lunedì 8 dicembre 2014

Sublimato di Passione


Indispensabile e rassicurante.
Per alcuni è destabilizzante lo so, non per me.
Passione e Consapevolezza insieme, senza che l'una uccida l'altra.
Passione all'interno, col calore del rum e del peperoncino, appena distratti da un'ombra di caffè.
Consapevolezza ad avvolgerla, con il cioccolato fondente, sottile, croccante, asciutto.

mercoledì 3 dicembre 2014

Sublimato di Coraggio


So che può sembrare sconcertante...
ma che ci fa il peperone in un cioccolatino?
Beh non è proprio solo, per fare bella figura si fa accompagnare da una crema di cioccolato bianco appena sporcata da Habanero Fatali.
Per chi possiede il coraggio della curiosità il piacere sarà profondo.

domenica 30 novembre 2014

sospensione d'incredulità


Quando supero la paura di non farcela, quando vado oltre ai miei pregiudizi, ma soprattutto quando vado oltre me stessa.
Ecco, Sospensione d'Incredulità è qualcosa del genere.
Sottile e piccante, condito con l'olio delle olive e i fiocchi di sale... sì, un po' oltre.

sabato 29 novembre 2014

un buon sabato

                                                             foto Leo Torri

Un buon sabato è quando resto qui.
Resto qui, in quello che sto facendo, nel momento esatto, senza andare avanti con la testa, senza andare indietro con le domande: solo qui e ora.
Semplice, così semplice da essere spesso difficilissimo.
Cancello l'ansia dei programmi da rispettare, cancello i programmi, respiro, ascolto, mi ascolto... resto qui.

sabato 15 novembre 2014

il dentro e il fuori


foto Leo Torri

Nel rispettabile esercizio quotidiano di equilibrio-saggezza-bontà, spesso prendo degli scivoloni.
Sì, ci sono giorni in cui mi si risvegliano un sacco di intolleranze... 
Allora capisco che è il momento di guardare dentro, cercare la penombra rigenerante, il silenzio, il vuoto. 
Vuoto assoluto.
Immagino di essere in una grotta al centro della terra. Cerco il cuore pulsante ma lo confondo con il mio battito.
Poi percepisco una tonalità diversa
poi dieci e diecimila ancora. 
Per primo mi arriva il suono della pietra con la pulsazione dell'acqua, poi il respiro delle piante ad una ad una, con ogni singolo filo d'erba, poi si fa vivo il regno animale, con prepotenza, tutto, umanità compresa.
Umanità intera e complessa, schierata in tutta la sua diversità e bellezza.
E allora mi vedo e mi sento. 
Sento tutta la forza del legame, la rete a cui anch'io appartengo,  parte della complessità, diversità, bellezza.
Appartengo sì, uguale-diversa.

lunedì 20 ottobre 2014

touchè



È una vera meraviglia, qualcosa che mi stupisce prima ancora di rallegrarmi. 
Poi certo mi rallegro, perché oggi l'essere toccata è una vera squisitezza, un boccone prelibato e raro, l'infrangersi improvviso di uno stato inerme.
Grazie, grazie alla vita...

lunedì 13 ottobre 2014

io e il cioccolato


Torno, ritorno, torno in me.
Il primo fine settimana di produzione, silenzioso e solitario.
Io e lui. Come ritrovare un vecchio amico.
Con quella sfumatura di sensualità che pochi amici possono vantare, quel conoscersi a fondo che torna anno dopo anno, dopo lunghe assenze, quel sentirsi subito a proprio agio, capirsi ancor prima, senza bisogno di raccontare. 
Quel sapersi già e stupirsi sempre.
Solido e fluido, amaro ma dolce. Unico.
Certo è una bella fortuna averlo incontrato.

mercoledì 24 settembre 2014

tanto




Manco da tanto. Quanto tanto? 
boh non so, dipende.
Manco e mi manco, nel senso forse che sbaglio la mira.
O, più semplicemente, mi mancano i miei momenti qui.
Già perché entrare qui e avere qualcosa da scrivere
o avere voglia di scrivere qualcosa.
Pensare che sia importante scrivere qualcosa
o che sia importante quel qualcosa che si vuole scrivere.
Non è proprio la stessa cosa.
Quello che penso oggi, proprio in questo momento, è che va bene ogni cosa purché sia fatta con coscienza e passione.
Qualunque cosa sia.
Non è il fatto in sé. 
È la nostra partecipazione, la qualità della nostra partecipazione, che rende un  piccolo-semplice-innocuo fatto o gesto o scritto o pensiero, assolutamente e squisitamente unico.

