martedì 1 novembre 2011

pace - casa - pane


Ecco, forse avevo bisogno di zingarare a lungo per ritrovarmi a questo punto.
Avevo bisogno di realizzare tante cose: quelle che passano un attimo sulle labbra, come un cioccolatino, come una parola od un sorriso, e quelle che invece vagano nei pensieri e parola dopo parola vanno a scrivere un romanzo o forse solo una favola.
Avevo bisogno di calore e abbracci, di parole e baci, di sorrisi e amicizia.
Avevo bisogno e non lo sapevo.
Pensavo quasi fosse arrivato il momento per adottare un gatto dato che in questa terza vita ancora non si sono visti.
Invece ho portato a casa Lievito.
Lievito è nato durante la vendemmia, ne conserva non solo gli aromi ma anche i sospiri e gli sguardi che fioriscono generosi anno dopo anno accarezzati dal vento e conditi dal mosto.
Lievito è vivo, va nutrito e accudito. E' già una presenza che profuma la casa e mi regala la voglia di fermarmi ad impastare, per stemperare tutte le emozioni che ho sottopelle, per dipanare ancora una volta i pensieri e i ricordi.
Grazie

4 commenti:

carla benedetti ha detto...

Sono felice di averti conosciuta dopo averti solo incrociata tanto tempo fa.
Fai una buona vita, Lolla!
Carla

patra ha detto...

Già, ad ogni punto della nostra vita noi siamo già qualcun'altro, ogni minima cosa ci cambia un po', ma è bene, ogni tanto, fermarsi a rifletterci sopra. Non può che scaturirne amore, ma di quello vero, che va bene anche per Lievito!!!
Sei grande Lolla, sarà un piacere, d'ora in poi, al mattino dare una sbirciatina ai tuoi pensieri.

Lola Torres ha detto...

grazie, grazie, grazie!... per i commenti e ancor prima perchè vi siete fermate un attimo qui, con me, a bere un caffè nella cucina dei miei pensieri... che intanto cuociono, a vapore o al forno, ma anche in padella e spesso in frittura, ma sono felici solo quando vengono mangiati da bocche competenti! Un abbraccio

Anonimo ha detto...

Gentile signora Lola, sono il figlio di un mugnaio che macinava il grano per i contadini e mia madre faceva il pane con la farina che mio padre preparava. Ho ancora nel naso il ricordo dell'odore del lievito naturale conservato in una tazza e che mia madre scioglieva nella farina, dal sapore acido ma caratteristico che trasmetteva un profumo caratteristico nel pane che durava una settimana. La ringrazio. Continui a scrivere nel suo Diario le emozioni che prova e che in molti apprezziamo.
Grazie.