domenica 22 gennaio 2012

imprese

Oggi ho scalato una montagna.
Ero preparata, pronta. Studiavo l'itinerario da quasi un mese e benchè sapessi che il dislivello sarebbe stato enorme, ho voluto assolutamente cimentarmi.
E' vero che salendo l'aria era sempre più rarefatta, non sentivo più la mia voce, tremavo e mi sembrava di non riuscire a respirare. Ma sono arrivata in cima.
Volevo farlo, per me, per lui. Era un debito aperto, un debito di riconoscenza.
Tornando, già in macchina, ho sentito le forze andare via e quando sono arrivata a casa ero veramente sfinita.
Ora ho freddo, fame e sonno e non so da che parte cominciare. Il sonno è prepotente e mi fa male dappertutto.
Consumo le ultime energie per scrivere queste righe, per completare la mia missione. Ora posso riposare.

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