lunedì 26 gennaio 2009

treni notturni


I treni mi emozionano. Sempre.

Quando piove o fa molto freddo lascio la bici in cortile e prendo il treno.

La cosa insolita è che il treno passa sotto la città e io faccio solo due fermate. Potrei usare il Metrò ma l'atmosfera è completamente diversa.

Il Metrò e i suoi viaggiatori hanno un'aria triste e provvisoria, spesso pigiata.

Gli utenti del Passante Ferroviario invece sono altrettanto tristi. Anzi quando è notte lo sono anche di più. Sono stanchi e spesso dormono. Alcuni però riescono a godersi il viaggio e leggono o ascoltano musica.

Anche quelli del Metrò ascoltano musica, ma lo fanno con le cuffiette.

Sul Passante invece, soprattutto la notte, è ancora la radiolina che diffonde la sua musica. Spesso è una musica un pò orientale.

Allora io socchiudo gli occhi, appena appena, giusto per sfumare un pò i contorni... così le mie due fermate diventano un viaggio in un paese sconosciuto. Non è una fantasia difficile. E' molto più vicina alla realtà di quanto crediamo.

sabato 17 gennaio 2009

compleanno

una candelina su Foto di Claudia Castaldi, StudioLeo Torri & C.




Due giorni fa è stato il mio compleanno.


Ho compiuto un anno dalla mia ultima nascita.


Allora,anche se sono ancora un pò troppo piccola, cerco di fare dei bilanci.


Confesso che spesso sono triste e che a volte ho un pò paura.


Ma ci sono molti giorni in cui mi sento felice e fiera. Appagata da me stessa. Lo so che suona male ma per ora me stessa è tutto quello che ho. E vi assicuro che non è poco.


Anzi è tantissimo. Lo vedo ben chiaro quando mi volto indietro e vedo immagini in cui al mio posto c'era solo un nodo. Un nodo pronto ad adeguarsi alle circostanze senza preoccuparsi se tirando di qui e di là, rischiava di soffocarsi.


Allora mi distendo ben bene, respiro e vado avanti. Perchè ho da mangiare ancora tanta polenta se voglio diventare grande.

lunedì 12 gennaio 2009

paura


Nel momento della paura del distacco riemergono immagini dal passato.

Un passato a lungo dimenticato dove io piccola gioco con l'acqua di una grande fontana.

Ieri mentre camminavo distratta me la sono ritrovata davanti. Chissà perchè mi sembra molto più grande. Di solito succede il contrario con i ricordi dell'infanzia.

Ci giro intorno per ritrovare il punto esatto dove mi sedevo da bambina. Ma quando lo trovo vedo che lo sfondo è cambiato, o meglio sparito. Già, era una cosa che sapevo ma vederlo con questa luce e la neve tutt'intorno è stato strano.

domenica 11 gennaio 2009

messaggi sublimali


Tornando a casa stasera l'ho rivisto.

Era lì, adagiato tra due cuscini. Comodo.

Allora ho capito. Ecco da dove mi è venuto quel ricordo...Keruach, le reti, i pesci.

E' stato lui, il cuscinetto confortante dell'Ornella: Perchè i Pesci non affoghino.... già, proprio così!

sabato 10 gennaio 2009

casa e gelo


Di nuovo al rifugio.

Dal mio sottotetto coperto di neve intuisco la città là fuori.

La neve ha coperto la finestrina sul tetto e ora la luce che filtra ha una luminosità stranissima. Potrei essere in una grotta, al centro della terra. Oppure in un Igloo.... mi lascio cullare da queste sensazioni per stemperare le emozioni contrastanti che mi attanagliano.

Voglio andare avanti.

E mentre scrivo questa determinazione mi torna alla mente un Refrain, di J. Keruach: "...avanti verso il mare, e il mare viene indietro verso di te. E non puoi sfuggire quando sei un pesce le reti del destino d'agosto..."

Io invece andrò avanti sfuggendo le reti alla ricerca del Faro.

sabato 3 gennaio 2009

fermata sul fiume




L'ultima notte dell'anno. Nevica che è una bellezza. Sola sul treno nel buio non ho paura. Non ho fretta. Potrebbe succedere qualsiasi cosa.



Infatti il treno si ferma. Si ferma gentilmente proprio a metà del ponte sul Po. Penso che sia un pensiero per me. Allora apro il finestrino e respiro a fondo. Acqua, neve, rotaie, buio e silenzio... c'è tutto ciò che amo del mondo. Cioè non proprio tutto, ma una buona parte del lato invernale della vita.

Lentamente il treno riparte. In tempo per non permettermi di passare in solitudine il momento del passaggio.



Da sponda a sponda.

Da un anno all'altro.