domenica 10 agosto 2014

cielo


Mi siedo e aspetto
guardo il cielo e respiro.
Cielo bianco, bianco e basso.
Respiro e aspetto.
È cielo.
A prescindere.

giovedì 7 agosto 2014

vuoto a perdere



o meglio perdersi nel vuoto.
Vuoto poi si fa per dire perché veramente l'aria è bella piena. Così piena da non lasciare entrare nulla.
Ed è così che nasce il vuoto, vuoto di nuovo, vuoto di bello, vuoto di leggerezza.
Il fatto è che ci sono pensieri un po' ingombranti che si prendono tutto lo spazio.
Mi domando cosa posso fare cercando le mie energie migliori, cercando di essere lì, dove fa male, dov'è il conflitto, la ferita, la disperazione.
Fino a sentire di poter essere io stessa la voce delle parole che non riescono a farsi sentire, parole di pace soffocate dal fuoco, parole di speranza, ovunque ...

"La strada non c'è.
Da qui in poi speranza.
Mi manca il respiro,
da qui in poi, speranza.
Se la strada non c'è,
la costruisco mentre procedo.
Da qui in poi, storia.
Storia non come passato, ma come tutto ciò che è".

Ko Un da "Song for Tomorrow", 1992

lunedì 4 agosto 2014

nel vuoto


Da principio, appena fatto silenzio e buio, non distinguevo un granché.
Sentivo che si era creato più spazio e che l'aria aveva ripreso a fluire nel cervello ma questo semmai aveva solo messo in luce un senso di vuoto più grande di quanto potessi sospettare.
Ma avevo deciso di crederci, nel mio cervello voglio dire.
E oggi finalmente li ho visti. Alcuni chiaramente, altri solo un'intuizione.
Così ho ricominciato a riannodare i fili della mia fantasia. Fili diversi, di svariate materie e colori.
Alcuni sono sporchi di cioccolato e restano un po' indietro paurosi come sono del sole d'agosto.
Altri, sanguigni e carnali attraversano il cuore ed escono vittoriosi dall'altra parte.
Altri ancora sono dorati e leggermente luminosi, piuttosto seducenti, corrono appena sottopelle e sfiorano i sensi sfidandoli ad aprirsi.
I più complessi fanno giri contorti, passano dal cervello, toccano tutti gli interruttori e accendendo lucette qui e la, fanno venire la voglia di ballare, per poi scendere giù in picchiata diretti al cuore, passarlo da parte a parte e legarlo stretto. 
E questi ultimi sono sublimi, rari e pericolosi. Andranno riannodati con cura, ad uno ad uno.

domenica 3 agosto 2014

la cura


Silenzio.
Sonno.
Stupore.
...comincio la mia terapia d'agosto. E solitudine certo.
Vorrei non averne così bisogno, ma negarla non serve.
Il tempo mi aiuta, l'età voglio dire, ma anche la pioggia. Vogliate scusarmi.

lunedì 7 luglio 2014

scale



Sapevo già che le scale, insieme a ostacoli e seccature di ogni genere, sarebbero state sempre sulla mia strada.
Sapevo già, anche se molto l'ho imparato strada facendo, toccando con mano o meglio misurando il passo, l'altezza di ogni singolo gradino con la fatica.
Sapevo già che una volta arrivata in cima non ci sarebbe stato nessun pic nic ad aspettarmi, e neppure un bel panorama per ripagarmi dello sforzo, ma un'altra scala bella ripida sì!
Sapevo, sì ma... 
la curiosità mi ha appassionato e ho cominciato a guardare ogni singolo gradino in modo diverso. Non so dire come diverso,  ma so che  cambiando spesso il punto di vista ho potuto vedere cose sorprendenti e il gioco mi ha divertito.
Perché le scale poi sono strane e alcune più strane di altre.

giovedì 3 luglio 2014

con-tro



La vita, la bella vita, non è assenza di difficoltà. 
La vita bella, che ci appassiona e diverte vivere è fatta di continui intralci, impedimenti, ostacoli, malattie e accidenti di ogni tipo.
La bellezza sta tutta dentro all'ostacolo e alla nostra determinazione di saperlo guardare, sorridergli e smontarlo.
La vita, la bella, intensa, ricca e faticosa vita è con e non senza, ed è spesso contro vento.
"Il Buddismo esiste per lavorare la materia di cui è fatto il dolore e, allargando lo sguardo, trovare qualcosa in più nella percezione di noi e di quello che ci circonda."
Questo racconta il bellissimo articolo di Gianna Mazzini su Buddismo e Società: Vivere con...

