giovedì 29 aprile 2010

parole, parole, parole....


Ci sono parole che mi saltano in mente così, con la premura di formare un discorso, senza sapere bene poi dove andranno a parare.
Un discorso molto scoordinato.

Forse non ancora un discorso, solo un emozione.
I rumori delle auto, in parte soppressi da Mozart in un unica cuffietta, nell'orecchia destra, per discrezione e per poter, almeno in parte, restare presente.
Terzo anno, stessa guardiola.
Stesso grattacielo, qui davanti. Visto crescere.
Stesse persone, la mia continua voglia di sorridere scambiata per cortesia, o forse reale espressione di innata gentilezza.
E' questo paradosso, l'essere relegata per più di nove ore al giorno in un piccolo spazio di vetro, eppure sentire la mente spaziare così largamente da regalarmi autentica felicità.
E non ultimo la possibilità, che non è così facile ottenere, di poter praticare la gentilezza.
Per questo continuo a sorridere.

martedì 27 aprile 2010

la luna, la pioggia e il gelsomino


Via via che i giorni passano l'ammasso di vegetazione incolta prende forma.

Si definiscono i verdi.

Compaiono i gialli mentre i rossi a volte vanno a finire nei rosa.

Per i bianchi no, non è ancora il momento e il gelsomino sospira impaziente mentre giorno dopo giorno viene a coprire tutta la finestra del bagno.

Io lo guardo ogni giorno, e lo annuso. Impaziente anch'io dei suoi fiori profumati.

Questa notte mi sono svegliata e avevo una visita.

C'era la luna, immobile nella mia finestra. Mi guardava, si lasciava guardare.

Si accendevano pensieri. Si innestava una nuova fantasticheria.

Mi confondo. Non so più che cosa ho inventato io e chi sta inventando me.

Ma la realtà mi sorprende un'altra volta.

E allora sorrido al nuovo pensiero mentre una caterva d'acqua viene a dare il sonoro all'immagine e a poco a poco cancella ogni cosa.

domenica 25 aprile 2010

risvegli


La casina di transito che mi ospita ha grandi finestre luminose.

Passato il tempo del sottotetto e della magica visone del cimitero al chiaro di luna, cambiata completamente la prospettiva mi trovo a lasciarmi incantare dal giardino incolto.

Così questa mattina il risveglio è stato un saluto alla primavera con la prima rosa finalmente fiorita.
Una bella sorpresa, ma anche una delusione.
Avrei voluto Rose Rosse.

venerdì 23 aprile 2010

giardino infestato

Avevo già potuto assaporare gli svariati privilegi professionali del portinariato itinerante.

Uno di questi è sicuramente il libero accesso ai giardini segreti che si nascondono in mezzo ai palazzi milanesi.

Le sostituzioni primaverili o estive sono molto ambite per questo.

Capita però, o perlomeno capita a me, che questi giardini possano essere infestati.

Solitamente sono presenze bonarie, innoqui folletti, sorprendenti funghi e graziosi uccellini.

Presenze bonarie si, ma che bisogna considerare con attenzione. Infatti, se non si trattano col dovuto rispetto, sanno diventare molto fastidiosi.

Quello che però ho trovato questa mattina, esce completamente dall'assortimento classico dell'infestazione.

Che senso dovrò dare alla mia vita se alcuni pezzi mancanti del mio puzzle sono finiti ad infestare un giardino segreto?


giovedì 22 aprile 2010

puzzle


Quando la mattina presto attraverso un pezzo di città in bicicletta faccio fare un po'di ginnastica anche al cervello.

Mi riesce meglio se il percorso è usuale così la bici sa dove andare e io mi limito a pigiare sui pedali.
L'esercizio che preferisco è quello del Puzzle. E' facile.

Comincio col visualizzare tutte le cose della mia vita attuale di cui sono contenta.
Poi visualizzo le persone associandole ad un colore, e i luoghi con il loro odore.
Infine cerco di immaginare tutte le mancanze, i pezzi che non trovano collocazione , o che per trovarla fanno male, e quelli che proprio sembra che non ci siano.
E' facile ma ha la sua bella difficoltà perchè io non conosco il disegno finale. Devo trovare i quattro angoli, o punti di riferimento e poi i lati.

E qui cominciano le vere difficoltà, perchè quattro punti di riferimento e quattro lati al giorno d'oggi non è che si trovano dappertutto.
Insomma il più delle volte quando arrivo a destinazione il Puzzle non è ancora completo. Così domani mi tocca ricominciare da capo.




martedì 20 aprile 2010

piccole riflessioni dalla guardiola



Certo è che questa attività non finisce di insegnarmi.

Un comodo osservatorio sulla gente, una piccola palestra antropologica.

Esagero? Può darsi, ma credo che uno stage di portinariato potrebbe essere utile come formazione in diversi campi: da quello medico e psichiatrico a quello investigativo.

Oltre alle ormai inevitabili riflessioni suscitate dalle caratteristiche della spazzatura - ogni palazzo definisce il suo DNA in quello che butta - oggi, ormai entrata nel terzo anno di portinariato occasionale itinerante, sono in grado di riconoscere al primo colpo i Consiglieri Condominiali.

E' molto semplice. Il Consigliere, in qualsiasi zona della città, in qualsiasi tipo di palazzo ha una caratteristica comune che indossa come una divisa.

