martedì 27 dicembre 2011

disciplina dell'off


Pare che questo sia il mio unico argomento: staccare, negarsi, erigere muri e navigare verso isole solitarie.
Pare che io sia un vero orso. Un animale solitario, scorbutico e intollerante.
Niente di più falso, vero il contrario piuttosto.
Forse per questo mi sento spesso prosciugata e ho bisogno di spegnere tutto intorno a me per ritrovare il mio ritmo naturale.
L'ho fatto poco fa immergendomi nel ventre caldo della mia vasca da bagno. Sono rimasta lì immobile per un tempo che non so dire, fino a che l'acqua si è raffreddata. Buio, musica piano piano, pianoforte sì.
Ora sono pronta, pulita e morbida, con un sorriso che non vuole smettere di farmi sentire al mio posto nel mondo. Grazie

domenica 25 dicembre 2011

Natale!

Eccolo qui, finalmente è arrivato e sta anche passando.
Oggi è stato fantastico: ho fatto solo quello che avevo davvero voglia di fare.
Vale a dire niente pranzo, niente visite a domicilio...solo io, egoisticamente ma sinceramente, io e basta.
Questo non significa la negazione degli affetti, anzi, devo dire che mai come in rilassata posizione orizzontale, dopo un bel sonno di oltre dieci ore, mi sono sentita di apprezzare le meravigliose persone che mi onorano della loro amicizia, fratellanza/sorellanza, nipotaggine, cugineria, cognataggine e suoceria: grazie di cuore, ho apprezzato la vostra compagnia come fossimo stati seduti allo stesso tavolo, e in più mi sono anche riposata!

lunedì 19 dicembre 2011

sssssst...

Sentite anche voi questo bel silenzio?
Io me lo sto godendo da da alcune ore e concedendomi di esplorare la giornata al rallentatore aspetto che il silenzio faccia la sua operazione di pulizia come un piumino delicato sulla polvere...
sì, lo so che poi i granellini torneranno a posarsi poco più in là, ma è difficile credere che assumeranno la stessa posizione. Sarà dunque, comunque, una polvere nuova, una luce diversa, un ombra differente, un respiro di nuovo inizio.
Mi piace fermarmi a prendermi cura dei miei pensieri. Questa mattina quando mi sono svegliata ce n'erano un paio con una brutta cera che rischiavano di contaminare tutto il contenuto del mio cervello.
Adesso invece li posso vedere belli trasparenti, appena appena dorati dal sole che si è affacciato un attimo alla mia finestra per baciarli...



mercoledì 14 dicembre 2011

TIRAMOLLA


Mi allungo verso un obbiettivo: in linea retta, concentrata e impassibile,così almeno credo.
Succede invece che d'un tratto qualcosa mi distragga e mi faccia allungare le orecchie un po' da una parte, mentre con una mano cerco di tenere nella mente la strada appena iniziata, tanto da arrivare a visualizzarla e mi sembra quasi qui... e invece un attimo dopo non c'è più, e non c'è neanche la mano che nel frattempo ha risposto al telefono, solo che il numero era un altro e nel cercare di individuare il luogo da cui squilla le orecchie abbandonano la distrazione primitiva senza neppure aver cercato di capire di cosa si trattava, anche perchè nel frattempo sono le gambe che scappano via, salgono e scendono le scale senza poter ricordare il perchè, dato che il cervello è rimasto nell'altra stanza.
In tutto ciò, non so bene come si sono inserite queste righe, forse un monito, un avvertimento...mah

sabato 26 novembre 2011

tempo

Tempo d'inverno con tanto di nebbia la mattina presto.
Con il muro lungo la ferrovia
che sembra raccontare tutta la fatica dell'avanzare nel gelo controcorrente.
Cammino a testa bassa in questi giorni, faccio il mulo e cerco di non ascoltarmi.
Poi però esce il sole e l'aria mi sembra quasi pulita, i pensieri quasi distesi nella mente. Quasi. Ancora un po', un po' di forza, un po' di pazienza e la certezza che ce la posso fare, anche questa volta, anche meglio, sempre meglio.
La stanchezza cerca di farmi vacillare, mira alla gambe per abbattermi, mi fa tremare di freddo alla notte. Poi passa e io so di avere fatto un altro passo avanti.
Un piccolo passo di danza per celebrare la vita, la mia vita.

giovedì 10 novembre 2011

SIATE GENTILI CON I CICLISTI




Anche se forse non ve ne accorgete pedalando stiamo facendo qualcosa anche per voi.
Lo so che tante volte vi facciamo innervosire ma il fatto è che non siamo noi i responsabili della scarsa qualità della vostra vita.
Provate a sognare una giornata un po' più lenta, più calma e più silenziosa.
Provate ad immaginarla nei minimi particolari e quando tutti i dettagli saranno al loro posto... regalatevela!
Una volta preso il vizio del silenzio, della calma e del benessere è difficile poi tornare indietro.
Siate gentili con i ciclisti, il nostro equilibrio è già tanto precario.

domenica 6 novembre 2011

sunday morning

La domenica arriva lieve, come un balsamo, come una bacio, come un'Aspirina.
Mi domando come mai sono riuscita così bene a riempire d'impegni anche la mia terza vita, una vita nuova nuova che solo tre anni fa era così sgombra da farmi sentire l'eco dei miei pensieri dentro alla mia tana nascosta sotto al tetto.
La risposta arriva da se, fin troppo semplice.
Puoi cambiare luogo e vita innumerevoli volte, ma se non cambi te stessa profondamente i tuoi affanni ti seguiranno fedeli ovunque tu vada, chiunque tu dica di essere.
Allora oggi via libera alla nuova me, quella capace di rimandare a domani le cose noiose per vedere se magari diventano più belline, quella capace di scandagliare fino in fondo il suo animo per trovarci solo la sacrosanta voglia di celebrare la propria personalissima domenica nel non far nulla.
Silenzio, pioggia, casa. Piano piano con leggerezza.
Buona domenica!

