venerdì 24 aprile 2009

stop

il mio angolo a Tra Le Pagine. Via Palermo 11, Milano

Oggi mi sono fermata. Dovevo uscire da sotto lo schiacciasassi e non sapevo come fare. Avevo consumato tutte le mie risorse. Energia, fantasia, aspettative. Come una mappina alla fine del teatrino.

Poi mi sono fermata, ho fatto ombra e acceso la radio. Astor Piazzola ha accompagnato il mio stop con la sua fisarmonica. E finalmente la tensione si è sciolta in commozione.

Insieme al pensiero della gratitudine per la bellezza dell'amicizia. Irriducibile.

martedì 21 aprile 2009

spiaggiata


Il mare restituisce sempre.

A volte ci mette un po' di tempo. Va giù molto in fondo, in profondità, Poi sale sù, in superficie. Ma è sempre mare. Sempre la stessa acqua, mossa da misteriose correnti vitali.

Recentemente alla mia spiaggia è arrivata una bottiglia che viaggiava da più di una vita. Ma il messaggio era intatto, pulito. Come fosse un discorso sospeso per un attimo e poi ripreso.

Così adesso ad ogni momento il mare mi porta ricordi che non sapevo di avere, ma che riconosco.

Grazie.

venerdì 17 aprile 2009

martedì 14 aprile 2009

acqua, luce, ombra.


Certe volte non cerco la luce.

Troppa luce e il sole là fuori mi mettono a disagio. Il mio animo oggi non è solare. Ha bisogno di ombra.

Ci metto un po' a capirlo. Penso anche che devo uscire, che ho solo bisogno di immergermi nell'acqua e nuotare.

Allora corro alla piscina, assaporando il piacere di scomparire sott'acqua per poi riemergere, di affidarmi completamente alle cure materne dell'acqua. Questo ieri, piscina chiusa. Poi oggi, nuovamente, piscina chiusa. Fine

Di nuovo a casa non mi resta che cercare l'ombra, oscurare gentilmente il sole. Quel tanto che mi consenta di vivere in santa pace la mia malinconia.

Perchè l'ombra non è altro che la parte di luce che non vediamo ma che ci consente di guardare oltre senza restare abbagliati.

Fine. Così va meglio. Per ora.

domenica 5 aprile 2009

sublime e quotidiano


Quando l'animo è in pace resta disteso sulla stessa linea.

Si bea di se stesso e si lascia cullare. A volte produce serenità. A volte solitudine. Nulla è cambiato, solo tu.

Le cose di ogni giorno possono logorare, corrompore, infeltrire. Stendere un velo opaco sul sublime fino a ridurlo a quotidianità.

Forse è inevitabile.

Eppure riesco a ricordare squarci di sublime nella nostra vita consumata e scaduta.

Oppure è la fantasia o il desiderio del bello che ci porta a sublimare la passione scomposta per renderla perfetta.

Ma la vita è Soku: qualcosa che è già qualcos'altro.

E con lei, noi.