sabato 21 dicembre 2013

Calma



e infine la calma è arrivata.
Ho spento il frullatore e facendo attenzione a non ferirmi con le lame, mi sono arrampicata fino al bordo e ho sollevato il coperchio.
Fuori mi aspettava la calma.
Ma non una calma piatta presagio di catastrofi. Mi aspettava una calma piena di musica, emozioni e profumi. 
Una calma straripante di sensazioni, proprio una calma sensazionale!
Sì, vero, qualche cioccolatino ancora qui e là che zampettava, qualche lavoretto da terminare, ma senza fretta, con calma appunto.
E poi i piedi: i miei piedi da stamattina hanno voglia di ballare, chissà forse sarà colpa delle ballerine d'oro scovate chissà dove, già perché io non so ballare. 
O perlomeno così credevo, ma sembra che a loro non importi: i miei piedi ballano malgrado me. 
Dovrò imparare a seguirli, prima o poi, può darsi che mi portino da qualche parte che non riesco ad immaginare...


mercoledì 27 novembre 2013

Senza un computer...



Occorre, o perlomeno mi occorre, un silenzio quasi assoluto per poter ascoltare i bisbiglii dell'intuizione, per non correre dietro affannata alle cose da fare e metterle invece in fila dietro di me. Una fila un po' scomposta certo, disordinata, pronta a scavalcarmi per costringermi a rincorrerla in ogni direzione.
Mi occorre anche un bel buio di velluto blu, assoluto e avvolgente per poter vedere con chiarezza tutti i colori di quell'unico delizioso e potentissimo raggio di luce. Così luminoso eppure così invisibile alla luce!
Mi occorre tutto questo in certi giorni magici in cui il tempo e' al mio servizio e lo spazio e' solo un foglio su cui dipingere/scrivere/immaginare.

sabato 26 ottobre 2013

abitudini


Le abitudini sono rassicuranti, sono scarpe un po' sformate con cui è più facile camminare.
Le abitudini sono comode anche perché costringendoci a guardare sempre dallo stesso punto di vista ci evitano domande, delusioni e dolori.
Ci evitano anche salti in avanti, batticuori inaspettati e deliziosi voli nel vuoto. Ci evitano, a volte, profonde e geniali intuizioni.
Così ci si abitua all'amore ma anche al disamore, che poi forse sono l'uno la conseguenza dell'altro.
Ci sia abitua a pedalare al punto che una settimana senza bici ti stronca.
Ci si abitua a scrivere i propri pensieri su un blog e poi a volte ci si abitua a non scriverli più, un po' per pigrizia un po' per rivendicare la propria libertà.
Ci sono cose però, credo si chiamino emozioni, che vanno al di là delle abitudini, che per quanto ignori, neghi, dimentichi, sanno venire a turbarti, ad invitarti dolcemente a riprendere un discorso interrotto.
Che si tratti di scrivere, leggere, amare, parlare, assaggiare o cucinare. Purché sia un'emozione.

lunedì 23 settembre 2013

imparando




La prima a stupirsi sono io.
Sì, le cose della vita incidono segni su di me, operano trasformazioni, mi rendono più forte.
La cosa singolare è che un pochino mi dispiace, è un po' come se tradissi me stessa, o meglio la mia cocciutaggine nel considerare inevitabile una certa dose di dolore. 
Come se la leggerezza che ho acquisito,  pagandola fino all'ultimo centesimo, fosse una forma di superficialità, un fondo di magazzino da bancarella scambiato invece per un pezzo di haute couture.
Ma poi mi guardo, misuro la sostanza del mio stato, confronto i muscoli del cuore con quelli della mente, prendo atto della loro superiorità, e mi convinco a vivere felicemente nella mia odierna leggerezza senza farmi altre domande.

martedì 10 settembre 2013

Riflettendo


"Gli specchi dovrebbero riflettere un attimo prima di riflettere..."
Proprio vero sì. Ma quello che imparo ogni giorno è che nessuno dovrebbe mai riflettere da solo.
Le cose fondamentali su noi stessi le possiamo percepire al meglio quando riusciamo a vederci riflessi negli occhi di un altro.
E viceversa... e questo di per sé è un bel fatto.
Quello che però più di ogni altra cosa mi colpisce, mi rallegra e mi da' una forza da leone è che ogni ferita rimarginata, ogni segno del tempo, ogni ricordo di una grande fatica, disegnano un ricamo unico e bellissimo per ognuno di noi: perché ognuno, vivendo, possa trasformare la sua stessa vita in un' opera d'arte. Unica e bellissima.
Grazie,  a tutti gli sguardi che mi fanno riflettere.