giovedì 26 giugno 2014

viva milano



Quando vivevo in paradiso provavo a volte una sensazione di disagio.
Troppa bellezza mi imbarazzava e subito me ne facevo una colpa... vedevo me stessa inadeguata, sbagliata, impura perché quella luce così perfetta metteva in evidenza tutta la mia carenza di perfezione.
Vivo molto meglio all'inferno, nella caotica imperfezione delle infinite anime della città, cercando un orizzonte che non è mai uguale, che non è mai pulito ma sempre contaminato, da "eventi", polveri sottili o da grosse costruzioni, da specchi e boschi inventati che si riflettono l'uno nell' altro come a voler cercare una fusione ideale...
Ma più di tutto mi piace guardare la vita, le vite, la forza incredibile, l'energia e la fantasia che si ricrea ogni giorno, in un misto variegato che comprende il mondo. Con tutta la sua vitale imperfezione.

sabato 21 giugno 2014

conferme


certo che possedendo un io forte e indipendente non si dovrebbe aver bisogno di nessuna conferma... potremmo attraversare la vita come treni scintillanti, sicuri di imbroccare sempre lo scambio esatto, avanti verso la meta...
no, non credo. Non credo che vada male retrocedere ogni tanto, anche molto spesso, guardarsi da fuori, domandarsi, domandare, ascoltarsi e ascoltare. Vero che non bisognerebbe farsi condizionare ma vero anche che le influenze spesso possono essere benefiche.
Vorrei continuare a percorrere mille sentieri, in compagnia della forza e della fragilità insieme, del dubbio e della certezza, insieme e contrari, così da produrre una combustione capace di azionare il mio motore vitale...

giovedì 5 giugno 2014

vie di fuga




Non ricordo quando ho cominciato e non posso neanche dire che sia una prudenza nata dalle passate esperienze.
Già, perché ho sempre fatto così. 
Sono sempre entrata nelle cose a capofitto, vero, ma tenendo un piede fuori.
Adesso che lo vedo da qui, dall'angolatura precisa di questa sera in cui ho perso l'agenda e quindi gran parte di me, mi è tutto molto chiaro.
Quel buttarmi dentro, veloce, ingoiando indecisioni, tenendo d'occhio la via di fuga.
Questo ho fatto, sempre o quasi. Niente è davvero letale, se se ne può uscire.
Coraggio poco, generosità zero. Risultati modesti.
Ora che lo so, ora che lo vedo, ora posso fare meglio.
Invece di andare, restare, migliorare, ricreare. 
In una parola, crederci. Partendo da me.

domenica 1 giugno 2014

bollicine


Millesimi di felicità si nascondo dentro ogni bicchiere di dolore, si possono riconoscere, cercandoli, credendoci, con un po' di esercizio.
Più facile scorgere le larghe ombre di dolore capaci di oscurare la felicità, più difficile accettarle.
Accettarle come un'ombra indispensabile a mettere in luce tutta la bellezza. Ci vuole coraggio per questo, coraggio e devozione alla vita, la nostra vita, sicuri che ne faremo un gioiello meraviglioso.
Ecco, questo forse fa più paura, per questo ci vuole molto coraggio.

sabato 31 maggio 2014

punto di vista quasi nuovo


Capita che uno scivolone all'improvviso ti porti ad osservare le cose da un altro punto di vista, molto terreno direi, proprio spalmato sull'asfalto.
Non è la prima volta, no. Anzi anni fa ricordo di essere rimasta schiacciata a terra da uno schiacciasassi per quasi una settimana. Schiacciata contemporaneamente da una botta fisica e da una emotiva... ma mi sono rialzata. Da sola o quasi, non proprio da sola, confesso.
Questo scivolone però, così squisitamente fisico, mi costringe a fare compromessi con la mia stoica indipendenza... mi ha costretto finalmente a chiedere aiuto, ad ammettere che non sempre sono in grado di bastare a me stessa, ad aprire una falla. Evviva! 
Possibile che sia così difficile accettare la propria debolezza? ...e comprendere che forse possiamo essere meritevoli di affetto e attenzioni anche quando non siamo proprio al massimo, anzi forse cercare e accettare aiuto non fa bene solo a noi ma anche a chi l'aiuto lo offre.
Sincerità e umiltà, semplicemente. 
Già, facile no?