mercoledì 2 novembre 2011

mettendo ordine

Ogni tanto bisogna pur mettere ordine.
Faccio una scaletta, non so perchè ma è scritta di traverso, e comincio dal primo punto, il primo scalino.
Già ma il primo è in alto e quando si pensa ad una scala quello caso mai è l'ultimo gradino! Basta questa considerazione a mandare all'aria tutti i miei piani.
Allora lascio parlare la voglia, l'estro e la pigrizia. Ovvio che la terza è capace di metterli tutti a tacere e sta già per convincermi a lasciar perdere quando l'estro, silenzioso, mi mostra la sua scaletta: si regge su una gamba sola ed è così delicata da apparire fragile... ma è deliziosa e così armonica nella sua stravaganza che mi fa subito sorridere, e dietro al sorriso immancabilmente, arriva un nuovo punto di vista che mette le cose nel giusto ordine, o meglio nella giusta prospettiva, così da renderle innoque e piacevoli. Bene, ora non mi resta che cominciare!


martedì 1 novembre 2011

pace - casa - pane


Ecco, forse avevo bisogno di zingarare a lungo per ritrovarmi a questo punto.
Avevo bisogno di realizzare tante cose: quelle che passano un attimo sulle labbra, come un cioccolatino, come una parola od un sorriso, e quelle che invece vagano nei pensieri e parola dopo parola vanno a scrivere un romanzo o forse solo una favola.
Avevo bisogno di calore e abbracci, di parole e baci, di sorrisi e amicizia.
Avevo bisogno e non lo sapevo.
Pensavo quasi fosse arrivato il momento per adottare un gatto dato che in questa terza vita ancora non si sono visti.
Invece ho portato a casa Lievito.
Lievito è nato durante la vendemmia, ne conserva non solo gli aromi ma anche i sospiri e gli sguardi che fioriscono generosi anno dopo anno accarezzati dal vento e conditi dal mosto.
Lievito è vivo, va nutrito e accudito. E' già una presenza che profuma la casa e mi regala la voglia di fermarmi ad impastare, per stemperare tutte le emozioni che ho sottopelle, per dipanare ancora una volta i pensieri e i ricordi.
Grazie

lunedì 17 ottobre 2011

l'audacia


Ultimamente sono stata molto audace.
Sì, mi sono buttata fuori senza pudore e ho chiesto a tutti i miei amici di aiutarmi ad entrare nella top settimanale de ilmiolibro.it con ReEsistenze.
Non è stato facile, ho sempre qualche difficoltà quando devo mettermi in vendita, solitamente mi vergogno e preferisco buttar lì le cose senza insistere.
Poi qui si trattava addirittura di un libro, un libro con la pretesa di romanzo,
che esagerazione, che mancanza di modestia!
E' vero, tutto vero, probabilmente ho esagerato, sono stata audace e impudica, ma anche sincera e diretta.
Per questo il risultato è arrivato, chiaro e splendente!
ReEsistenze si è piazzato al numero due dei top della settimana, subito dopo Argomenti di Matematica dico, mica...
Che altro dire se non grazie?

sabato 8 ottobre 2011

certe notti


Certe notti me ne vado a dormire così stanca e felice da sentirmi dentro ad un sogno ancora prima di toccare il letto.
Faccio appena in tempo a pensare al benessere profondo che avverto quando vedo come le cose si dispongano in modo da realizzare i miei desideri, che già non sono più qui e il sonno mi porta in quell'altro mondo, quello lieve del riposo.
Certe notti arrivano i sogni, certe altre no. Solo uno stop profondo e rigenerante.
Certe notti invece capita che qualcosa mi svegli all'improvviso, come uno sguardo troppo insistente, come un pensiero scomposto, come una paura di non farcela.
Questa notte è stato lo sguardo insistente della luna piena, proprio nel mezzo del mezzo del mio cuore, a svegliarmi.
Di seguito poi è arrivato il pensiero scomposto, come un tarlo, ad insinuarmi la considerazione che stavo per caricarmi di un peso esagerato.
Così non mi è restato altro da fare che alzarmi, accettare la visita e affrontare la discussione.
Alla fine mettiamo ai voti e concludiamo : certe volte il gioco non vale la candela e il prezzo è troppo alto.
Meglio aspettare un momento più propizio.
E tornarsene a letto.

giovedì 29 settembre 2011

la fabbrica dei canditi


Uno dei privilegi della mia posizione, ampiamente compensato dall'assoluta mancanza di certezze, è il continuo cambio di scenario, sia davanti ai miei occhi che dentro la mia testa.
La cosa è oltremodo stimolante, anche se spesso faccio un po' di casino nell'inserire i dati nella cartellina giusta, tra le miriadi di cartelline aperte che vagano felici nel mio cervello.
Così capita che mentre cerco la giusta soluzione produttiva per i miei cioccolatini io mi imbatta in una serie infinita di frutti ... proprio mentre si stanno candendo!
Dalle mele ai chinotti, dal melone alla zucca, aromi e colori da lasciare i cioccolatini a bocca aperta per lo stupore...


lunedì 12 settembre 2011

siate gentili con voi stessi

Mantova, nel Palazzo infestato...

