassi. Pensavo.

Invece no, ho scoperto che lui può seguirmi dappertutto. Anzi, di più: lui abita in me. Ogni tanto mette in moto e produce quelle odiose onde denigratorie che mi fanno dubitare di tutto e di me in particolare.

Ne basta una un po' più forte ed eccomi di nuovo stesa, spalmata, pronta per farmi rollare.

Oggi, per esempio, è stata una di quelle giornate in cui lo schiacciasassi l'ha fatta da padrone. Anzi, non contento ha chiamato a dargli mano il rospo che poco più di un anno fa abitava il mio stomaco.

E' stata dura, mi tiravano giù. Quando riuscivo a tenerne a bada uno, quell'altro mi attaccava dall'altra parte.

Ho continuato a guardarmi in giro per vedere se l'uomo da/del marciapiede fosse magari nei paraggi, per aiutarmi a venirne fuori un altra volta.

Ma niente, lui ormai deve aver preso la sua strada, allontanandosi dal rischio continuo di finire dentro a un tombino ad esplorare il sottosuolo.

E poi lo dovrei sapere che nel mare non ci sono marciapiedi.

Non mi è restato altro da fare che tentare di cavarmela da sola.

C'è voluta tutta la giornata. Un combattimento estenuante. Ma alla fine, quando ormai era la luna a luccicare sull'acqua, ho lasciato schiacciasassi e rospo alle mie spalle e ho ripreso il mio lento ma deciso navigare.

Verso un nuovo Porto.

lunedì 28 settembre 2009

navigando a vista


Non è la prima volta che mi trovo ad avanzare in queste condizioni.

La novità, caso mai, sta tutta nel fatto che le incognite non mi spaventano più di tanto.

Anzi per dirla tutta non mi spaventano affatto. Forse mi spaventa di più il dubbio che io sia completamente incosciente.

Ma questo è uno spavento da quattro soldi.

In ogni caso non darò retta agli spauracchi.

L'acqua è fresca ma sento il sole scaldarmi le spalle.

Procedo assaporando il viaggio, registrando lo sforzo sulle mie capacità. Aumentando leggermente la pressione, momento per momento. Senza forzare il motore ma tenendo ben preciso nella mente il Porto dove intendo arrivare.

Senza perdere la rotta.

sabato 26 settembre 2009

indolenza


Ero andata lassù per vedere se, cambiando il punto di vista, fossi riuscita a trovare un po' di coraggio.

Non è sempre facile sentirsi grande dall'alto di centosessanta centimetri.

Così oggi ho appeso un'amaca tra i comignoli e sono restata a guardare il cielo un po' più da vicino.

Era un bel cielo pallido, appena sporcato d'azzurro. Un cielo un po' basso che mi ha subito fatto sentire più a mio agio.

Non è che il coraggio si è manifestato subito. Più che altro hanno cominciato a scivolare via la tristezza e la paura. Subito rimpiazzate da una certa indolenza.

A quel punto non potevo far altro che indugiare, cercando di soffermarmi su tutte le sensazioni che mi evocavano forza.

Impresa gratificante ma non indolore, fatta di ricordi per le belle imprese passate, ma ahimè, passate appunto.

Non mi resta che mirare più in alto, ben oltre i comignoli, dove le emozioni e le idee possono davvero prendere il volo.
Ed ecco che sto già cominciando a volare...

lunedì 21 settembre 2009

autunno


Oggi comincia l'autunno.

Meno male, si perchè a me l'autunno piace, e anche l'inverno.

Mi sembrano meno impegnativi, più intimi.

Le giornate finiscono prima così le serate sono più lente.

Le estati invece solitamente mi stressano. Tutta quella luce, quel correre, quel divertirsi.

Ho passato anni a subire le estati, a pensare solo a lavorare, senza concedere spazi al divertimento.

Dopo, dopo, dopo, ero solita dirmi. Ma il dopo è arrivato e quel momento se n'era andato per sempre.