Il Consigliere Non Sorride. Mai.

Le prime volte è ovvio lo fa per non darti confidenza. Ma poi con il passare dei giorni il suo cipiglio è un monito per noi scansafatiche ben imboscati.

Il suo sguardo acuto e la mascella immobile esprimono un' unica certezza:
" Ti tengo d'occhio."

Ed io, mite e solerte, non posso che rispondere mostrando lo sguardo attento e il cencino sempre pronto.

foto presa da: http://www.ilnostrocondominio.blogspot.com/

domenica 18 aprile 2010

Tra


Tra un giardino silenzioso e incolto e una strada affollata. Persone, automobili e tram.

Tra i miei scatoloni e il comfort di una casa vera.

Tra i miei continui cambi d'identità. Stimolanti ed estenuanti.

Tra il fare ed il sonno, prepotente. Tra il chiedermi preoccupata la vera ragione di questo torpore e il ripetermi il dolce proverbio dell'aprile.

Tra i libri. I libri che mi accompagnano la sera e che mi aspettano al mattino per svelarmi un altro segreto, un altro punto di vista che non conoscevo. Alto, come quello di Erri De Luca, dalla cima della montagna mi mostra il mondo e la vita. Fino al giorno stanco e faticoso in cui anche il peso della farfalla può essere decisivo.

Tra i sogni, indecifrabili o fin troppo eloquenti. Dove amori eterni danzano con altri, partiti ancora giovani: amori che hanno dato di se solo il meglio, che non hanno fatto in tempo a mostrare la parte usata e quotidiana. Amori resi brillanti dall'assenza. Amori che tornano nel sogno ad insinuare il dubbio di diamanti.

Tra. Nell' indeterminatezza, nello spazio e nel tempo da organizzare ogni giorno.

Come questo giardino sotto ai miei occhi. Queste rose che promettono di sbocciare proprio sotto la mia finestra.

E' un tempo così. Un tempo tra.

giovedì 8 aprile 2010

la cura


La cura è stata efficace.

Impastare, creare e trovare l'impegno appagante.

Che bellezza, adesso si che mi sento di nuovo un leone.

Mi ero un po' persa per strada. Il trasloco, si. Ma non solo.

Anche cercare attenzione da chi non può ascoltare. Non fa bene.

Allora mi sono rivolta altrove.

Ho messo la mia testa nelle mani di un uomo e lui mi ha dato attenzione e coccole.

E' vero che la cosa ha avuto il suo prezzo ma perlomeno adesso i miei capelli sono usciti dall' ingovernabilità.

E io mi sento molto ma molto meglio.

A volte mi dimentico che animale elementare sono. Basta così poco...

mercoledì 7 aprile 2010

fleur


Avevo solo bisogno di questo.

Impastare.

La farina, l'uovo e lo zucchero, insieme con la melassa e lo zenzero. E alla fine l'nfuso di violette o di rosa che arriva a ricordare che aprile è già qui, non piove più ed è ora di sorridere di nuovo.

Così sono nati i nuovi dolcetti, giusti per un boccone.

Giusti per mettere un po' di pepe alla merenda.

Così con la loro arietta innocente mi hanno restituito il ritmo perso.

Mi hanno ricordato che quando sento il bisogno di attenzioni e dolcezza non devo far altro che seguire il mio cuore.

Tutto il resto viene da se.

martedì 6 aprile 2010

disadattata


Fuori dalle mie acquisite abitudini. Fuori dal mio abituale spazio.

Si, lo ammetto mi sento un po' disadattata. Insicura. Fragile.

Casco su vecchie tematiche, da cui mi sentivo liberata da tempo. Così mi trovo a girare attorno a punti di riferimento che non hanno nessuna solidità.

Come boe senza ormeggi che ti sfuggono con la corrente.

Lo ammetto: sarà il trasloco o sarà la primavera ma mi sento in piena crisi adolescenziale.

Cerco di riprendere il ritmo con il lavoro ma la stagione del cioccolato è finita.

Non mi resta che impastare... impastare per stemperare tutte le emozioni che ho sottopelle, per creare nuovi biscotti. Altamente emotivici.

domenica 4 aprile 2010

un interessante punto di vista


Un punto di vista pieno di vuoto.


Questa si è una posizione privilegiata, dove posso osservare il silenzio di una bella giornata passata tra parole e sguardi.

Poi questi giorni in cui l'affanno rallenta. Il primo trasloco è fatto. Il luogo che dovevo lasciare lasciato.

Godo del mio tempo vuoto, puntando i piedi per non riempirlo a tutti i costi.

Perchè si può godere del vuoto utilizzando eleganti e ingegnosi raccordi atti a comunicare. Esattamente come nel caso di questa immagine.

Così mi appunto questa definizione: "...un bel dialogo tra l'uomo e la natura" .


sabato 3 aprile 2010

l'ultima luna


La mattina del primo aprile c'era la luna ad aspettarmi.

E' rimasta alzata tutta la notte per mostrarsi ancora al mio risveglio. Per regalarmi il suo pallore sopra il cimitero. Per farmi compagnia mentre fissavo nel cuore questo fantastico punto di vista.

Gli ultimi bagagli sono pronti.

Io sono pronta, pronta per cambiare casa, punto di vista e un altro po' della mia vita.