giovedì 26 giugno 2014

viva milano



Quando vivevo in paradiso provavo a volte una sensazione di disagio.
Troppa bellezza mi imbarazzava e subito me ne facevo una colpa... vedevo me stessa inadeguata, sbagliata, impura perché quella luce così perfetta metteva in evidenza tutta la mia carenza di perfezione.
Vivo molto meglio all'inferno, nella caotica imperfezione delle infinite anime della città, cercando un orizzonte che non è mai uguale, che non è mai pulito ma sempre contaminato, da "eventi", polveri sottili o da grosse costruzioni, da specchi e boschi inventati che si riflettono l'uno nell' altro come a voler cercare una fusione ideale...
Ma più di tutto mi piace guardare la vita, le vite, la forza incredibile, l'energia e la fantasia che si ricrea ogni giorno, in un misto variegato che comprende il mondo. Con tutta la sua vitale imperfezione.

sabato 21 giugno 2014

conferme


certo che possedendo un io forte e indipendente non si dovrebbe aver bisogno di nessuna conferma... potremmo attraversare la vita come treni scintillanti, sicuri di imbroccare sempre lo scambio esatto, avanti verso la meta...
no, non credo. Non credo che vada male retrocedere ogni tanto, anche molto spesso, guardarsi da fuori, domandarsi, domandare, ascoltarsi e ascoltare. Vero che non bisognerebbe farsi condizionare ma vero anche che le influenze spesso possono essere benefiche.
Vorrei continuare a percorrere mille sentieri, in compagnia della forza e della fragilità insieme, del dubbio e della certezza, insieme e contrari, così da produrre una combustione capace di azionare il mio motore vitale...

giovedì 5 giugno 2014

vie di fuga




Non ricordo quando ho cominciato e non posso neanche dire che sia una prudenza nata dalle passate esperienze.
Già, perché ho sempre fatto così. 
Sono sempre entrata nelle cose a capofitto, vero, ma tenendo un piede fuori.
Adesso che lo vedo da qui, dall'angolatura precisa di questa sera in cui ho perso l'agenda e quindi gran parte di me, mi è tutto molto chiaro.
Quel buttarmi dentro, veloce, ingoiando indecisioni, tenendo d'occhio la via di fuga.
Questo ho fatto, sempre o quasi. Niente è davvero letale, se se ne può uscire.
Coraggio poco, generosità zero. Risultati modesti.
Ora che lo so, ora che lo vedo, ora posso fare meglio.
Invece di andare, restare, migliorare, ricreare. 
In una parola, crederci. Partendo da me.

domenica 1 giugno 2014

bollicine


Millesimi di felicità si nascondo dentro ogni bicchiere di dolore, si possono riconoscere, cercandoli, credendoci, con un po' di esercizio.
Più facile scorgere le larghe ombre di dolore capaci di oscurare la felicità, più difficile accettarle.
Accettarle come un'ombra indispensabile a mettere in luce tutta la bellezza. Ci vuole coraggio per questo, coraggio e devozione alla vita, la nostra vita, sicuri che ne faremo un gioiello meraviglioso.
Ecco, questo forse fa più paura, per questo ci vuole molto coraggio.