Quest'anno invece l'estate è stata generosa con me. Era appena iniziata che già mi portava un grande regalo. Già peccato che poi l'ho dovuto restituire. Non era il momento, pare. Non era giusto, credo. Non era per me, sembra.

Peccato, un altra volta ancora dovrei pensare: dopo, dopo, dopo, aspetta.

Non so se voglio ancora aspettare, non credo.

Ora, ora, ora. La mia felicità, qui e ora.

Qualsiasi sia la situazione.

venerdì 18 settembre 2009

al Faro

In giorni come questi non mi resta che rifugiarmi al Faro.
Abbandono gli impedimenti quotidiani, lascio perdere con il ridicolo tentativo di farmi crescere il pelo sullo stomaco e mi infilo con tutti e due i piedi in una storia su misura.
Su misura per me. Ma non solo.

Quella che che si disegna nella mia mente e che scende giù fino ai polpastrelli è una storia positiva.
Una storia che può creare valore. Se arriverà ad una conclusione.

Per ora il valore è solo per me, perchè quando le cose non vanno, quando l'aria è immobile e nulla succede, io posso entrare in questa storia come se la stessi leggendo.
Parola dopo parola.

domenica 13 settembre 2009

radici


Nelle ultime settimane frequento un posto prezioso.

Anche se una specie di pudore mi ha impedito fino ad ora di scriverne.

Questa mattina però le mie mani non potevano più aspettare. Dovevano scrivere.

Scrivere per condividere delle emozioni che da sola non riesco più a contenere.

No, niente di straordinario. Si tratta di mia madre.

Adesso che è un po' come una bambola rotta posso starle vicino.

Con piacere.

Non so se può sentire le mie carezze o il tono della mia voce. Il beneficio è tutto per me. E' un riempire la distanza di anni. E' un tentare di ringraziarla per avermi messo al mondo.

Si, mi ricordo bene. Ci sono stati momenti in cui non ho potuto fare a meno di dirle che non glielo avevo chiesto io. Lo so, avevo altro per la testa.

Ma c'è un tempo per ogni cosa, e questo è il momento di ringraziarla, anche per il solo fatto di essere quella che sono. Ora.

Bene, poterlo fare mi sembra un grande privilegio.

Per questo quando sono qui penso che questo è il solo luogo in cui vorrei essere.

In pace.

sabato 12 settembre 2009

pieno e vuoto


Quando le cose marciano è una bella sensazione di pienezza che ci accompagna.

E' sicuramente una banalità ripetere che non ci si rende conto di quello che abbiamo fino a che non ci manca.

Banalità sacrosanta.

A me succede spesso. E'come il dentino di un ingranaggio. Se uno salta tutte le rotelle vanno fuori fase.

Ed è così che mi sento: sfasata. Poi c'è questa sensazione di un piccolo vuoto localizzato più o meno tra lo sterno e la bocca dello stomaco.

Non so se un cioccolatino basterà. Ma mi vedo costretta a tentare.

martedì 8 settembre 2009

lègami!


Che disastro però queste giornate.

Sono dispersiva e distratta, non riesco a combinare nulla. Mi sento slegata.

Ho bisogno di ristabilire il mio baricentro ma non riesco a star ferma.

Tutta questa libertà, tutta questa indipendenza, tutta questa solitudine.

Alla fine mi fa girar la testa.

lunedì 7 settembre 2009

legami


Una intera settimana giocata in famiglia.

Da sabato a sabato ho visto gli aspetti gravi della vita snocciolarsi uno dopo l'altro davanti ai miei occhi. E ne sono rimasta colpita e coinvolta.

Ho visto la fragilità della vita. Vita che resiste malgrado tutto, che si difende e ci unisce tutti intorno a lei.

E mentre una vita resisteva un'altra si spezzava. Senza preavviso. Lasciandoci confusi a guardarci mentre un altra volta ci riuniva.

Poi infine l'amore e la festa. Il futuro che si celebra pieno di aspettative. La nuova generazione che compie grandi passi e segna una continuità nei nostri caratteri migliori.

