domenica 29 maggio 2011

promemoria


Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento perchè rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali
e fui sollevato perchè mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti
ed io non dissi niente perchè non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me
e non c'era rimasto nessuno a protestare.


Bertold Brecht

sabato 28 maggio 2011

note intorno alla felicità




Che sia successo qualcosa di eccezionale è così evidente che basta alzare lo sguardo per vederlo scritto nel cielo, sotto forma di un doppio arcobaleno.
Sì il vento è cambiato, e questa mattina a Milano c'era un'aria così bella che faceva pensare al mare.
E poi siamo cambiati noi, abbiamo cominciato a levarci dalle spalle quel peso fatto di amarezza, vergogna e rassegnazione ci siamo raddrizzati e respirando meglio abbiamo scoperto di essere più alti di quello che pensavamo e che attorno a noi c'era un mondo di scontenti che si stava riprendendo la propria dignità e lo faceva sorridendo.
E quando così tante persone insieme sono felici di essere qui, proprio ora, con questa energia, creano un vento capace di realizzare i sogni.

lunedì 23 maggio 2011

la pancia e la memoria


C'è un tipo di memoria che non ha sede nel cervello ma bensì nella pancia.
Ogni volta che mi trovo in una situazione difficile ecco che lei si mette in moto creando quel senso di disagio, annaspamento, magone, angoscia, proprio lì.
Ogni sfumatura di ogni singolo stato ha il suo posto preferito: da appena sotto lo sterno fino all'intestino, senza trascurare il cuore e la milza.
Poi si mette in moto il cervello e questo spesso non aiuta perchè in questo tipo di stati non c'è proprio niente di razionale.
L'unica soluzione è respirare, respirare forte e sorridere con la convinzione che nulla si può ripetere allo stesso modo perchè non c'è nulla di immutabile. Le cose cambiano e noi cambiamo, continuamente. E' la trasformazione, è "soku", qualcosa che è già qualcos'altro.
Non resta quindi che vivere un giorno nuovo, da qui in avanti.


venerdì 20 maggio 2011

dire, fare, baciare, cantare...


Bisogna pur dire, lasciare scappare fuori l'entuasiamo, l'emozione e la commozione. Bisogna che la gioia sia libera di venir su fin sulle labbra per piegarle a sorrisi contagiosi, fino alle lacrime, contagiose anche quelle e anche imbarazzanti, rivelatrici di una passione che forse non osavamo pensare tanto potente.
La forza eccezionale del crederci davvero, serenamente e senza retorica, mettendo in gioco prima di tutto il nostro modo di essere, impegnandoci per la felicità di tutti. A partire da noi, da qui, adesso.
Il vento ha girato e ci ha mostrato che il mondo può anche non essere dei furbi e degli arroganti. Continuiamo a remare

mercoledì 4 maggio 2011

il movimento del dare


Succede che mentre sono preoccupata per elasticizzare al massimo i miei guadagni in modo di farli durare il più possibile, mi capiti tra le mani questo bellissimo articolo di Gianna Mazzini.
Mi dice che il pensare di poter dare quando avremo non è che un illusione e che c'è sempre, in qualsiasi situazione io mi trovi, qualcosa di cui sono ricca da poter donare, perchè l'offerta non è una questione di numeri, o di quantità di danaro, ma piuttosto di sincerità, di atteggiamento e di sforzo. Ed è questo che fa la differenza: la fatica di superare il nostro limite, di creare quella crepa che ci permette di guardare oltre e di fare un decisivo passo in avanti.
Voglio cambiare l'ordine dei miei elenchi mentali e smetterla di pensare che posso offrire solo quello resta alla fine delle mie priorità. Così quello che offro sono solo gli avanzi e una volta consumati e digeriti non costruiscono felicità.
Ma io so che quando offro quello che ho di davvero prezioso produco un effetto che può creare a sua volta una costruzione solida e luminosa.
"La vita è molto semplice e ci pone, sempre e continuamente, di fronte allo stesso bivio.
Tenere, trattenere, risparmiare, accumulare, stare, guardare gli effetti, aspettare, temere, rimandare.
Oppure: lasciare andare, non avere paura di cambiare, mettere cause, ricominciare ogni volta da adesso, vivere l'istante, dare, osare.
Adesso e non dopo. La vita è una danza ed è ora.
E l'energia, il tempo, il denaro fanno parte di questa danza."

domenica 1 maggio 2011

imprevedibilità


Chissà se serve a qualche cosa programmare la propria vita.
Immaginare percorsi che, se condotti con disciplina, ci possono portare ad una vecchiaia sicuramente serena.
Non credo, non credo sia possibile e non credo neppure che sia un bel vivere: mettere tutta l'attenzione nel seguire un dato percorso ci può far perdere di vista tante cose interessanti.
Vivere apertamente pronti a captare ogni sfida la vita ci porrà, in qualunque campo, su qualsiasi tema. Non esistono esenzioni. Pensiamo di essere lontani da una certa burrasca e poi ci troviamo il giardino di casa allagato.
Ma non serve barricarsi e chiudere la porta perchè l'acqua se non oggi domani arriverà. Tanto vale affrontare la burrasca e cavalcare le onde, cercando di superare ogni volta i propri limiti.
Questa è l'unica sicurezza che possiamo avere: la prossima volta potremo fare meglio.