Bisognerebbe guardare i gatti.
I gatti lo sanno sempre, per istinto, qual'è la prima cosa da fare, ed immancabilmente riguarda il proprio benessere, prima di tutto.
Anche quando si tratta di gatte intente ad esercitare le proprie sollecite attività materne, prima pensano a rimpinzarsi per benino.
Quando io sto bene le gambe si divertono a pigiare sui pedali, il cervello gira che è una meraviglia in sintonia con la pancia che ride felice, mentre il cuore si fa pongo per allargarsi in un abbraccio capace di comprendere anche quelli che farei finta di non vedere.
E per star bene a volte mi basta assecondare un pochino l'istinto, anche quando non sono sicura che sappia consigliarmi proprio la cosa giusta.
Ma so che oggi il mio istinto è stato felice.

domenica 4 settembre 2011

la compagnia della pioggia


La compagnia della pioggia è fondamentale per apprezzare tutti i vantaggi di una buona cuccia.
Sì, perchè una volta scesa dalla ruota ci vuole un po' di tempo per superare il mal di mare e rimettersi a camminare per bene.
Meglio lasciar passare il periodo di adattamento con cautela, magari limitandosi ad ascoltare ogni singolo e differente suono prodotto dalla pioggia.
Perchè la pioggia su di me ha questo grandioso effetto: mi parla, mi aiuta a capire e mi innesca nuove fantasticherie.
Così che la mia giornata si trova per incanto ad essere trasportata in un mondo lieve e anche un po' surreale ma molto, molto somigliante al mondo che so già mio...

giovedì 1 settembre 2011

due in una


Una giornata questa che ne contiene almeno un altra, così lunga e scombinata da lasciarmi esausta.
Esausta e stordita, con questo effetto di lana cotta nella testa che mi fa pensare ai postumi di una brutta sbronza di cui non ho più né pratica né memoria.
Eppure sto arrivando in fondo, anzi è già un'oretta che mi sento al traguardo, da quando ho varcato la soglia di casa.
Uff, non so come ma ce l'ho fatta. Mentre annaspavo senza vedere l'unica via d'uscita mi sono resa conto di esserne già fuori.
In realtà non c'è niente di diverso ma dopo due o tre giorni in cui correvo nella mia ruota da criceto, me ne sono semplicemente uscita.
E adesso... adesso mi sento una bellezza!

domenica 28 agosto 2011

la cura


Sono i giorni della mia vacanza, se non proprio sull'isola dei miei desideri, più realisticamente all'Isola, dove tutto sommato vedo i miei desideri diventare i progetti che giorno dopo giorno sanno anche realizzarsi.
Mi prendo cura di quello che ho in questi giorni, a cominciare da me.
Cerco di non mettermi fretta, di non affannarmi nel tentativo ridicolo di far entrare in poche ore il lungo elenco di piccole e grandi cose rimaste lì.
Prendo tempo, respiro, mi domando cosa gradirei per il mio piacere, mi diverto e mi sorprendo con le risposte.
Infine assecondando il desiderio di qualcosa di vivo e di bello decido di comprarmi una pianta.
Così è arrivata Kentia, una presenza che scopro cambiare completamente la luce e l'aria della mia casa, ma anche qualcosa in me: sicuramente la considerazione che sono davvero tante le cose che non sappiamo di noi stessi e che questa vita è piena di piccole, piacevoli sorprese.

lunedì 22 agosto 2011

scuola del fiume/anno 3°



Pensavo di fare forca questa estate. Insomma dicevo, cosa mai avrò ancora da imparare da questo fiume?
Ma la mia compagna di banco, fiumarola fin dalla nascita, non ha voluto sentir ragioni. Lei e il suo cane mi hanno prelevato direttamente dalla portineria per consegnarmi un altra volta al Trebbia.
Direi proprio che ha fatto bene dato che questa sessione teneva in serbo l'insegnamento più importante.
Lungo il tragitto siamo state sottoposte a diversi test, tipo sparizione di strade e apparizione a sorpresa di nuovi paesaggi. Nient'altro che espedienti per introdurci nel vivo del tema di quest'anno: la trasformazione.
Quello che abbiamo ritrovato era esattamente lo stesso tratto di fiume dell'anno scorso: stesso luogo, stessi ciotoli e stesse piante a fare da cornice, ma contemporaneamente era profondamente mutato.
Sia il lago che l'isola su cui un ignoto bagnante si esercitava nell'Arte di Aspettare erano spariti. Anche l'acqua al primo assaggio sembrava un'altra, molto più tenera ed accogliente, meno mordente, ma cercando bene ecco che nascosto tra i flutti abbiamo ritrovato il nostro tapis roulant liquido, dove puoi nuotare per ore senza spostarti di un centimetro.
I ciotoli invece, che dapprima sembravano i soliti, inermi da tempo immemorabile, beh, loro osservati da vicino hanno dato la prova provata della vera essenza della lezione: erano tutti, nessuno escluso, rivoltati!

venerdì 19 agosto 2011

da qui in avanti


L'esperienza ci insegna. Spesso però ci condiziona e giorno dopo giorno può plasmare il nostro carattere. Sì, soprattutto quando le esperienze sono deludenti.
Se è già andata male tante volte perchè questa volta dovrebbe essere diverso?
Perchè questa volta sapremo crederci, ascoltando e sorridendo.
Ogni volta, ogni giorno. Perchè siamo diversi noi ed il mondo, perchè la vita è capace di fare grandi regali ad ognuno di noi, solo che si diverte a camuffarli un po', così per creare un diversivo.
Non aver fretta di capire, di tirare conclusioni, di giudicare. Accogli quello che viene, assaggia con attenzione e lascia che il palato ti porti la risposta.

mercoledì 17 agosto 2011

la poesia della ragione


Che bello scoprire che c'è anche chi ci crede: la potenza dei sentimenti della "povera gente", quelli che non hanno saputo aderire al modello di successo, che non sono andati dietro ai lustrini ma ai sogni sì, quelli che hanno continuato a cercare di far bene, nel loro piccolo, nella loro pochezza. Quelli che non contano nulla. Quelli che hanno solo la capacità di continuare ad amare, la vita, la gente. Quelli innamorati dei valori profondi, quelli che si commuovono.
Enzo Jannacci, oggi sull'Unità: "La poesia ci salverà dalla crisi eco-sentimentale"

martedì 16 agosto 2011

MINA VAGANTE


Assentandomi dal vuoto che mi ero creata intorno mi sono immersa mani e piedi in un bel pieno, caldo, familiare e accogliente.
Pensavo che al ritorno avrei trovato tutto come prima, la città pienotta e non troppo calda, invece... sorpresa, sorpresa, sorpresa!
Ora c'è veramente il vuoto e il silenzio che aspettavo. E anche il caldo.
Così, come una mina vagante disinnescata ormai da tempo, con questa canzone che mi suona nel cervello, mi aggiro alla due del pomeriggio alla ricerca di un bar.
Vorrei solo un caffé.

