domenica 13 maggio 2012

dal tango al jazz



dal tango al jazz, scivolando attraverso un blues un po' triste, ma poi ecco che come sempre riemergo.
La musica aiuta perché non è altro che una rappresentazione della vita. Basta coglierne il ritmo, le sfumature e soprattutto basta avere la voglia grandissima di procedere sempre, di non lasciarsi impastoiare, spaventare, bloccare.
Ma più di ogni cosa basta non soccombere a te stesso, ai tuoi rituali, abitudini, protezioni. Quello che chiamiamo carattere, indole, destino o karma non è niente di immutabile.
Nulla è permanente, e allora anche la nostra paura, la nostra pigrizia, il nostro stato... tutto può mutare in un modo così bello e dolce da lasciarci stupiti e senza fiato.
E insieme a tanta bellezza il dolore che le si appiccica come un effetto collaterale inevitabile, anche quello può essere masticato e trasformato.
Perché forse il solo nostro problema è la paura della felicità, la paura profonda di non meritarla, di non avere di che pagarne il prezzo...
Invece il prezzo della felicità può essere equo, anzi addirittura a buon mercato. Ogni tanto poi ci sono i saldi, ma come si fa a non approfittarne?

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