giovedì 15 agosto 2013

Invasioni



Certi giorni mi trovo ad essere spettatrice inerme di uno strano fatto: la mattina mi invade il pomeriggio.
Avanza adagio, ora per ora, elargendo dosi massicce di pigrizia e mollezza. 
Niente male davvero, mi ritrovo sull'orologio come su di una giostra, faccio il giro completo e ancora un po' pagando un solo biglietto...
Devo farlo mi dico, anzi posso, ecco vedi, l'ho già fatto! 
Non c'è niente di meglio che scombussolare un po' i tempi, aiuta a cambiare punto di vista, rivela nuovi sguardi, offre riflessioni inedite.
E quando infine mi decido ad attraversare tutto ciò per uscirne, scopro un'aria così dolce che mi fa venire voglia di spalmarmela addosso come un vestito e uscire a festeggiare, perché oggi è ferragosto e il meglio dell'estate deve ancora venire, anzi sta arrivando, ecco vedi, è proprio qui!

mercoledì 14 agosto 2013

baricentro



Per trovare il tuo centro certe volte devi arrivare in fondo al pozzo.
Solo dopo averlo percorso interamente, dopo aver sentito sulla tua pelle e nelle ossa, il caldo diventare freddo e poi ancora caldo, ecco che arrivata lì, puoi spostare il baricentro: levare quel palo dalla mente, che tanto è capace solo di girarci intorno, e appoggiarlo sul cuore, il posto suo, l'unico in grado di reggerne il peso e permetterti di raddrizzarti.
Ecco così!


domenica 11 agosto 2013

silenzio


Avevo bisogno di questo silenzio. 
Non per riordinare le idee, come si dice spesso sapendo di mentire, ma al contrario per gettare sul tappeto dei miei pensieri disordinati altri pensieri, ancora più vaghi dei primi... e poi restare ad ascoltare. 
Ecco per questo mi serviva molto silenzio,  avevo bisogno di silenzio per pura pigrizia.
Mi ci voleva questo silenzio per tacitare il mio animo da artigiano produttivo, per lasciare emergere quell'altra me, felice di essere piena di  idee squisitamente confuse...
Non serve forse a questo l'estate?

domenica 28 luglio 2013

quello che farò



Voglio solo toccarti il cuore.
So che pensi di non averlo, o forse vuoi solo tenerlo nascosto, ma non m'importa: lo toccherò tenendo gli occhi chiusi, per non offendere il tuo pudore.
E quando l'avrò toccato anche tu riuscirai a sentirlo, a capirlo e amarlo anche quando pensi che non ci sia, soprattutto quando pensi che non ci sia.
Voglio solo toccarti il cuore, per aiutarti a diventare felice.

sabato 27 luglio 2013

giocando coi lupi 2





una volta i lupi si riconoscevano da lontano, oggi poverini vagano ai margini cercando comprensione.
E' facile confonderli con quattro chiacchiere e anche le bambine a volte si trovano a dover interrompere una corsa spensierata per soccorrere un vecchio lupo frastornato...
eh sì, non ci sono più i lupi di una volta! ...ma neanche le bambine sono più le stesse, a parte quella loro passione di correre fin sull'orlo della realtà...

mercoledì 24 luglio 2013

occasioni estive



di nuovo l'estate mi regala nuove/antiche scoperte, come il pedalare attraverso Milano la mattina presto presto, già fatto è vero, ogni anno, anzi no, l'anno scorso ho saltato, ero malata e poi sono andata davvero in vacanza, quella sì che è stata una novità!
Comunque mi piace l'estate a Milano, i programmi che non vanno al di là di una settimana e che poi è subito un..."ci riaggiorniamo a settembre", sì meglio a settembre, sì ora voglio solo godermi il mio disimpegno, mentale, sereno e solitario.
Perché restare qui è così facile che mi sento già rigenerata.
E poi Milano d'estate si svela... dai giardini segreti ai cinemini, dalle mostre nei saloni freschi e poco affollati, fino alla frescura mattutina all'odore di caffè.
Sì, sono contenta delle mia estate a Milano. 
Vacanze intelligenti, yes of course!