giovedì 11 agosto 2011

10 agosto


La notte di Santa Lorenza ho potuto ammirare coriandoli di stelle sopra di me.
Li ho visti danzare e trasformarsi in fiori sul mio letto.
Felici di rinnovare l'incanto per una volta ancora e coricarsi tranquilli per proteggere i miei sogni.

lunedì 8 agosto 2011

città piena



Foto di Paolo Cristofari

Sembra che quest'anno il momento magico in cui posso vedere il manto stradale leggermente più alto, sentire il respiro della città che si allarga e godere della piccola solidarietà da sopravvissuti tra noi restanti, beh, sembrerebbe proprio che quest'anno non debba arrivare.
Sì, siamo tutti qui, sprovvisti di solleone ci rinfreschiamo le idee pedalando sotto la pioggia.
Il mio cervello però è in vacanza, se lo chiamo non risponde, momentaneamente non raggiungibile.
Lo lascio a riposo, faccio a meno, non è mica indispensabile come crede.
Posso sopravvivere benissimo per un paio di settimane prendendo le piccole decisioni quotidiane guidata dal cuore o dalla pancia.
Tutto il resto può riposare.

mercoledì 3 agosto 2011

Guai a chi ammazza il tempo!

Il TIC TAC - Foto Sandro Rizzi

Non ammazzare il Tempo!
Ed è anche inutile cercare di farne il tuo capro espiatorio.
Non ho tempo, non ho tempo, non ho tempo!...
Il Tempo è un bene prezioso, ma è anche permaloso e dispettoso. Se non lo rispetti lui poi si vendica mettendosi di traverso quando vai di fretta.
Quando respiro bene, quando sorrido e ...prendo tempo, lui allora mi accompagna volentieri, restando al mio passo, al mio ritmo.
Anche quando ascolto, quando riesco ad impegnare qualche minuto solo per guardare negli occhi la persona che mi sta chiedendo qualcosa, così da poter capire quello che dice, anzichè tirar dritto protetta da una cortina di non ho tempo.
Ma spesso è troppo difficile. Ascoltare scatena una serie di pensieri e sentimenti che temiamo non abbiano spazio. E allora è più facile sgusciare via elargendo qualche centesimo.
Non sempre però gli incontri che ci chiedono un po' di tempo o di attenzione sono così devastanti. A volte sono solo i nostri amici, o semplicemente persone che cercano anche da noi una qualche risposta. Basterebbe fermarsi, respirare e ascoltare.
"Basterebbe avere il Tempo!" ...mi par di sentir dire, e lui, il Tempo, se la ride perche sa bene di non poter appartenere a nessuno, anzi spesso siamo noi che apparteniamo a lui: capaci di annoiarci al punto di volerlo ammazzare, oppure continuando a strapazzarlo per ficcarci dentro più roba possibile.
Per le persone importanti poi è proprio impossibile dedicare del tempo a cose poco importanti. Non hanno mica tempo da perdere loro.
Alcune però, che oltre ad essere importanti sono anche grandi, perdono volentieri un po' del loro tempo per ascoltare, guardare, leggere - qualcosa che sicuramente non è importante - perchè dietro c'è una persona, e come tale merita rispetto e attenzione.
Per questo trovano il tempo di fermarsi. Perchè sono grandi.
Grazie!

lunedì 1 agosto 2011

nostalga dell'agosto


Nostalgia dell'agosto desertico di tanti anni fa.
Nei primi anni passati in Toscana, quando dal mio cervellino fantasioso anzichè cioccolatini uscivano borse, in agosto mentre la "fabbrica" chiudeva per ferie, me ne tornavo a Milano.
E' anche capitato che anzichè in casa mia, minuscolo bilocale di ballatoio con doccia automontata ma senza WC, prestato a qualche amica casa-sprovvista,
stazionassi a casa di un caro amico partito per chissà dove.
Così passavo il mese d'agosto a Milano, in vacanza. Ed erano vere vacanze, per la mente che si nutriva incessantemente di tutto il leggibile non letto durante il resto dell'anno, e per il corpo che passava dal divano alla bicicletta per poi tornare al divano in compagnia di un bel libro fino a tarda notte.
Quando mi lasciavo condurre dalla bici invece arrivavo spesso fino al Ticino, dove trovavo pochi sopravvisuti come me che si godevano in santa pace l'agognato agosto in compagnia di agguerriti battaglioni di zanzare.
E poi c'era il vuoto per le strade, i negozi chiusi, la calura e il silenzio.
Mi piaceva tantissimo passare l'agosto a Milano e devo dire che mi piace ancora. Ovviamente adesso non c'è più il vuoto, molti negozi resteranno aperti e non c'è neanche la calura...

martedì 26 luglio 2011

controtendenze


Mentre tutta la città si affanna a concludere, io comincio a rilasciarmi.
Esattamente come un elastico a lungo tirato che da tempo ha raggiunto il suo limite, mi godo lo sbrindellamento di queste giornate che vanno una dopo l'altra a svuotarsi.
No, non sono pancia all'aria sulla sabbia calda a sonnecchiare, sono sempre qui, in città e più "lavorativa" che mai.
Posso dedicarmi alla contemplazione del cortile caldo, o a quella della mia mente, anch'essa piuttosto calda, per via della mancanza di aria fresca circolante dovuta a quell'ammasso di pensieri ingarbugliati che ne ostruisce il salutare passaggio.
Allora, senza fretta, mi accingo a sbrogliare l'orrida matassa, cosicchè l'aria possa tornare ad ossigenare ogni singolo pensiero fino a trasformarlo in qualcosa di deliziosamente vivo e creativo.