sabato 24 maggio 2014

appetiti


È vero, siamo animali in continua evoluzione. Per tutta la vita non smettiamo di crescere. Ogni momento con la sua curiosità diversa, con la sua fame diversa.
Credo che con gli anni si impari a trasformare la fame in appetito, forse perché si è già sazi di molto e quello che anima la passione non è più incontrollabile ma al contrario un raffinato piacere, il senso del gusto, sì.
Io ho sempre divorato senza troppe limitazioni e spesso senza saper digerire. Il bisogno di fare è stato così prepotente da condizionarmi spesso ad una comoda superficialità.
Per questo ora sono così stupita di questa nuova necessità di  conoscere, imparare, cercare il nocciolo. Con calma.
È il desiderio maturo di fare bene ogni piccola cosa, senza fretta, dedicandomi. 
Strano però che la fretta si allontani proprio quando il tempo si restringe, strano e bello.

sabato 17 maggio 2014

nostalgia del fondo


Quando il fondo del pozzo si allontana ed io risalgo, ogni volta che risalgo, mi prende un senso di perdita.
Mi rallegro è vero per il successo della risalita, per la gioia della guarigione, del benessere, della gratificazione.
Sì.
Ma accanto mi cresce una piccola nostalgia, come se solo la difficoltà, l'affanno, il dolore, possano tirare fuori il meglio di me.
C'è del vero in tutto ciò, certo... ma io credo ci sia anche del sbagliato.
Lo sbaglio di non vivere nel momento, godendone di ogni sfumatura, mangiandone senza paura del mal di pancia.
Tutti i pensieri vanno a rimestare lì, nel pentolone della vita passata, non riescono a dimenticare gli errori e gli orrori, le delusioni e le sconfitte. I miei pensieri hanno paura della felicità, hanno paura di essere annientati dalla felicità.
Così cerco sulla tastiera il punto esatto dell'oggi, anzi di ora. 
Un piccolissimo punto che è già diventato passato.

mercoledì 14 maggio 2014

viva la differenza


Viva la differenza quando comprendiamo che giusto o  sbagliato non esiste.
Viva la differenza quando riusciamo a nutrirci delle idee diverse per arricchirci.
Viva la differenza quando ognuno di noi esprime un mondo, un modo: diventiamo complementari l'uno all'altro e ci miglioriamo a vicenda.
Viva la differenza quando sappiamo ascoltare sapendo di aver sempre qualcosa da imparare.

domenica 4 maggio 2014

L'arroganza della solitudine


C'è un post che gira in questi giorni e che parla della necessità di imparare a stare soli, di bastare a sé stessi, di non scegliere la compagnia solo per la paura della solitudine... sacrosante parole, vero.
Vero sì... sì, ma. 
Ma è vero anche che la solitudine una volta imparata e apprezzata ci può insegnare tutta l'arroganza del bastarsi e di come invece la vita si arricchisca grazie ad una rete infinita di interdipendenze, di conoscenze, di affetti.
Quello che credo è che la scuola della solitudine sia fondamentale proprio per questo,  per insegnarci che la compagnia, la buona compagnia, non è una necessità animale ma una scelta. 
Una scelta da fare col cuore prima di tutto perché la mente, una volta scoperto che ci si può bastare, scivola nell'arroganza della solitudine.

giovedì 1 maggio 2014

primo maggio


I sogni del mattino sono i più incredibili... storie improbabili si impastano con altre, largamente impossibili.
Cat Stevens e Leonard Cohen poi si contendono il mio telefono dando vita a una colonna sonora fin troppo reale per questo film sfilacciato e mi regalano   un risveglio dorato, baciato dal sole.
E allora sveglia, e che il 1° Maggio abbia inizio!

venerdì 25 aprile 2014

degustazioni



Ogni tanto degustare il tempo può portarci piccole sorprese.
Lasciarlo scorrere, come acqua, come aria. Ascoltarlo.
Se in certe giornate riesci a lasciarlo scorrere liberamente, senza interromperlo continuamente  con piccolezze di vario tipo, ecco che lui saprà ricompensarti.
Il tempo, a lasciarlo fare, ti sa regalare massaggi profondi, che partendo dalla nuca tesa arrivano alla mente e ci insinuano  un'idea di smemoratezza...
poi scende giù, sul cuore, e ad una ad una, quasi senza farsi sentire, estrae tutte le frecce rimaste erroneamente lì.
Ecco cosa sa fare il tempo, a saperlo degustare.