E tornare a camminare sui sentieri dell'adolescenza lasciando che i ricordi vagamente riaffiorino.

giovedì 3 settembre 2009

altre onde


Ci sono onde che si infrangono sulle rive.

Altre, inaspettate, si infrangono contro la nostra capacità di comprendere.

E possono spezzarci il cuore. Per un attimo.

Poi cerchi di capirne il senso e la portata, ingoi l'acqua salata senza affogare e ritrovi la tua rotta nel mare.

Sei di nuovo a galla e ti allunghi in una nuova bracciata. Padrona di te stessa e amica del mare.

Solo il sale in bocca che ti brucia la gola. Ancora.

Il fatto è che non c'è nulla di infrangibile. Non le onde né tanto meno i sogni.

Ma neppure gli infrangibili Duralex in realtà lo sono. Quelli se cascano producono migliaia di frammenti. Bisogna farsene una ragione: infrangersi è assolutamente normale.

martedì 1 settembre 2009

costruzioni


Certi angoli di Milano somigliano ad una disordinata camera dei ragazzi.

Strane torri di legno e cemento sbucano all'improvviso al di là di un muro diroccato.

Diroccato e decorato, da graffiti oltre che dalla vegetazione.

Chissà perchè certe immagini mi fanno pensare a Blade Runner:

Ho visto cose che voi umani non potreste immaginare... navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione

Intanto pedalo verso casa mentre il tramonto compie la sua seduzione quotidiana.

Mi piace quello che vedo, per quanto brutto e
inquietante possa essere. Ne faccio parte.

E mentro scrivo Leonard Cohen canta "In my secret life". Solo per me, of course.

domenica 30 agosto 2009

epilogo


Un bel finale per la mia vacanza toscana.
Davanti al Crocefisso di Annigoni, a Castagno d'Andrea, gli Archaea String con la loro "Musica In Bilico".
Magico quintetto d'archi.
Non fanno musica classica, ma anche. Non jazz, ma anche. Non rock, ma anche.
Non colta, no questo no. Dicono di loro stessi... comunque in bilico tra i generi. Un po' come tutto in questo momento storico. Archaea String è un'intuizione.
Così, in bilico tra passato e futuro metto un piede dietro l'altro concentrandomi sul momento, ben sapendo che l'allenamento è stato duro e la mia stessa forza mi darà l'equilibrio.






venerdì 28 agosto 2009

tornando indietro


Ogni tanto bisogna tornare indietro.

Indietro per riappacificarsi con la strada percorsa.

Indietro per guardarsi nel tempo e nel luogo. Dal presente.

Così oggi sono stata a fare il bagno al Doccione. Mi sono immersa nell'emozione di luogo e tempo passati ma soprattutto nell'emozione continua di rivedere tante persone.

Adesso sono veramente esausta.

Questo è stato un piccolo viaggio ma molto profondo.

Un viaggio nel mio vissuto, come un lento ballato guancia a guancia.
E' Steve Winwood che canta "Take it to the final hour".

Proprio qui. Adesso.

martedì 25 agosto 2009

cioccolatitudine


Ho passato una settimana speciale.

In un colpo solo sono tornata indietro di vent'anni e più. Ho riannodato un filo importante, nello stesso luogo in cui è cominciata la mia seconda vita.

Con le stesse persone e con la complicità del cioccolato.

Due giorni di parole, sorrisi e confidenze. Fondendo, temperando e dando nuova forma al cioccolato.

venerdì 21 agosto 2009

una giornata al mare



Lunedi ho passato una singolare giornata al mare.


Singolare perchè in compagnia della totalità delle mie sorelle e di un terzo dei miei fratelli.


Un fatto che non si verificava dai primi anni '60 e che va quindi considerato con il dovuto rispetto.


Non è stato proprio facile perchè gli anni, goccia dopo goccia, hanno scavato solchi profondi tra di noi.


Ognuno è diventato la persona che è, anche se l'impasto di base è il prodotto della stessa combinazione di fattori.