domenica 17 luglio 2011

disciplina dell'OFF


22 - 10: dodici ore di sonno. Tre piccole interruzioni, tre sms, il suono seppur minuscolo mi raggiunge e col batticuore vado a vedere.
Mi aspetto sempre che qualcosa di sublime e travolgente venga per l'appunto a travolgermi ma non accade e il mio sonno può riprendere dallo stesso punto.
Ogni volta riprende anche la musica: I Giorni, Ludovico Einaudi, sì lo so che ormai è un po' demodé ma io lo trovo sempre perfetto, al punto che quel cd stazione nel lettore da mesi senza farmi sentire il bisogno di essere sostituito.
I Giorni accompagnano di preferenza le mie notti, le ore di buio, ma oggi per praticare correttamente la disciplina dell'OFF accompagna anche le ore di luce, o meglio di penombra, come amo stare quando ho bisogno di silenziare stati d'animo troppo rumorosi, quando ho bisogno di azzerare fatica ed emozioni per ritrovare energie pure.
Così è questa domenica, preziosa nel suo silenzio, piena nel suo vuoto.
Perfetta così, grazie.

giovedì 14 luglio 2011

Sprogrammi



A volte penso che dovrei lavorare sempre con orari rigidissimi e tutti i santi giorni così almeno eviterei di fare programmi per il tempo libero.
Di questa piccola verità mi beavo fin dai tempi della mia attività di trattorista mugellana perchè in questo modo potevo sempre evitare di impegnarmi per le feste comandate. Ho passato anni a lavorare mentre gli altri mettevano insieme intorno al tavolo amori e disamori, piaceri e doveri e nel mio cuore ringraziavo la sorte che non mi lasciava scelta.
Ora però con tutti i miei lavori alternanti e ad incastro può sempre capitare che un bel giovedì io abbia il pomeriggio libero. Che bellezza penso, andrò in piscina! Invece succede che ieri sera mi lasci facilmente convincere per una riunione veloce e allora penso, va bene andrò in piscina prima. Ma a mezzogiornoi sono già così stanca che penso che forse è meglio evitare la piscina e invece andare a fare la spesa e preparare un bel gelato, allo zenzero visto che l'ho comprato qualche giorno fa e vorrei usarlo, e poi così magari viene anche qualcun altro a portare il suo contributo a questa riunione. Però devo fare in fretta e invece mi concedo un pisolino, minuscolo e stropicciato e poi di corsa con questo gelato che vorrei pronto per le cinque e mezza e così penso che ho fatto proprio bene a non andare in piscina e a dedicarmi a qualcosa di piacevole da condividere. Poi scopro di non avere latte, evabbè userò quello di soja, tanto è uguale... no, non è uguale e lo so benissimo ma ormai ho cominciato e non ho voglia di scendere. Ci siamo quasi ma il composto non è proprio freddo, ma sono le cinque e vabbè lo metto nella gelatiera così com'è, tanto è uguale...no, che non è uguale lo so, ma uffa è tardi. Vado avanti, insisto sempre più nervosa. Nel frattempo cerco di pensare a qualcosa di valido di cui parlare a questa riunione e così mi rendo conto che sono le sei e nessuno si è ancora presentato.
Sono le sette quande quando suona il citofono e il mio primo pensiero è fare finta di non esserci. Ma poi mi dico che no, ne può venir fuori qualcosa di buono e quindi avviamo questa riunione che ha il potere di dipanare gran parte di questa confusione e di regalarmi una bella sensazione di benessere, al di là di ogni programma...
E al di là di ogni aspettativa il gelato allo zenzero con latte di soja è venuto buonissimo!

domenica 10 luglio 2011

Jules e Jim


A consacrare la strana alchimia di questa domenica in bilico tra ricordi e desideri sono arrivati anche loro: Jules e Jim con l'amata Catherine.
Penso di averlo visto tre volte, a cadenze quasi ventennali, ma ogni volta la sensazione è diversa e i miei ricordi in larga parte non coincidono.
Come mai nel mio ricordo il ménage à trois trovava il suo sublime equilibrio, fino alla corsa in auto sul ponte, in cui rivedo tutti e tre cantare felici e complici fino al tuffo finale?
Così come pensando alla prima volta che lo vidi ho ben presente il cinema Rubino, che con le sue proiezioni mattutine dava un nobile asilo alle nostre bigiate da scuola, ma anche i giuramenti di etern
a fedeltà e le lacrime calde mischiate ai baci nel buio.
Eterna fedeltà assoluta al momento.

sabato 2 luglio 2011

emozioni a pedale


Mentre attraverso in diagonale davanti al Fatebene sorrido pensando al pensiero che mi faceva sorridere tutte le mattine passando di qui poco meno di un anno fa.
Era il pensiero davvero idiota che farsi arrotare davanti a un ospedale potesse essere molto pratico e conveniente.
Pochi istanti e non sorrido più, anzi, una quantità inverosimile di lacrime mi scende giù all'impazzata, dentro la bocca, per il mento, lungo il collo. Vengono giù da sole, rompendo gli argini dell'autocontrollo dove le avevo confinate, ammortate, degluttite.
All'improvviso la coscienza della sua mancanza. Se mi faccio male ora non ci sarà lui, a cazziarmi prima per poi prendermi in carico, curarmi e riaggiustarmi.
Continuo a pedalare mentre i ricordi arrivano uno dopo l'altro, quando mi ero incrinata due vertebre e non volevo dire come, quando sono riuscita a incendiarmi un piede, ai tempi della mia bottega "alchemica"a Brera, mentre già andavo conquistandomi il suo essere orgoglioso di me, senza che mai venisse meno la sua necessità di cazziarmi, comunque.
E poi gli ultimi discorsi amari, il pudore dei sentimenti, ancora, il caratteraccio, intatto, la resa.
Quasi le otto, sono arrivata, l'urgenza di scrivere asciuga le ultime lacrime di questo pianto inaspettato, prepotente.
Grazie Gae, continua a proteggermi, ovunque tu sia.