sabato 20 luglio 2013

l'emozione


a volte è per caso, per sbaglio.
Altre volte una somma di fattori rotola senza un senso apparente, per finire a schiacciare un nervo scoperto.
Oppure la luce particolare, un suono, un odore, una notizia.
Un emozione ha capacità insospettabili.
Va ad intaccare la nostra percezione del momento e la stravolge. 
Io ci metto un po' di tempo per individuarla. La prendo come una ventata in faccia, me ne dimentico, la ignoro, me la ritrovo di fronte e cerco di capirla. Ma tutto ciò non serve a nulla. L'emozione ha già superato lo sbarramento dei sensi, della coscienza, è già arrivata in profondità e ha operato la sua magia.
Certe volte è bene, altre no. Cerco di viverla comunque ma senza perdere il mio centro.
Perchè un emozione mi possa attraversare senza spostarmi.

lunedì 8 luglio 2013

ampliare

mignon alla violetta

Voglio aprire l' archivio segreto dell'esperienza passata e lavare via tutte  le tristezze e i fallimenti, l'inadeguatezza, gli errori reiterati  e quel pensierino perfido che insinua il dubbio di sapere già come va a finire.
Voglio dimenticarmi di me per riconoscere una me pura e smemorata, ancora tutta da scrivere.
Una me che non conosce la delusione della sconfitta.
Una me che non ha paura di dover pagare un prezzo amaro per ogni goccia di felicità consumata.
Una me capace di pagare la felicità con altra felicità, da regalare generosamente a chi ne ha bisogno.
Ecco sì, proprio così!

domenica 23 giugno 2013

brani casuali


quando non so che pesci pigliare, a volte, in certe giornate così luminose da far male...
quando la mente non riesce a mettere ordine tra le emozioni, non riesce a scriverle, descriverle, comprenderle.
Meglio affidarsi alla casualità, meglio lasciar le reti a mare e concentrarsi solo sui riflessi di luce sull'acqua.
Sì meglio. Il fatto è che oggi l'aria di Milano sa di mare e di montagna, sa di vacanza.
Ma non si tratta di vacanze sognate, si tratta di vacanze passate, vacanze infantili,  i fratelli, la mamma e quella schiacciatina che ci dava uscendo dall'acqua... il sale mischiato alla sabbia sotto ai denti, una sensazione così precisa, tangibile. 
Come il profumo di focaccia che entra ora dalla finestra, è lui il vero innescatore di ricordi, va a spalmarsi sui  brani casuali che escono dalle casse per dare il via ad una deflagrazione emotiva scomposta...
Ahi, le giornate troppo luminose! 


giovedì 20 giugno 2013

oltre i miei occhi



inviato speciale a Formentera

Ogni tanto mi arriva un faro.
Il pensiero più facile è sempre quello della solitudine, ma anche di quel bastare a se stesso luminoso che ispira, quel suo essere semplicemente "un Faro".
Oggi invece salgo nella stanza della lanterna per un altro motivo: voglio vedere più in là!
Voglio allungarmi sulla punta dei piedi e vedere oltre, oltre i miei limiti, oltre la mia piccola altezza.
Voglio alzarmi per innalzarmi, per non rimanere seduta qui a non vedere altro se non il possibile.
Voglio vedere oltre il mare e oltre il muro, voglio vedere l'impossibile!... di più,  voglio sedurlo, conquistarlo e  amarlo per generare infiniti sogni colorati!


sabato 8 giugno 2013

amo la polvere



Ho passato una vita a scansarla. Più spesso ad ignorarla. Non la capivo, non l'ho mai capita. 
"Chiedi alla polvere" diceva Lui, e io alzando un po' il mento e inarcando le sopracciglia, assumevo un'espressione interrogativa e per un attimo la guardavo, ma poi preferivo ignorarla e andavo avanti senza intender risposte.
Fino a questa mattina. Fino a quell'istante in cui lei, baciata dal sole, mi ha detto "amami!"
Così ho cominciato ad accarezzarla, piano, perché non se ne andasse da tutte le parti ... ho preso in mano ogni oggetto su cui lei dormiva ed ho capito.
Grazie alla polvere!
Perché è lei che ci custodisce i ricordi, perché quando l'accarezziamo ce li fa tornare splendenti.
A lei affido foto, libri e ritratti, ma anche un'infinità di oggetti senza senso apparente ma che una volta ripresi tra le mani svelano sorrisi, segreti, e mille altre meraviglie ancora.


