martedì 13 luglio 2010

a scuola dal fiume


Almeno una volta l'anno, quasi sempre d'estate anche se a volte non mi lascio sfuggire qualche piccola sessione invernale, cerco di frequentare la scuola del fiume.

Magari cambio fiume, spaziando dal Ticino al Trebbia passando dall'Adda.

E' comunque Fiume, le cose che insegna non cambiano.
E' educazione di base. Essenzialità.

Non altrimenti si potrebbe dire dei Mari.

Si, certo. Anche il Mare insegna, spesso incide nel profondo le sue lezioni. Ma è un'altra materia.

Così comincio ad osservare: l'acqua che lo abita. E' acqua, è Fiume, eppure non è mai la stessa, è il principio dell'impermanenza che governa ogni aspetto della vita.

Ma accanto a rivelazioni così impegnative ce ne sono tante altre più leggere.

Per esempio, a nuotare controcorrente spesso non si procede. Però se ti impegni puoi mantenere la posizione, puoi resistere senza farti travolgere. E solo questo piccolo fatto è capace di consolidare la tua autostima.

Poi ci sono i sassi sul fondo. Ognuno di loro possiede un lato nascosto. Un lato buio.

Ai sassi grandi invece ti ci puoi appoggiare e approfittare così di un differente punto di vista.

Ma il motivo principale per cui, anche quest'anno, ho avuto bisogno di andare a scuola dal Fiume è l'Arte dell'Aspettare.

Non ero certo io la sola allieva. Una domenica ho visto un signore che è restato tutto il giorno su un isolotto in mezzo al Trebbia con due sdraio perfettamente equipaggiate di asciugamani. Se ne stava lì buono buono. Aspettava.

L'ho visto andare via nel tardo pomeriggio. Ha ripiegato le sue due sdraio e se n'è andato. Da solo.

Io non sono certo così virtuosa.
Basta un nulla a distrarmi e dopo un po' mi stufo e mi butto in acqua.

Mi sa che che anche quest'anno mi toccherà ripetere.


1 commento:

Anonimo ha detto...

Anche l'uomo del mare apprezza le emozioni dell'acqua di fiume. Esprimono calma, pace e innescano riflessioni che placano le passioni.
Ma il profumo amaro delle alghe di mare, l'eccitazione del salmastro e dell'amaro sulla pelle mi fanno sentire vivo e parte della natura.
Mi piace cercare di viverele sue emozioni leggendo il suo "emotivissimo" Diario.
Un suo lettore.