venerdì 1 luglio 2011

il vento sull'isola


Oggi la mia casa è attraversata dal vento. Da ovest a est. Mentre scrivo mi rendo conto di averla sparata grossa, dato che non so neppure distinguere la destra dalla sinistra.
Comunque sia è una bellissima sensazione e siccome oggi mi godo il privilegio della pausa pranzo in casa posso anche permettermi di lasciare la fantasia libera di immaginare, luoghi e tempi sfalsati, dilatati, sognati.
E mentre divoro un piatto di spaghetti conditi a freddo con olio buono, scorza di limone gratuggiata, bottarga di Muggine e prezzemolo, ecco che il vento che attraversa la mia casa è chiaramente vento di mare.
Non è difficile sentirlo all'isola.

martedì 28 giugno 2011

psico-concierge


Sembrerebbe facile e scontato ma non lo è.
Praticare la gentilezza non è una cosa facile in tutte le attività. Qualcuno ci prova ma ti accorgi subito che si sta sforzando. Altri se ne fregano proprio e anzi utilizzano la loro posizione per sfogarsi strapazzando chiunque glielo conceda. Chissà se poi si sentono meglio, io ne dubito, anzi credo piuttosto il contrario.
Praticare la gentilezza in realtà richiede un certo studio, oltre al lavoro appropriato e indubbiamente una certa indole. Intanto bisogna farlo con grandissima dignità anzi, direi con orgoglio, ed evitare accuratamente di mettersi proni: si finisce inevitabilmente azzerbinati e dopo lamentarsi serve solo a peggiorare la situazione. Poi certo alcuni lavori possono facilitare. Quando rivesto il ruolo di portinaia-occasionale-itinerante praticare la gentilezza è un vero piacere, anzi un privilegio magicamente capace di dissolvere in un attimo rogne di vario tipo regalandomi piacevolissime ondate di gratitudine...

sabato 25 giugno 2011

comunicazione dolce e corale

foto di Gabriella Fantuz

Corale nel senso che viene dal cuore, sì lo so non è proprio esatto, forse bisognerebbe dire "cuorale"... ma credo che sia anche peggio.
E poi la comunicazione a cui sto pensando non è solo di cuore ma è anche corale in quanto ben orchestrata: diverse voci che concorrono a formare un unico coro, con tutte le sue sfumature di tono, calore, colore e personalità. Una bella soddisfazione per una che ha sempre dovuto cantare senza far uscire la voce per non disturbare, appunto, il coro.
Così è la comunicazione tra persone rese speciali dalla gioia di condividere stesse passioni, difficoltà e speranze.
Così è una giornata spesa per lo più a badare a me stessa, col giusto sottofondo musicale che mi fa sorridere, alzare le braccia e muovere i piedi nella mia speciale danza di gratitudine.

sabato 18 giugno 2011

temporale estivo


Ecco la grandine, in tempo reale.
Confesso un sottile piacere che so non dovere, ma si sa che il tempo è fuori dal nostro controllo quindi se ci dà piacere perchè vergognarsi, non è mica colpa mia se grandina
... e poi pioggia e fulmini e saette.
E io ascolto e penso che è un gran piacere, il suono della natura, la voce del tuono, ancora lontano ma che si sta avvicinando, mentre in sottofondo i rumori della città cominciano ad ovattarsi.
Un altro scroscio cancella il rumore del tram. Porte che sbattono, finestre che si chiudono. Io la mia la lascio aperta, che arrivi pure qualche spruzzo, mi sembrerà di essere vicino al mare, sugli scogli oppure sul ponte di una nave.
Ecco la sirena, immancabile, poi di nuovo il tram, le voci che ritornano a farsi sentire, rumore di motori. Il temporale è passato, resta la pioggia, leggera, come si addice al mese di giugno.
Resto qui, grata di ogni cosa, continuamente commossa per tutto ciò che succede fuori e dentro di me, colpita dall'assoluta bellezza di questo istante.

lunedì 13 giugno 2011

si può fare


Ognuno di noi può cambiare il suo destino, non è difficile anzi, una volta intrappresa la strada è solo un piacere.
Si tratta prima di tutto di crederlo e poi giorno dopo giorno, di mettere a punto la nostra vita, di correggere gli stati d'animo negativi rendendoli creativi e positivi.
Via via che l'atteggiamento mentale cambia avremo la sorpresa di vedere che anche la realtà cambia e i colori dei sogni diventano ogni giorno più vivi.
Perchè lavorando per cambiare il nostro destino, lavorando per la nostra felicità, stiamo già cambiando il destino del mondo.
Sì, possiamo l'impossibile!

venerdì 10 giugno 2011

energia

foto wikipedia.org
I flussi dell'energia sono misteriosi.
O meglio sembrano misteriosi, perchè io ne conosco l'origine, la sorgente.
Non che questo mi assicuri energia illimitata e perenne, ma posso assicurare che la fonte della mia personale energia è assolutamente rinnovabile.
Dipende da me, semplicemente.
Spesso posso godere anche di sorgenti sotterranee che si trovano per caso ad intersecare la mia e in questo caso un apporto straordinario arriva gratis, ma di regola so che non ci posso contare, direi che non sono fonti attendibili, anche se spesso sincere.
La mia sorgente mi garantisce energia solo se me ne prendo cura personalmente, tenendola pulita e libera dalle erbacce in superficie e sgombra da impedimenti e tossicità a monte, nel profondo del mio io.
E quando tutte queste azioni sono compiute per bene l'energia che ne sgorga è cristallina e potente.
Così da consentirmi di credere l'incredibile e di realizzare l'impossibile.
Ed è proprio così per ognuno di noi, capaci una volta di più di rialzarsi e realizzare il sogno di un'umanità che esprime l'amore per la Terra.
Domenica sarà una bella giornata, andiamo a votare e votiamo Sì.