Alla fine è sempre la nostra specifica visione delle cose e del mondo che ci rende unici e diversi. E l'età ci aiuta a comprendere anche nella diversità.


Almeno spero, anche se non è proprio facile facile.


Ma nuotare nel grande mare, quando sei abituata alle sponde rassicuranti della piscina, è sempre una gran bella emozione.


In tutti i sensi.

venerdì 14 agosto 2009

ultimo giorno di scuola


E' arrivato l'ultimo giorno e quasi quasi mi dispiace.
Niente esami, no. Finisce così, alla vigilia di Ferragosto.

Tutto tace.

Persino il cantiere che da due anni lavora a ciclo continuo giorno e notte, oggi si è ammortato.

Mamma Gru e le sue Gruine sono rimaste ferme stamattina.
Se ne stanno lì buone buone a guardare per terra.
Chissà se qualcuno le porterà al mare domani.


giovedì 13 agosto 2009

up


Via via che la mattina si dipana non so resitere al tentativo di scrivere.

Devo farlo, e subito.

Bene, è andata così: la prima onda è arrivata martedì sera. Di per se non aveva molta forza ma deve essersi per forza insinuata in qualche zona fragile del mio io.

Era una onda scettica, con una buona componente di apatia. Era un onda denigratoria che non vedeva nessun valore in quello che sto cercando di fare.

La seconda onda è arrivata mercoledì. Questa era un onda bella forte che in un attimo ha coperto molti dei territori appena bonificati del mio cuore.

Dietro a questa si è fatta forza un'ondina piccola che da giorni se ne stava fuori dal mio porto in attesa di sbarcare.

Così ieri sera ho avuto il mio piccolo tzunami.

Dapprima mi ha steso. Poi ho stretto i pugni, ho fatto un bel respiro e ho cominciato a tirarmi su.

E ho visto il mare tornare calmo.

mercoledì 12 agosto 2009

sembra facile


Forse sono stata un po' troppo ottimista ultimamente.
Anzi di più, sono stata facilona.
Così, una dopo l'altra sono arrivate le onde negative.
Come piccoli tzunami mi hanno travolto, rivoltato e tentato di affogare.
In questo momento sto combattendo per resistere. Scrivo per farmi forza.
Anzi mi sto già rialzando.

martedì 11 agosto 2009

guardiola rovente


Nel caldo pomeriggio d'agosto tutto è immobile.

Pare che il Palazzo sia deserto, anche se ogni tanto passa qualcuno.

La mia attività fantasticatoria è a mille.

Nell'anomalo silenzio della strada la musica del cantiere si definisce in tutte le sue dimensioni. Dalle gru ai montacarichi, dai martellini alle betoniere: ogni strumento ha la sua voce.

E' il Blues del Cantiere.

Però adesso chiudo la porta. Si, meglio.

sabato 8 agosto 2009

ora



Adesso è il momento. Vuoto e silenzio.


Adesso posso sentire la musica del cortile vuoto. Piano, come avesse paura di svegliare qualcuno.


Ogni tanto avverto un piccolo dispiacere. Come una stretta qui, appena sotto lo sterno. Certi momenti ne dimentico il motivo e allora mi tocca interrogarmi per riscoprirlo. E magari accorgermi che potrebbero essere anche un paio di motivi. Contingenti e concomitanti.


Va bene, non è grave. Ci può stare.


Intanto preparo la bicicletta per un lungo giro.


Le strade lo so, saranno tutte mie.

martedì 4 agosto 2009

vuoto relativo





E' arrivato il momento che lo spazio comincia ad aumentare.

Agosto, mese di partenze. Non molte per la verità, anzi sempre meno.

Bisognerà aspettare la prossima settimana per sentire le strade respirare. Ma per ora mi accontento di questo clima disimpegnato, un po' più rilassato.


Poi ci sono i cinema all'aperto, nei cortili, nelle arene o nei parchi. I miei preferiti sono quelli nei cortili delle scuole perchè mentre aspetti la proiezione se ti guardi in giro puoi ritrovare la tua vita di studente. Quando poi il sonoro tace puoi sentire i passi nei corridoi, solitari oppure di massa, come una cavalcata.