martedì 4 giugno 2013

minuscolaggini




a che serve la mia piccola felicità se non può combattere le infinite ingiustizie, guerre, catastrofi, fame, miserie e malattie del mondo?
a cosa serve raccontare qui sensazioni e sentimenti positivi che nel confronto con la realtà grande diventano stucchevolezze?
e poi ancora mi domando se ha senso cercare il proprio successo, aver sogni e desideri da realizzare mentre intorno il mondo urla disperazione?
Spesso il senso sfugge e in quel momento vince l'egoismo e allora scompaiono i valori e ogni mezzo è buono pur di portare a casa il tuo risultato.
Invece il senso c'è.
Il senso è quello che partendo dal piccolo, dal particolare, da noi stessi, come tirando un sasso piatto nel lago possiamo creare tanti anelli concentrici, fino a toccare il cuore e la mente, fino a produrre una vibrazione che induce al cambiamento. 
Fino a far emergere uno sguardo capace di vedere la strada migliore, quella che ci fa di procedere, quella che ci permette di vincere e di far vincere i valori in cui continuiamo a credere, malgrado tutto, ancora.


giovedì 23 maggio 2013

l'incanto




Capita che un giorno a sorpresa qualcosa scalfisca il nocciolo duro del tuo cuore, il tuo muro di indifferenza, diffidenza, apatia.
Non capisci perché all'improvviso le tue percezioni registrino un'atmosfera diversa, è una cosa che sfugge alla mente ma qualcosa di diverso sta producendo una sensazione preziosa: l'incanto.
Ci sono miliardi di situazioni/emozioni in ogni attimo ma c'è un solo attimo in cui una particolare causa esterna viene a risvegliare un' emozione interna, che mi lascia senza fiato per la bellezza della sua eccezionale normalità.
Così oggi comincio una giornata incantata, grazie!

domenica 19 maggio 2013

Amarcord



La mia memoria ha una facoltà straordinaria nel conservare ricordi.
Che non è esattamente "il ricordare", in cui a dirla tutta non vado molto forte, è più un tener da conto, metter da parte.
Sono piccoli ricordi, piccole cose inermi oppure gesti, parole o colori, che all'improvviso si manifestano, magari allacciandosi ad un discorso che non c'entra davvero nulla, sono come citazioni, come note a fondo pagina che si ripetono più e più volte.
Le più insistenti sono quelle che mi riportano alle persone scomparse. Scomparse da questo mondo o semplicemente dal mio mondo. Queste ultime sono le più dolorose, sono citazioni a perdere, senza risposte e senza senso.
Per fortuna però, come un aria di primavera, o di neve, o un odore di pioggia, ecco che arriva una ventata di ricordi gentili, ricordi senza rimpianti, arrivano così, giusto per sfrucugliarmi un po' la malinconia.  

venerdì 17 maggio 2013

consapevolezza


Fare ogni piccola cosa con consapevolezza, escludere momentaneamente tutto il resto, restare qui nel presente di questo attimo per assaporarlo, coglierlo in tutta la sua complessità, mangiarlo e digerirlo.
A volte trito tutto senza neppure soffermarmi su di un sapore, sul colore. Non sto parlando del cibo, sto parlando di attimi, momenti ma anche giorni e periodi interi.
Ora invece mi fermo qui, respiro, ascolto questa bella musica e sorrido. Fuori ha smesso di piovere e un raggio di sole viene ad illuminare le mie mani. Le previsioni avevano detto pioggia tutto il giorno ma il presente, questo piccolo presente, sa essere di gran lunga migliore di ogni generica previsione. Basta fermarsi ad ascoltarlo.