giovedì 2 giugno 2011

il vento e la felicità

foto di Francesco Villa

Credo che la felicità sia uno stato dell'anima che non si trova qui e là all'improvviso ma che si impara lungo la strada.
Certo bisogna saper guardare e saper ascoltare ma soprattutto bisogna saper sentire.
Comunque lei, la felicità, ama fare degli spot improvvisi, così giusto degli assaggi per farci invogliare a coltivarne con cura il desiderio, e questo lavoro è così piacevole da far già parte del premio.
Negli ultimi tempi poi i suoi spot sono stati così frequenti e creativi da lasciarci ogni volta senza fiato.
Ma credo che la rappresentazione più bella sia stata quella di lunedì sera, non solo in piazza Duomo, ma tutt'intorno e più in là ancora, in tutto il Paese.
E mentre nel guardarci ognuno vedeva rispecchiato nell'altro la sincerità del suo cuore, lui, Giuliano il nostro sindaco, ci parlava di lei, la felicità, che non si trova nel possedere ma nell'essere, dentro di noi.
E nel desiderare la felicità di tutti.


domenica 29 maggio 2011

promemoria


Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento perchè rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali
e fui sollevato perchè mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti
ed io non dissi niente perchè non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me
e non c'era rimasto nessuno a protestare.


Bertold Brecht

sabato 28 maggio 2011

note intorno alla felicità




Che sia successo qualcosa di eccezionale è così evidente che basta alzare lo sguardo per vederlo scritto nel cielo, sotto forma di un doppio arcobaleno.
Sì il vento è cambiato, e questa mattina a Milano c'era un'aria così bella che faceva pensare al mare.
E poi siamo cambiati noi, abbiamo cominciato a levarci dalle spalle quel peso fatto di amarezza, vergogna e rassegnazione ci siamo raddrizzati e respirando meglio abbiamo scoperto di essere più alti di quello che pensavamo e che attorno a noi c'era un mondo di scontenti che si stava riprendendo la propria dignità e lo faceva sorridendo.
E quando così tante persone insieme sono felici di essere qui, proprio ora, con questa energia, creano un vento capace di realizzare i sogni.

lunedì 23 maggio 2011

la pancia e la memoria


C'è un tipo di memoria che non ha sede nel cervello ma bensì nella pancia.
Ogni volta che mi trovo in una situazione difficile ecco che lei si mette in moto creando quel senso di disagio, annaspamento, magone, angoscia, proprio lì.
Ogni sfumatura di ogni singolo stato ha il suo posto preferito: da appena sotto lo sterno fino all'intestino, senza trascurare il cuore e la milza.
Poi si mette in moto il cervello e questo spesso non aiuta perchè in questo tipo di stati non c'è proprio niente di razionale.
L'unica soluzione è respirare, respirare forte e sorridere con la convinzione che nulla si può ripetere allo stesso modo perchè non c'è nulla di immutabile. Le cose cambiano e noi cambiamo, continuamente. E' la trasformazione, è "soku", qualcosa che è già qualcos'altro.
Non resta quindi che vivere un giorno nuovo, da qui in avanti.


venerdì 20 maggio 2011

dire, fare, baciare, cantare...


Bisogna pur dire, lasciare scappare fuori l'entuasiamo, l'emozione e la commozione. Bisogna che la gioia sia libera di venir su fin sulle labbra per piegarle a sorrisi contagiosi, fino alle lacrime, contagiose anche quelle e anche imbarazzanti, rivelatrici di una passione che forse non osavamo pensare tanto potente.
La forza eccezionale del crederci davvero, serenamente e senza retorica, mettendo in gioco prima di tutto il nostro modo di essere, impegnandoci per la felicità di tutti. A partire da noi, da qui, adesso.
Il vento ha girato e ci ha mostrato che il mondo può anche non essere dei furbi e degli arroganti. Continuiamo a remare

mercoledì 4 maggio 2011

il movimento del dare


Succede che mentre sono preoccupata per elasticizzare al massimo i miei guadagni in modo di farli durare il più possibile, mi capiti tra le mani questo bellissimo articolo di Gianna Mazzini.
Mi dice che il pensare di poter dare quando avremo non è che un illusione e che c'è sempre, in qualsiasi situazione io mi trovi, qualcosa di cui sono ricca da poter donare, perchè l'offerta non è una questione di numeri, o di quantità di danaro, ma piuttosto di sincerità, di atteggiamento e di sforzo. Ed è questo che fa la differenza: la fatica di superare il nostro limite, di creare quella crepa che ci permette di guardare oltre e di fare un decisivo passo in avanti.
Voglio cambiare l'ordine dei miei elenchi mentali e smetterla di pensare che posso offrire solo quello resta alla fine delle mie priorità. Così quello che offro sono solo gli avanzi e una volta consumati e digeriti non costruiscono felicità.
Ma io so che quando offro quello che ho di davvero prezioso produco un effetto che può creare a sua volta una costruzione solida e luminosa.
"La vita è molto semplice e ci pone, sempre e continuamente, di fronte allo stesso bivio.
Tenere, trattenere, risparmiare, accumulare, stare, guardare gli effetti, aspettare, temere, rimandare.
Oppure: lasciare andare, non avere paura di cambiare, mettere cause, ricominciare ogni volta da adesso, vivere l'istante, dare, osare.
Adesso e non dopo. La vita è una danza ed è ora.
E l'energia, il tempo, il denaro fanno parte di questa danza."

domenica 1 maggio 2011

imprevedibilità


Chissà se serve a qualche cosa programmare la propria vita.
Immaginare percorsi che, se condotti con disciplina, ci possono portare ad una vecchiaia sicuramente serena.
Non credo, non credo sia possibile e non credo neppure che sia un bel vivere: mettere tutta l'attenzione nel seguire un dato percorso ci può far perdere di vista tante cose interessanti.
Vivere apertamente pronti a captare ogni sfida la vita ci porrà, in qualunque campo, su qualsiasi tema. Non esistono esenzioni. Pensiamo di essere lontani da una certa burrasca e poi ci troviamo il giardino di casa allagato.
Ma non serve barricarsi e chiudere la porta perchè l'acqua se non oggi domani arriverà. Tanto vale affrontare la burrasca e cavalcare le onde, cercando di superare ogni volta i propri limiti.
Questa è l'unica sicurezza che possiamo avere: la prossima volta potremo fare meglio.