sabato 19 aprile 2014

pace




I giorni di vacanza per me sono giorni di silenzio. Silenzio scandito da questa musica oggi.
Aspiro alla pace, fuori e dentro di me.
Fuori è fondamentale, per il mondo.
Dentro è in atto un conflitto, uno dei soliti.
Vorrei non doverlo soffocare nel nulla, come faccio tante volte per praticità.
Certo non vorrei neppure che una parte soccombesse all'altra senza combattere, senza avanzare decisamente le proprie ragioni.
Dovranno per forza confrontarsi, alzare la voce e spintonarsi ma poi dovranno far emergere una sintesi che comprenda entrambe le posizioni, non più quelle che hanno scatenato il conflitto ma quelle maturate dal conflitto stesso...
ecco sì, credo che quando si parla di "soluzione creativa dei conflitti" si intenda qualcosa del genere.
Questo vorrei imparare approfittando del silenzio di queste giornate, ma senza starci a pensare troppo sù, lasciando fluire lentamente respirando e sorridendo...
Tutto questo dentro, punto di partenza indispensabile per costruire una grande pace fuori.

martedì 15 aprile 2014

ORMAI NON ESISTE



Ormai è una parola da negare, dimenticare, affogare.
Ogni volta che diciamo ormai tutto il nostro corpo si ripiega su sé stesso e si abbassa un po' verso terra.
La mente fa anche di peggio, continua a ripeterselo e condiziona ogni atto alla rassegnazione.
Gli occhi si rigirano all'indietro, incapaci di guardare avanti.
Le mani divengono molli, incapaci di stringere, incapaci di determinare.
Conosco un trucco però per disarmare gli ormai...
li privo della m e della i e li trasformo in ora!
Ora sì! 
Ora è il nostro momento, qualunque sia è qui, adesso!

venerdì 11 aprile 2014

la piccola bellezza


Certo la primavera aiuta i risvegli, anche se tutto quel fermento un po' mi stronca.
Il risveglio di questa mattina però mi ha sorriso.
Merito credo di questi germogli che stanno manifestando la loro natura di "pale di cactus", Cactus Opunzia per la precisione... dalla tenerezza iniziale alla forza.
Certo a loro modo sono il frutto di un atto d'amore.
Grazie a te, per crederci sempre.

venerdì 28 marzo 2014

pollici


Pare che dal mio famigerato pollice nero stia emergendo un timido pollice verde.
E' vero che negli ultimi anni ho assassinato 3 kentie, una mimosa e svariate piantine di cui non sono stata nemmeno capace di imparare il nome, vero ma...
sembra che a partire proprio dal primo gennaio, quando un ciclamino, peraltro color ciclamino, ha voluto omaggiarmi di una fioritura inaspettata sulla finestra della cucina, beh da quel giorno le mie piantine non solo sopravvivono ma si permettono anche di essere un tantino rigogliose.
Scrivo tutto ciò solo per arrivare a dire che non importa quanto sia nero il tuo pollice, "dentro" c'è sicuramente un anima verde, o rosa, o persino tutta d'oro!
...e dico pollice ma potrei dire cuore, o pensiero, o vita! 
I colori sono dentro di noi, basta crederci... e nutrirli! 

domenica 23 marzo 2014

Libertà di non-pensiero


Mi alleno nell'arte di escludere la mente. Voglio resettare ogni pensiero e privarmi di ogni facoltà connettiva... almeno per un po'!
Voglio provare ad ascoltare/sentire senza il filtro di una mente impicciona e saccente.
Voglio mandare in vacanza il cervello in un luogo remoto, senza mezzi a disposizione per tornare a casa.
Perchè lui è tenace e furbo: se mi limito a chiuderlo in un cassetto ecco che dopo un attimo salta fuori e mi torna a molestare, stacco la spina e lui mi si riconnette wireless...
Mi costringe a pensare, ma non è questo il peggio, mi costringe a pensare in un certo modo, nel suo modo.
E il modo di un  cervello è sempre quello, un po' razionale se è di quella natura, ma più spesso in modo petulante, basandosi cioè sulle esperienze vissute, passate e probabilmente mal digerite.
Certo l'allenamento è impegnativo ma sono convinta che presto il mio muscolo del vuoto saprà prendere il giusto spazio.



venerdì 21 marzo 2014

sola nel blu

 

