sabato 26 gennaio 2013

danzando


Certe mattine un po' speciali i miei piedi danzano da soli.
Certe volte è una musica un po' disturbata che arriva dalla radio a guidarli. Certe volte è altro.
E' il silenzio perfetto di un istante di armonia. 
Prima che un pensiero rumoroso e sguaiato venga ad intralciare il ritmo, prima che un dolore sottile si venga ad insinuare lì, appena sotto allo sterno, facendomi inciampare.
Allora respiro a fondo e prendo atto di quelle macchie scure in mezzo al mio cielo, mi sposto per trovare un punto di vista migliore e le invito a danzare con me.
Così, ad uno ad uno i miei fantasmi cominciano a sorridere, dissolvendosi allegramente in un tango...


domenica 20 gennaio 2013

sunday morning, again


eccola qui, ritrovata. 
Che spavento però, pensavo di averle finite, esaurite, consumate. Fine.
Invece no, questa mattina, timidamente è tornata. 
Niente sveglie a ripetizione, niente elenchi mentali da scorrere nel sonno per ucciderlo, niente malessere, febbre o febbrina.
Niente.
Niente è l'ingrediente principale per una perfetta domenica mattina: lasciare che i desideri del momento si srotolino liberamente, senza frapporre idee, pensieri o impegni.
Libera di perder tempo, di oziare e di giocare. 
Libera di iniziare qualcosa e poi lasciarla lì, non per mancanza di tempo, ma solo perché un qualche cosa diverso viene a incuriosirti e ti distrae.
Lasciarsi distrarre allora e abbandonarsi al fuori programma.
Godere del tuo tempo, ampiamente e profondamente, mangiarlo, digerirlo e trasformarlo in energia e benessere.
Buona domenica!

giovedì 10 gennaio 2013

pace


Benvenuto anno nuovo.
Benvenute nuove abitudini, o meglio nuovi propositi, intenti, intuizioni, tentativi.
Sì, bisogna provarci, continuare a provarci non arrendersi a ciò che di noi già sappiamo, non indugiare troppo sulla piega comoda della propria vita. Si può cambiare, sì.
La vita, noi... e tutto il mondo intorno.
Non serve dire "tanto mi conosco" no, non conosciamo i confini, la quantità oltre la qualità del bene e del male che possiamo produrre e/o subire.
Quello che posso dire è che devo rompere, devo rompere uno schema usato, e trovare pace.
Ed è pace la sensazione bellissima che mi godo mentre a tentoni cerco una strada nuova, un viottolo, un sentierino ma anche la pietra nuda. Sicura che la strada c'è, la mia, quella che costruisco a suon di tentativi, quella scolpita dalla voglia di cambiare, dal coraggio di superarmi.
Un passo avanti, per sedermi a riposare.