Qualcuno chiese al Buddha:
"Come dobbiamo meditare?"
Il Buddha rispose:
"Qualsiasi cosa facciate, 
fatela con consapevolezza;
questa è meditazione.
Camminando,
camminate con attenzione, 
come se camminare fosse tutto;
mangiando,
mangiate con consapevolezza, 
come se non esistesse nient'altro;
alzandovi,
alzatevi con consapevolezza;
sedendovi,
sedetevi con consapevolezza.
Tutte le vostre azioni diventano consapevoli, 
la vostra mente non fluttua più oltre questo istante,
resta nel presente,
si assesta nel presente:
questa è meditazione."

martedì 7 maggio 2013

il mare in tasca


Certo, bisogna ben inventarsi qualcosa ogni giorno.
Qualcosa che ci possa incantare e divertire come un nuovo amore, un gioco segreto tra noi e noi, un nuovo sentiero da esplorare, una nuova luna da acchiappare...
Non è sempre così facile, certe volte la parte peggiore della realtà viene a disturbare il mio gioco e si piazza lì di traverso, come qualcosa che non riesce ad essere digerito.
Ma io insisto, a volte senza neanche dovermi sforzare.
Così la giornata prende colore e si trasforma fino a farmi sentire l'odore del mare.
Certe volte arriva da fuori ma io lo so ci metto del mio.
Sabato per esempio Gabriella Fantuz mi ha portato un nuovo Faro e così la sera, mentre pedalavo tutta contenta verso casa col mio Faro nella cestina della bicicletta, mi sono trovata al mare, sugli scogli, con le onde che venivano a bagnarmi i piedi...
poco importa se mi trovavo in Piazza Minniti dove per tutto il giorno ci sono state le bancarelle del pesce ed ora stavano lavando la strada, io e il mio nuovo Faro eravamo al mare!

mercoledì 1 maggio 2013

memoria


Non sempre si possono condividere cose private su un diario pubblico. Io però lo faccio, lo faccio spesso, nascondendo qualcosa. Cerco di prendere le distanze dal mio piccolo io  pensando che se il messaggio è positivo allora alcune cose, fatti, emozioni o esperienze, meritano di essere condivise.
Certe volte invece scrivo esclusivamente per me, come un promemoria che posso comprendere io sola.
Questa memoria è per salutare la mia mamma, per conservarne la sua essenza profonda e per ringraziarla. Lei nella vita ha fatto soprattutto la mamma, ci ha allevato, cresciuto e trasmesso valori.
Lei aveva una sensibilità speciale per lo stile, come ricerca di quel qualcosa di particolare che non è comune ma espressione della propria personalità. Lei lo chiamava "estro" e mi diceva sempre: "Sì, hai dell'estro!"
E così ha dato ossigeno a tutte mie aspirazioni e l'audacia per provarci, provarci sempre...
Grazie mamma, fai buon viaggio!

sabato 27 aprile 2013

terapia 4


Impastare. 
Sì lo so, questa è una vecchia terapia: quando non sai bene quale sia la scelta da fare, quando senti che qualcosa non va, che qualche bullone si è allentato ma non riesci bene a localizzarlo, quando senti un certo senso di vuoto e non vuoi pensare che sia fame oppure amore... quando fuori piove...
beh allora non c'è di meglio che lasciarsi coinvolgere a piene mani da un bell'impasto, semplice e prezioso come l'acqua:
farina, lievito, sale e acqua.
Impasta, impasta e impasta, come sanno fare solo le gatte, e poi aspetta: il profumo dei lieviti che fanno il loro lavoro di trasformazione, che rendono viva la farina.
E poi ancora, impasta e crea, inventa forme, dipingi con mille semi luccicanti come gioielli e poi ancora aspetta.
Aspetta che le forme siano belle piene e tese e il forno caldo e accogliente con un po' d'acqua perché l'aria non sia troppo secca... e poi inforna, inforna e ancora aspetta, aspetta, aspetta.
Ecco, ora! Profumo di pane, calore, bellezza. Gola e nutrimento!  
Sì, impastare aggiusta molte cose e ti insegna a goderne. Una buona terapia sì, soprattutto per una giornata di pioggia.

