martedì 26 luglio 2011

controtendenze


Mentre tutta la città si affanna a concludere, io comincio a rilasciarmi.
Esattamente come un elastico a lungo tirato che da tempo ha raggiunto il suo limite, mi godo lo sbrindellamento di queste giornate che vanno una dopo l'altra a svuotarsi.
No, non sono pancia all'aria sulla sabbia calda a sonnecchiare, sono sempre qui, in città e più "lavorativa" che mai.
Posso dedicarmi alla contemplazione del cortile caldo, o a quella della mia mente, anch'essa piuttosto calda, per via della mancanza di aria fresca circolante dovuta a quell'ammasso di pensieri ingarbugliati che ne ostruisce il salutare passaggio.
Allora, senza fretta, mi accingo a sbrogliare l'orrida matassa, cosicchè l'aria possa tornare ad ossigenare ogni singolo pensiero fino a trasformarlo in qualcosa di deliziosamente vivo e creativo.

domenica 17 luglio 2011

disciplina dell'OFF


22 - 10: dodici ore di sonno. Tre piccole interruzioni, tre sms, il suono seppur minuscolo mi raggiunge e col batticuore vado a vedere.
Mi aspetto sempre che qualcosa di sublime e travolgente venga per l'appunto a travolgermi ma non accade e il mio sonno può riprendere dallo stesso punto.
Ogni volta riprende anche la musica: I Giorni, Ludovico Einaudi, sì lo so che ormai è un po' demodé ma io lo trovo sempre perfetto, al punto che quel cd stazione nel lettore da mesi senza farmi sentire il bisogno di essere sostituito.
I Giorni accompagnano di preferenza le mie notti, le ore di buio, ma oggi per praticare correttamente la disciplina dell'OFF accompagna anche le ore di luce, o meglio di penombra, come amo stare quando ho bisogno di silenziare stati d'animo troppo rumorosi, quando ho bisogno di azzerare fatica ed emozioni per ritrovare energie pure.
Così è questa domenica, preziosa nel suo silenzio, piena nel suo vuoto.
Perfetta così, grazie.

giovedì 14 luglio 2011

Sprogrammi



A volte penso che dovrei lavorare sempre con orari rigidissimi e tutti i santi giorni così almeno eviterei di fare programmi per il tempo libero.
Di questa piccola verità mi beavo fin dai tempi della mia attività di trattorista mugellana perchè in questo modo potevo sempre evitare di impegnarmi per le feste comandate. Ho passato anni a lavorare mentre gli altri mettevano insieme intorno al tavolo amori e disamori, piaceri e doveri e nel mio cuore ringraziavo la sorte che non mi lasciava scelta.
Ora però con tutti i miei lavori alternanti e ad incastro può sempre capitare che un bel giovedì io abbia il pomeriggio libero. Che bellezza penso, andrò in piscina! Invece succede che ieri sera mi lasci facilmente convincere per una riunione veloce e allora penso, va bene andrò in piscina prima. Ma a mezzogiornoi sono già così stanca che penso che forse è meglio evitare la piscina e invece andare a fare la spesa e preparare un bel gelato, allo zenzero visto che l'ho comprato qualche giorno fa e vorrei usarlo, e poi così magari viene anche qualcun altro a portare il suo contributo a questa riunione. Però devo fare in fretta e invece mi concedo un pisolino, minuscolo e stropicciato e poi di corsa con questo gelato che vorrei pronto per le cinque e mezza e così penso che ho fatto proprio bene a non andare in piscina e a dedicarmi a qualcosa di piacevole da condividere. Poi scopro di non avere latte, evabbè userò quello di soja, tanto è uguale... no, non è uguale e lo so benissimo ma ormai ho cominciato e non ho voglia di scendere. Ci siamo quasi ma il composto non è proprio freddo, ma sono le cinque e vabbè lo metto nella gelatiera così com'è, tanto è uguale...no, che non è uguale lo so, ma uffa è tardi. Vado avanti, insisto sempre più nervosa. Nel frattempo cerco di pensare a qualcosa di valido di cui parlare a questa riunione e così mi rendo conto che sono le sei e nessuno si è ancora presentato.
Sono le sette quande quando suona il citofono e il mio primo pensiero è fare finta di non esserci. Ma poi mi dico che no, ne può venir fuori qualcosa di buono e quindi avviamo questa riunione che ha il potere di dipanare gran parte di questa confusione e di regalarmi una bella sensazione di benessere, al di là di ogni programma...
E al di là di ogni aspettativa il gelato allo zenzero con latte di soja è venuto buonissimo!