Tornando a casa quando è buio l'odore è già quello delle sere d'estate.
Stasera però ho negli occhi i colori di Ivano  ma non solo.
Pedalo piano pensando a quanto possiamo fare per rendere la nostra vita un'opera d'arte. 
Quanto più la salita è dura quanto i colori sono vivi, vitali di una vita propria, o forse di noi.
Ci vuole tanta forza certo, bisogna andarla a stanare proprio lì, nel nostro centro.
Credo proprio che ci sia questo dentro a questi colori.
Grazie Ivano!


domenica 2 marzo 2014

momento

 
non è un gran momento. Non completamente certo, anzi per molti aspetti è davvero un gran momento.
Non è un un gran momento per il modo in cui mi lascio frullare da cento cose diverse perdendo continuamente il mio baricentro.
Vale a dire io, me medesima.
Smetto, a volte per ore, a volte per giorni interi, di essere padrona di me. Annaspo e seguo l'onda semplicemente per non affogare. Passioni scomposte mi costringono a proseguire a zig zag.
Cerco di mettere ordine ma loro giustamente si ribellano. Dicono che il disordine, la sorpresa, l'inaspettato sono aspetti indivisibili della passione stessa. Tocca viverli, oppure rinunciare.
Ed è così che mi convincono che questo in realtà è un momento fenomenale, ricco di imput e di profumi che sarebbe un peccato non seguire anche solo per un istante.
Resto nel frullatore, nel mio disordine di caleidoscopio. Procedo provando, sperimentando, assaporando.
Poi, ne sono certa, qualcosa di fantastico ne verrà fuori.

lunedì 17 febbraio 2014

affezioni

 
mi affeziono , a volte, alle sensazioni.
Alle mie sensazioni o ad una atmosfera.
Mi affeziono alle sembianze di pienezza anche quando so bene che sotto c'è il baratro.
Mi affeziono ai segni invisibili di presenza, anche dentro ad una grande assenza.
Ciò che manca, ciò che non è concreto, ciò che è solo un'intuizione, e non una giusta intuizione ma solo un'intuizione neutra, ecco questo spesso mi basta.
Mi basta per dialogare, confrontarmi, confortarmi.
Sono solo i vantaggi, o i pericoli, di una fantasia incapace di scendere a compromessi con la realtà. 

sabato 25 gennaio 2014

vuoto


Lasciare che il vuoto resti vuoto è una bella impresa.
Come una calamita il vuoto attrae materia per cambiare il proprio stato e diventare pieno.
Si tratti dello stomaco oppure del cuore, della mente o dell'anima è maledettamente difficile mantenere un vuoto.
Eppure il vuoto è fondamentale, non solo per essere riempito ma anche solo per la sua dignità di vuoto, per la sua capacità di generare il nuovo, l'incontaminato, il geniale.
Una volta il vuoto era a rendere. Ora è sempre a perdere, però è riciclabile, purché differenziato.
Come lasciar rimbalzare questi pensieri inutili da un cervello convinto di poter durare di più se sottovuoto, ad altri possibili fantasiosi fruitori.

sabato 11 gennaio 2014

principio


Bisogna celebrare con serietà i riti di inizio.
Un anno nuovo è una bella responsabilità, un po' come un bambino appena nato, o come un amore che potrebbe diventare oppure restare inespresso, rinunciato e indolore.
Possiamo compiere azioni diverse, più o meno consapevolmente. Alcune vorranno essere assolutamente nuove e scaramantiche, altre rassicuranti, calpesteranno sentieri già battuti.
Ma non riusciamo ad ignorarlo, negarlo, snobbarlo.
Io credo nei propositi di inizio anno. Ovvio poi che siano buoni propositi, pieni di valori positivi, pieni di determinazione.
Allora compilo la mia lista, comincio un po' prima del 31 e poi continuo con gli aggiornamenti, cancello e riscrivo per quasi tutto il mese di gennaio. Poi... poi me ne dimentico e non ci penso più.
La mia lista resta a dormire in un cassetto fino a quando per caso mi ricapita tra le mani. Allora piena di curiosità la riapro, chiedendomi cosa cavolo ci sarà scritto mai in quel biglietto e quale sarà stato il motivo perverso per cui l'ho conservato.
Beh, è una bella sensazione scoprire che la mia vita è andata nella direzione dei miei propositi di inizio anno e che posso addirittura mettere il segno "fatto" su molti punti... sì, proprio così, quasi più facile a farsi che a raccontarlo.