domenica 21 aprile 2013

terapia 3


Dai retta alla Camilla. Giusto, lei che gli omini dello stress li ha studiati a fondo mi stressa dicendomi che devo assolutamente ricominciare a nuotare, devo nuotare per me e contro di loro, li devo combattere sul piano fisico, chiaro?
Così oggi l'ho fatto, sono tornata in piscina dopo quasi un anno. Con calma mi accomodo nell'ultima corsia, quella della lentezza, e comincio a nuotare piano, pianissimo, concentrandomi solo sul respiro. Inspiro ogni 4 bracciate cercando di visualizzare i miei polmoni che si dilatano. A tratti questa immagine viene scalzata da quella degli albumi che si montano. Va bene lo stesso, continuo, riparto da zero, cerco il ritmo, cerco il respiro profondo. Fatica, le prime dieci vasche mi sembrano cento e dopo 40 minuti scopro di aver battuto il mio peggior record personale con sole 30 vasche. E per di più sono sfinita, ma credo di averne affogato un bel po' di quei dannati omini dello stress.
Esco in tempo per scoprire che piove di brutto ma riesco a introdurmi in una parentesi asciutta per pedalare fino a casa senza bagnarmi. 
Mentre salgo le scale spavalda e fiera di me, devo constatare che mi tremano sia i gomiti che le ginocchia, ma nella mia testolina  c'è solo acqua fresca e nessun pensiero, tranne forse quello di scrivere questo post, per ricordarmi e per ringraziare Camilla, la mia nipotina.

sabato 20 aprile 2013

terapia 2


Cambiare strada. Ogni giorno, allungando anche un pochino se è il caso, se può servire a ridurre lo stress.
Abbandonare i percorsi pericolosi, allontanarsi dal pavé sconnesso e schifare le rotaie del tram. Niente di personale contro di loro, anzi mi piace andare in tram.
E finirla lì con gli amori impossibili! Scendere sulla terra una buona volta per scoprire che la poesia esiste anche quaggiù.
Conoscere la banalità per trovare l' ingrediente segreto che può renderla sublime.
Nel frattempo perfeziono le mie sacherine sbagliate, insistendo sullo sbaglio, caparbiamente!


mercoledì 17 aprile 2013

terapia 1



Per prima cosa vorrei impegnarmi a scegliere quello che è davvero importante per me. Frugarmi dentro con sincerità per distinguere quello che voglio davvero da quello che  penso che gli altri si aspettino da me. 
Fare quello in cui credo profondamente e farlo al meglio, lasciar perdere tutto il resto che non solo è fuorviante ma spesso dannoso.
E per fare al meglio quello in cui credo è necessario uscire da questa deleteria modalità multitasking e impegnarsi semplicemente a fare una cosa per volta!
Lo so che sembra fin troppo semplice, infatti lo è!



domenica 14 aprile 2013

sensualità


Una volta deciso di uscire dall'inverno ecco che i sensi riattivano la ricezione.
Il primo segnale di sensualità mi arriva dalla mia stanza: le veneziane riabbassate che lasciano intuire sole e aria nuova lì fuori e creano giochi d'ombra qui dentro, spolverano ricordi, li fanno brillare per un attimo e subito dopo li portano via, fuori dalla finestra, per lasciare spazio a ricordi nuovi, ancora tutti da inventare...
e il sorriso che viene a piegarmi le labbra mi fa pensare al lavoro di un fisioterapista occulto che massaggiandomi il cuore mi riabilita alla vita.

sabato 13 aprile 2013

finalmente




Finalmente ho deciso di uscirne. L'ho fatto, sono uscita dal mio inverno, ho deciso, basta!

Questa mattina piena di esitazione ho levato l'impermeabile alla bicicletta: la tenevo lì sotto da mesi, temevo di trovarla ricoperta di muschio e invece no, non ha neppure voluto che le gonfiassi le gomme, era pronta e fremeva per correre fuori.
Mi sentivo così fragile che oltre al casco avrei voluto indossare para stichi e ginocchiere, avevo paura di non essere più capace... e invece è stato proprio come andare in bicicletta!
E questa sera mi sento di nuovo in sella, pronta a pedalare verso l'estate.

martedì 5 marzo 2013

l'amore


Pare che, quando siamo innamorati, le reazioni e le relazioni biologiche, chimiche, neurologiche e che altro, che governano il nostro corpo, cambino improvvisamente regime e divengano più vivaci, sensibili e anche simpatiche.
Restare a lungo innamorati però è un arte da funamboli, spesso caschiamo e sotto non c'è nemmeno la rete.
Confondiamo uno stato meraviglioso con un soggetto e così consumiamo tutte le risorse.
E velocemente ci troviamo disidratati, o peggio insofferenti e annoiati.
Ecco io oggi, e poi domani ancora, voglio scoprire di essere innamorata della vita. Voglio rinnovare le mie risorse, far girare l'energia, ritrovare il respiro profondo.
A prescindere.