domenica 10 luglio 2011

Jules e Jim


A consacrare la strana alchimia di questa domenica in bilico tra ricordi e desideri sono arrivati anche loro: Jules e Jim con l'amata Catherine.
Penso di averlo visto tre volte, a cadenze quasi ventennali, ma ogni volta la sensazione è diversa e i miei ricordi in larga parte non coincidono.
Come mai nel mio ricordo il ménage à trois trovava il suo sublime equilibrio, fino alla corsa in auto sul ponte, in cui rivedo tutti e tre cantare felici e complici fino al tuffo finale?
Così come pensando alla prima volta che lo vidi ho ben presente il cinema Rubino, che con le sue proiezioni mattutine dava un nobile asilo alle nostre bigiate da scuola, ma anche i giuramenti di etern
a fedeltà e le lacrime calde mischiate ai baci nel buio.
Eterna fedeltà assoluta al momento.

sabato 2 luglio 2011

emozioni a pedale


Mentre attraverso in diagonale davanti al Fatebene sorrido pensando al pensiero che mi faceva sorridere tutte le mattine passando di qui poco meno di un anno fa.
Era il pensiero davvero idiota che farsi arrotare davanti a un ospedale potesse essere molto pratico e conveniente.
Pochi istanti e non sorrido più, anzi, una quantità inverosimile di lacrime mi scende giù all'impazzata, dentro la bocca, per il mento, lungo il collo. Vengono giù da sole, rompendo gli argini dell'autocontrollo dove le avevo confinate, ammortate, degluttite.
All'improvviso la coscienza della sua mancanza. Se mi faccio male ora non ci sarà lui, a cazziarmi prima per poi prendermi in carico, curarmi e riaggiustarmi.
Continuo a pedalare mentre i ricordi arrivano uno dopo l'altro, quando mi ero incrinata due vertebre e non volevo dire come, quando sono riuscita a incendiarmi un piede, ai tempi della mia bottega "alchemica"a Brera, mentre già andavo conquistandomi il suo essere orgoglioso di me, senza che mai venisse meno la sua necessità di cazziarmi, comunque.
E poi gli ultimi discorsi amari, il pudore dei sentimenti, ancora, il caratteraccio, intatto, la resa.
Quasi le otto, sono arrivata, l'urgenza di scrivere asciuga le ultime lacrime di questo pianto inaspettato, prepotente.
Grazie Gae, continua a proteggermi, ovunque tu sia.

venerdì 1 luglio 2011

il vento sull'isola


Oggi la mia casa è attraversata dal vento. Da ovest a est. Mentre scrivo mi rendo conto di averla sparata grossa, dato che non so neppure distinguere la destra dalla sinistra.
Comunque sia è una bellissima sensazione e siccome oggi mi godo il privilegio della pausa pranzo in casa posso anche permettermi di lasciare la fantasia libera di immaginare, luoghi e tempi sfalsati, dilatati, sognati.
E mentre divoro un piatto di spaghetti conditi a freddo con olio buono, scorza di limone gratuggiata, bottarga di Muggine e prezzemolo, ecco che il vento che attraversa la mia casa è chiaramente vento di mare.
Non è difficile sentirlo all'isola.