Poi grida e bisbigli, confidenze e sguardi.

Sono tutti lì. Nascosti nei cortili. Indelebili.

venerdì 31 luglio 2009

la finestra sul cortile


Venerdi sera. Di nuovo si crea la magia del cortile.

Di nuovo quel Sax. Mi piace da morire e mi fa morire dalla curiosità.

Non riesco a capire chi è il misterioso saxofonista delle 20 e 30.

Cerco di indagare. Mi concentro per capire dietro a quale finestra si nasconde l'artista. Ma questo cortile è un perfetto anfiteatro e la musica si distribuisce equamente.

Riesco solo a vedere un tipo che mangia un piatto di spaghetti davanti al PC.

Quando rialzo gli occhi non c'è più.

Non mi resta che godermi la musica mentre l'aria si rinfresca promettendo un temporale.

giovedì 30 luglio 2009

sottotetto bollente


Va bene lo ammetto: questa notte anch'io ho sofferto il caldo. Le pale al soffitto pareva spostassero aria fritta e i miei pensieri sono andati presto in ebollizione.

Non è tutta colpa del caldo però. La verità è che in questo periodo il mio cervello è sovraeccitato.

Questo lavoretto estivo della portinaia occasionale mi consente fantastici voli di fantasia. E la mia fantasia non si accontenta di fantasticare, lei deve costruire.

Così mi trovo ad avere circa nove ore al giorno a disposizione per pensare, leggere, scrivere, disegnare e progettare.

Ed è talmente abbondante il bagaglio produttivo che ancora di notte sono lì a spostare mentalmente concetti e intuizioni da un progetto all'altro.
E al mattino mi ritrovo a riscrivere, rivedere e ristrutturare il lavoro del giorno prima.
Se continuo così mi toccherà fare gli straordinari.

lunedì 27 luglio 2009

ciclosofia


Finalmente qualcuno l'ha fatto.
Ha tirato le fila delle nostre emozioni da sellino, le ha ordinate e le ha fornite di una dignità filosofica.

Ha messo nero su bianco i veri motivi che ogni giorno ci spingono a pigiare allegramente sui pedali creando il vento e snobbando il traffico. Ha elevato e nobilitato il nostro pensiero evidenziando la posizione decisamente più alta di quella dell'automobilista. Ha pazientemente riappiccicato i pezzi del nostro cervello shakerato dai troppi chilometri sul Pavè e ha creato una filosofia dedicata principalmente a noi, fieri ciclisti urbani.
"E il pensiero ciclosofico fondamentale è che ogni corpo su una bicicletta assiste ad uno spostamento del proprio sguardo sul mondo.
All'esterno ci si sposta in bicicletta. Ma all'interno è la bicicletta che ci sposta."
Lui è Didier Tronchet.
Piccolo Trattato di ciclosofia. Il mondo visto dal sellino.
Edizioni Il Saggiatore

venerdì 24 luglio 2009

sublimato di note


Ennio Morricone all'Arena di Milano. Lo so che è una banalità ma la prima associazione che mi viene in mente è sicuramente: emozione.

Perchè la sua musica ha fatto emergere l'anima dei più bei film della nostra vita.

E l'ha mostrata anche a chi non voleva vedere ne ascoltare.

Un concerto che continua questa mattina tra i miei ricordi e il cuore.

mercoledì 22 luglio 2009

prevedibili imprevisti


Qualche volta anche le libellule blu devono atterrare.

Il cielo non è sempre libero e allora i voli vengono sospesi.

Ok, ci si può fermare. Anzi fermarsi proprio sopra il macigno che ci sbarra la strada. Così da poterlo guardare da vicino e vedere da che parte si può iniziare a demolirlo. Oppure usarlo per riposare, o come base di osservazione per altri e più pericolosi macigni.

Interrompere il volo e cambiare il passo.

Andare avanti, piano.