venerdì 31 luglio 2009

la finestra sul cortile


Venerdi sera. Di nuovo si crea la magia del cortile.

Di nuovo quel Sax. Mi piace da morire e mi fa morire dalla curiosità.

Non riesco a capire chi è il misterioso saxofonista delle 20 e 30.

Cerco di indagare. Mi concentro per capire dietro a quale finestra si nasconde l'artista. Ma questo cortile è un perfetto anfiteatro e la musica si distribuisce equamente.

Riesco solo a vedere un tipo che mangia un piatto di spaghetti davanti al PC.

Quando rialzo gli occhi non c'è più.

Non mi resta che godermi la musica mentre l'aria si rinfresca promettendo un temporale.

giovedì 30 luglio 2009

sottotetto bollente


Va bene lo ammetto: questa notte anch'io ho sofferto il caldo. Le pale al soffitto pareva spostassero aria fritta e i miei pensieri sono andati presto in ebollizione.

Non è tutta colpa del caldo però. La verità è che in questo periodo il mio cervello è sovraeccitato.

Questo lavoretto estivo della portinaia occasionale mi consente fantastici voli di fantasia. E la mia fantasia non si accontenta di fantasticare, lei deve costruire.

Così mi trovo ad avere circa nove ore al giorno a disposizione per pensare, leggere, scrivere, disegnare e progettare.

Ed è talmente abbondante il bagaglio produttivo che ancora di notte sono lì a spostare mentalmente concetti e intuizioni da un progetto all'altro.
E al mattino mi ritrovo a riscrivere, rivedere e ristrutturare il lavoro del giorno prima.
Se continuo così mi toccherà fare gli straordinari.

lunedì 27 luglio 2009

ciclosofia


Finalmente qualcuno l'ha fatto.
Ha tirato le fila delle nostre emozioni da sellino, le ha ordinate e le ha fornite di una dignità filosofica.

Ha messo nero su bianco i veri motivi che ogni giorno ci spingono a pigiare allegramente sui pedali creando il vento e snobbando il traffico. Ha elevato e nobilitato il nostro pensiero evidenziando la posizione decisamente più alta di quella dell'automobilista. Ha pazientemente riappiccicato i pezzi del nostro cervello shakerato dai troppi chilometri sul Pavè e ha creato una filosofia dedicata principalmente a noi, fieri ciclisti urbani.
"E il pensiero ciclosofico fondamentale è che ogni corpo su una bicicletta assiste ad uno spostamento del proprio sguardo sul mondo.
All'esterno ci si sposta in bicicletta. Ma all'interno è la bicicletta che ci sposta."
Lui è Didier Tronchet.
Piccolo Trattato di ciclosofia. Il mondo visto dal sellino.
Edizioni Il Saggiatore

venerdì 24 luglio 2009

sublimato di note


Ennio Morricone all'Arena di Milano. Lo so che è una banalità ma la prima associazione che mi viene in mente è sicuramente: emozione.

Perchè la sua musica ha fatto emergere l'anima dei più bei film della nostra vita.

E l'ha mostrata anche a chi non voleva vedere ne ascoltare.

Un concerto che continua questa mattina tra i miei ricordi e il cuore.

mercoledì 22 luglio 2009

prevedibili imprevisti


Qualche volta anche le libellule blu devono atterrare.

Il cielo non è sempre libero e allora i voli vengono sospesi.

Ok, ci si può fermare. Anzi fermarsi proprio sopra il macigno che ci sbarra la strada. Così da poterlo guardare da vicino e vedere da che parte si può iniziare a demolirlo. Oppure usarlo per riposare, o come base di osservazione per altri e più pericolosi macigni.

Interrompere il volo e cambiare il passo.

Andare avanti, piano.

lunedì 20 luglio 2009

leggerezza


Quando hai l'animo leggero puoi andare ovunque. E cogliere l'inconsueto anche dietro casa.

O quasi.

Puoi vedere libellule blu e immergerti in una roggia che sembra dipinta.


Lasciare che il tempo scorra senza un solo pensiero negativo e impegnarti seriamente nel relax.









venerdì 17 luglio 2009

idee


E' davvero un toccasana per me questo ritmo. In particolare per il mio cervello.
Lui può pensare.
Ma soprattutto lui può pensare a tutto quello che gli pare.
Non deve dirigere chissà quale produzione. Può concedersi il lusso di restare semplicemente ad osservare e poi, se proprio lo desidera, può elaborare.
Così succede che le idee invece di essere buttate fuori subito restano lì, come in un dormiveglia. Le sento stiracchiarsi e sbadigliare, fanno colazione a letto.
E prolificano.
Stanno sviluppando una capacià di riproduzione eccezionale e ogni tanto devo intervenire per mettere ordine e catalogarle.
Non tutte però si lasciano schedare. Ce ne sono certe che sono decisamente anarchiche e come mi avvicino per chiuderle in un contenitore svaniscono come bolle di sapone. Altre invece sono prepotenti, vogliono stare davanti a tutte e dettare legge. Altre ancora sono semplicemente idiota, però mi fanno ridere.
Io le lascio fare. E' il loro momento.