giovedì 28 febbraio 2013

nonostante

Nonostante la campagna elettorale e le elezioni e tutto quello che ne consegue e ne conseguirà.
Nonostante la febbre e gli antibiotici e l'affanno.
Nonostante sempre più spesso mi entra nella mente la considerazione che è proprio il 2013 l'anno in cui nella favola di ReEsistenze cominciava la mia nuova vita al Faro.
Nonostante il desiderio di passare il resto della vita a dormire si faccia strada prepotentemente ogni mattina.
Bene, nonostante tutto ciò sento, avverto, intuisco o forse solo immagino, che ad uno ad uno i sottili fili che conducono l'energia attraverso il mio corpo e la mia mente, menando spesso scossoni al cuore, si stanno piano piano riannodando.
L'energia, la mia energia, torna rinnovata.
Perchè il buio non può che sfumare nella prima luce del mattino, mettendo in evidenza che non si tratta di ristabilire un equilibrio precedente ma di afferrare una situazione nuova, pronta per essere indossata.
Perchè la vita può essere molto meglio di quanto sappiamo immaginare!

domenica 17 febbraio 2013

scrivo poco


Scrivo poco è vero. 
Penso molto però, penso molto a quello che vorrei  scrivere, non solo per lasciare un segno ma soprattutto per far nascere un sorriso, un sorriso del cuore, non necessariamente delle labbra.
Per questo aspetto il disgelo, il sorriso del mio cuore, l'apertura vera al meraviglioso. 
Non manca molto...

sabato 26 gennaio 2013

danzando


Certe mattine un po' speciali i miei piedi danzano da soli.
Certe volte è una musica un po' disturbata che arriva dalla radio a guidarli. Certe volte è altro.
E' il silenzio perfetto di un istante di armonia. 
Prima che un pensiero rumoroso e sguaiato venga ad intralciare il ritmo, prima che un dolore sottile si venga ad insinuare lì, appena sotto allo sterno, facendomi inciampare.
Allora respiro a fondo e prendo atto di quelle macchie scure in mezzo al mio cielo, mi sposto per trovare un punto di vista migliore e le invito a danzare con me.
Così, ad uno ad uno i miei fantasmi cominciano a sorridere, dissolvendosi allegramente in un tango...


domenica 20 gennaio 2013

sunday morning, again


eccola qui, ritrovata. 
Che spavento però, pensavo di averle finite, esaurite, consumate. Fine.
Invece no, questa mattina, timidamente è tornata. 
Niente sveglie a ripetizione, niente elenchi mentali da scorrere nel sonno per ucciderlo, niente malessere, febbre o febbrina.
Niente.
Niente è l'ingrediente principale per una perfetta domenica mattina: lasciare che i desideri del momento si srotolino liberamente, senza frapporre idee, pensieri o impegni.
Libera di perder tempo, di oziare e di giocare. 
Libera di iniziare qualcosa e poi lasciarla lì, non per mancanza di tempo, ma solo perché un qualche cosa diverso viene a incuriosirti e ti distrae.
Lasciarsi distrarre allora e abbandonarsi al fuori programma.
Godere del tuo tempo, ampiamente e profondamente, mangiarlo, digerirlo e trasformarlo in energia e benessere.
Buona domenica!

giovedì 10 gennaio 2013

pace


Benvenuto anno nuovo.
Benvenute nuove abitudini, o meglio nuovi propositi, intenti, intuizioni, tentativi.
Sì, bisogna provarci, continuare a provarci non arrendersi a ciò che di noi già sappiamo, non indugiare troppo sulla piega comoda della propria vita. Si può cambiare, sì.
La vita, noi... e tutto il mondo intorno.
Non serve dire "tanto mi conosco" no, non conosciamo i confini, la quantità oltre la qualità del bene e del male che possiamo produrre e/o subire.
Quello che posso dire è che devo rompere, devo rompere uno schema usato, e trovare pace.
Ed è pace la sensazione bellissima che mi godo mentre a tentoni cerco una strada nuova, un viottolo, un sentierino ma anche la pietra nuda. Sicura che la strada c'è, la mia, quella che costruisco a suon di tentativi, quella scolpita dalla voglia di cambiare, dal coraggio di superarmi.
Un passo avanti, per sedermi a riposare.