domenica 10 agosto 2014

cielo


Mi siedo e aspetto
guardo il cielo e respiro.
Cielo bianco, bianco e basso.
Respiro e aspetto.
È cielo.
A prescindere.

giovedì 7 agosto 2014

vuoto a perdere



o meglio perdersi nel vuoto.
Vuoto poi si fa per dire perché veramente l'aria è bella piena. Così piena da non lasciare entrare nulla.
Ed è così che nasce il vuoto, vuoto di nuovo, vuoto di bello, vuoto di leggerezza.
Il fatto è che ci sono pensieri un po' ingombranti che si prendono tutto lo spazio.
Mi domando cosa posso fare cercando le mie energie migliori, cercando di essere lì, dove fa male, dov'è il conflitto, la ferita, la disperazione.
Fino a sentire di poter essere io stessa la voce delle parole che non riescono a farsi sentire, parole di pace soffocate dal fuoco, parole di speranza, ovunque ...

"La strada non c'è.
Da qui in poi speranza.
Mi manca il respiro,
da qui in poi, speranza.
Se la strada non c'è,
la costruisco mentre procedo.
Da qui in poi, storia.
Storia non come passato, ma come tutto ciò che è".

Ko Un da "Song for Tomorrow", 1992

lunedì 4 agosto 2014

nel vuoto


Da principio, appena fatto silenzio e buio, non distinguevo un granché.
Sentivo che si era creato più spazio e che l'aria aveva ripreso a fluire nel cervello ma questo semmai aveva solo messo in luce un senso di vuoto più grande di quanto potessi sospettare.
Ma avevo deciso di crederci, nel mio cervello voglio dire.
E oggi finalmente li ho visti. Alcuni chiaramente, altri solo un'intuizione.
Così ho ricominciato a riannodare i fili della mia fantasia. Fili diversi, di svariate materie e colori.
Alcuni sono sporchi di cioccolato e restano un po' indietro paurosi come sono del sole d'agosto.
Altri, sanguigni e carnali attraversano il cuore ed escono vittoriosi dall'altra parte.
Altri ancora sono dorati e leggermente luminosi, piuttosto seducenti, corrono appena sottopelle e sfiorano i sensi sfidandoli ad aprirsi.
I più complessi fanno giri contorti, passano dal cervello, toccano tutti gli interruttori e accendendo lucette qui e la, fanno venire la voglia di ballare, per poi scendere giù in picchiata diretti al cuore, passarlo da parte a parte e legarlo stretto. 
E questi ultimi sono sublimi, rari e pericolosi. Andranno riannodati con cura, ad uno ad uno.

domenica 3 agosto 2014

la cura


Silenzio.
Sonno.
Stupore.
...comincio la mia terapia d'agosto. E solitudine certo.
Vorrei non averne così bisogno, ma negarla non serve.
Il tempo mi aiuta, l'età voglio dire, ma anche la pioggia. Vogliate scusarmi.