martedì 14 luglio 2009

istante


Non sempre le ombre sono sinistre. A volte sono timide, altre volte invadenti.
Ognuno di noi ne ha almeno una. Io ne ho tre. Una per ogni vita.
Mi accompagnano, come un ombra appunto. Spesso giocano mischiandosi tra di loro oppure litigano.
Quando mi sento in forma però, se mi giro all'improvviso, posso vederle tutte e tre in un'unica ombra. Una bella ombra compatta e piena di sfumature.
Allora capisco cosa significa vivere nell'istante.
E per celebrare la solennità di questa rivelazione mi recito i versi di William Blake:
"Vedere il mondo in un grano di sabbia
e il Paradiso in un fiore di campo,
tenere l'infinito nel palmo di una mano,
l'eternità in un ora."

lunedì 13 luglio 2009

oltre


Certo che come punto di vista non è molto incoraggiante.
Cioè se uno si sente piccolo e schiacciato qui finisce di soccombere.
Strano perchè a me sta facendo tutt'altro effetto. O forse è che sono così carica che in questo momento nulla mi scalfisce.
Sento che sto facendo del mio meglio. Del mio meglio per me, per stare bene.
Per costrure una felicità solida, che nasce dall'interno e quindi, indipendente.

venerdì 10 luglio 2009

le gioie della guardiola


Certo che il Tempo ha avuto una bella battuta d'arresto. Fino alla scorsa settimana era un animale da corsa, mi stava alle costole e mi fiatava sul collo minacciando di travolgermi se non correvo più in fretta.

Poi come in un cartone animato a rallentatore ha cominciato a frenare, dapprima sollevando un gran polverone, poi sempre più dolcemente ha assunto un ritmo speciale, lento ed elastico insieme, quasi una danza. E si è trasformato.

Adesso il mio tempo è una specie di gattona grassa e pigra. Se ne sta qui acciambellata vicino a me nella guardiola e la cosa più bella è che, pur essendo un animale molto indipendente, sento che mi appartiene. Anzi, ora sono io che il più delle volte la devo spingere a darsi una mossa.

Ma il cambiamento più grande l'ha fatto cambiando sesso. E' passato dall'essere un Tempo maschile, fatto di grandi opere e solenni sbracature, di frenetiche corse e di cadute rovinose, ad un Tempo femminile, un po' da formichina ma anche da cicala, un tempo di piccole cose ma con un discreto spessore.

E dentro a questo tempo io ci sguazzo.

mercoledì 8 luglio 2009

nuovo vecchio punto di vista


Sono tornata allo stesso punto di vista dell'anno scorso.

Portinaia occasionale per cinque settimane. Molto più rilassata dello scorso anno riesco a identificare quasi tutti i miei (clienti, assistiti, utenti?)... insomma quelli per cui svolgo la mia opera di portierato, con un nome, proprio o della ditta, ma soprattutto con un numero di casella, un numero di piano e a volte anche con un numero di citofono. Fantastico vero? E' un po' come tornare allo stesso campeggio dell'anno precedente e ritrovare tutte le vecchie conoscenze. I nonni un po' invecchiati e i bambini cresciuti.

Anche il bambino qui fuori è cresciuto, in modo esagerato direi. E' altissimo e si allunga lateralmente in ogni direzione.Una specie di bruco con un collo di giraffa piazzata sulla schiena. Deve essere anche un tipo vanitoso visto che ama circondarsi di specchi. L'anno scorso stava tutto il tempo sotto terra e solo verso la fine di agosto ha cominciato a mettere il capo di fuori. Ma era proprio un bimbetto confronto ad ora. Posso proprio dire di averlo visto crescere.

martedì 7 luglio 2009

sassi


Posso assaporare una grande armonia in questi giorni.

Ho ascoltato il cuore, ho spostato il baricentro ed ho visto per un attimo il sentiero dorato nella mia vita.

Adesso si tratta di percorrerlo. Con la leggerezza di sapere che se anche troverò grossi sassi a sbarrarmi la strada, io so che c'è e posso sempre ritrovarlo.

E fermarmi a riposare su di un masso. Ascoltando l'acqua e la mia pelle.


sabato 4 luglio 2009

buio e luce


Io lo sapevo.

Lo sapevo benissimo ma questo non mi ha impedito di restare spenta.

Si, sono restata spenta per un sacco di tempo, non potevo fare diversamente. Sapevo che restando spenta avrei attirato solo altro buio. E con il buio le bastonate, o le facciate sul muro. Il fatto è che non ci riuscivo proprio ad accendermi come si deve.

Ci provavo e riprovavo ma mi mancava l'ossigeno e i miei tentativi fallivano uno dopo l'altro.

Poi ho cominciato a respirare. Semplicemente.

L'ossigeno è arrivato al cervello e la mente si è accesa.

Adesso che sono illuminata anche la luna si è avvicinata. Già perchè la luce chiama luce, ovvio.