sabato 30 aprile 2011

raggi di luce


Ci sono cose, eventi, fatti, o solo istanti che creano un raggio di luce così caldo e dolce che quando resti ad assaporarlo il cuore si scioglie un po' e ti viene voglia di piangere.
Dalla gioia, dal piacere, dal miscuglio di emozioni che si contengono l'un l'altra senza fine, come la punta di amaro nel dolce e nel fondo dell'amaro più amaro quella percezione di caramello che ti risveglia all'mprovviso tante altre sensazioni che non riesci a definire ma che indubbiamente stai sperimentando.
La certezza che cercando di abbracciare il tuo microcosmo di emozioni stai comprendendo l'universo intero.
E' solo un attimo, un istante, un fermo immagine. Poi tutto continua nel suo movimento, solo quel leggerissimo spostamento nella traiettoria delle cose.
Solo una nuova armonia.


lunedì 18 aprile 2011

personalità




Probabilmente passo troppo tempo in compagnia delle mie creaturine.
Prima erano solo i cioccolatini e sembrava normale alla lunga cominciare a considerarli qualcosa di vivo, dato che come li avevo concepiti, con i loro nomini emotivici era inevitabile affezionarcisi. Così come, a for
za di osservarli, individuare personalità e differenze di carattere.
Ma per lo più mi ero fermata lì, limitandomi al massimo ad ascoltarli nel momento in cui andavo a scrivere in etichetta le diverse indicazioni terapeutiche.
Poi sono arrivate loro: le gelatine di frutta anzi, Les Gelée... e già dal nome avrei dovuto capire che qui avevo a che fare con delle vere signore, molto esigenti e soprattutto molto femminili. Solo a questo punto mi sono resa conto che la differenza era addirittura di genere.

sabato 2 aprile 2011

recondita armonia





luce d'estate
persiane accostate
ormoni stupiti

calma, calma, calma!
è solo primavera

è solo una romanza

sabato 26 marzo 2011

a perfect day


Il piacere perfetto di una giornata passata a cucinare. Senza fretta.
La musica del Faro, nel sottofondo dopo anni di silenzio, finalmente. La malinconia e la commozione a tratti, sì c'è posto anche per questo in una giornata che cammina adagio.
La perfezione della mancanza che sottolinea particolari sfuggiti, o solo dimenticati.
L'Amore perduto è dunque l'amore perfetto?
Domande che non cercano risposte. Domande che godono della luce del giorno che cambia, filtrata dalla veneziana.
Tutto si muove, adagio.
Una giornata perfetta, sì.
Una giornata comunque perfettibile, sì.

venerdì 11 marzo 2011

interdipendenza


Non c'è un solo pensiero, una sola parola e neppure un solo sospiro che cadendo a terra non produca un effetto.

Per questo quanto più i miei pensieri sono colorati, le mie parole calde e miei sospiri appassionati, tanto più il risultato sarà prezioso.
Non c'è niente di inutile, nemmeno quello che già ci è sembrato di aver inutilmente sperimentato.

Continuando a guardare al di là del buio, dove tutte le linee si congiungono per poi separarsi nuovamente, fino a creare un disegno migliore.

domenica 6 marzo 2011

la vita, squisita!


Dopo qualche giorno passato per lo più ad ascoltare il silenzio comincio ad avvertire qualcosa di diverso.
Da principio è come una semplice differenza di ritmo nel suono costante del silenzio, come una specie di extra sistole, ritmica e poco appariscente. La seguo distrattamente, ora dopo ora, mentre sento che il mio corpo è sempre più rilassato. La prima constatazione di rilassamento si evidenzia agli angoli della bocca: vanno all'insù, così, da soli, senza che nessuno li abbia provocati. Se ne vanno all'insù con una forza incredibile, come se saltassero fuori, come se non ne potessero più di stare rigidi, con quella piega dura verso il basso.
E poi, di seguito i pensieri, anche con gli occhi chiusi posso sentire che il loro colore è cambiato: da un brutto marron sporco sono passati al verde prato,anzi una tonalità più chiara, direi verde germoglio.
Allora torno a cercare il silenzio squisito e mi accorgo di far fatica, l'extra sistole ormai si è insediata e sembra acquisti forza minuto dopo minuto.
Così capisco che è ora di alzarsi e assecondare il nuovo ritmo, l'energia sparita ricompare e le mie nuove bellissime gelée mi sorridono da dentro il frigorifero. Hanno bisogno di essere perfezionate, bisogno di cure e di attenzioni. Sanno di primavera e sono così piene di di dolcezza e vitamine da sembrare vive... non posso che lasciarne sciogliere una in bocca e godere di un istante perfetto: "Les Gelées de l'amour parfait", ecco come le chiamerò, pronte a sgomitare per prendersi il posto dei cioccolatini come rimedio estivo per gli affanni dell'anima.
Squisite sì, come la vita, sì come l'amore!

sabato 5 marzo 2011

il silenzio squisito


Non avevo mai sentito un definizione tanto perfetta. Perfetta per me, voglio dire, per come sono io in generale e ancor più in questo momento.
Il silenzio squisito. Così mi ha detto Maria, ma non l'ha solo detto, direi che l'ha proprio recitato, solo per me, unica spettatrice avvolta nel plaid sulla poltrona a quadri.
Così ho preso atto del mio profondo desiderio, del mio essere rimasta schiacciata, malgrado tutto, dagli avvenimenti. Mi sono ammalata ma io so bene che in realtà mi sono iniziata a guarire.
Silenzio squisito, letto accogliente, luce gentile.