sabato 27 aprile 2013

terapia 4


Impastare. 
Sì lo so, questa è una vecchia terapia: quando non sai bene quale sia la scelta da fare, quando senti che qualcosa non va, che qualche bullone si è allentato ma non riesci bene a localizzarlo, quando senti un certo senso di vuoto e non vuoi pensare che sia fame oppure amore... quando fuori piove...
beh allora non c'è di meglio che lasciarsi coinvolgere a piene mani da un bell'impasto, semplice e prezioso come l'acqua:
farina, lievito, sale e acqua.
Impasta, impasta e impasta, come sanno fare solo le gatte, e poi aspetta: il profumo dei lieviti che fanno il loro lavoro di trasformazione, che rendono viva la farina.
E poi ancora, impasta e crea, inventa forme, dipingi con mille semi luccicanti come gioielli e poi ancora aspetta.
Aspetta che le forme siano belle piene e tese e il forno caldo e accogliente con un po' d'acqua perché l'aria non sia troppo secca... e poi inforna, inforna e ancora aspetta, aspetta, aspetta.
Ecco, ora! Profumo di pane, calore, bellezza. Gola e nutrimento!  
Sì, impastare aggiusta molte cose e ti insegna a goderne. Una buona terapia sì, soprattutto per una giornata di pioggia.

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