sabato 28 marzo 2020

diario dalla quarantena

diciannovesimo giorno - esterno notte


Oltre il pero
una luce
una finestra illuminata

perché tanta emozione?

fiori rossi sul davanzale
non posso smettere di guardare
rapita
ipnotizzata

ricordi evocati
riaffiorano

e fanno chiasso
nel silenzio
notturno



venerdì 27 marzo 2020

diario dalla quarantena

diciottesimo giorno

certo è dura
-lo sanno tutti-la reclusione

una porta spalancata 
sul vizio della solitudine

certo sarà dura
poi
la riabilitazione

là fuori
oltre un pero fiorito

giovedì 26 marzo 2020

diario dalla quarantena

diciassettesimo giorno


cambio punto di vista
lascio entrare
le voci

ascolto

restando
come un ragno
nel mio angolo

mercoledì 25 marzo 2020

diario dalla quarantena

sedicesimo giorno

Aspirapolvere
impazzano
a sinistra, 
sopra, 
sotto, 
a destra

non in contemporanea
ma quasi
continuativamente

impazzano 
su pavimenti
un tempo silenziosi
tranquillamente polverosi
nella pace
delle case
vuote

intanto l'aria è di neve
ma il pero continua a fiorire

martedì 24 marzo 2020

diario dalla quarantena

quindicesimo giorno

Cielo pulito
azzurro Milano
silenzio pulito
il vento non sbatte più
aria gelida
perfetta

giorno di spesa

mi preparo
con cura

indosserò una mascherina gialla!



lunedì 23 marzo 2020

diario dalla quarantena

quattordicesimo giorno

Il silenzio perfetto alle 8 del mattino
interrotto
dal tram 7
per non più di 30 secondi
e ancora il vento
sbatte

qualcosa di metallico
forse un'impalcatura

lavori bloccati
vento freddo

ma il pero è fiorito
ieri
e il pane cresce
in attesa del forno





domenica 22 marzo 2020

diario dalla quarantena

                                                                     tredicesimo giorno
Ieri primavera
oggi di colpo autunno
silenzio tutto intorno
solo il vento
sbatte qualcosa

mi chiedo se siamo tutti morti
e ascolto
e allora
piano piano
arrivano voci
e rumori
una sirena lontana
si avvicina

l'aria è fredda

ma il pero è fiorito
stamattina

sabato 14 marzo 2020

Il lusso della lentezza





Tutto questo tempo, solo mio.
Avevo già assaggiato questa sensazione, scoperta per la prima volta appena ritornata a Milano. 
Poco lavoro e pochissimi soldi, ma tanto, tanto tempo.
Potevo inventarmi di giorno in giorno un modo per nobilitare il mio tempo, per non pensare di averlo buttato via. 
Così è nato questo blog, per ingannare il tempo, per fargli credere di essere un tempo creativo e fertile. E alla fine il tempo ci ha creduto e mi ha convinto, e ho dovuto crederci anch'io.
Quel tempo ingannato e poi trovato, come un regalo, mi ha costretto a credere per forza in me sola, e a darmi il tempo di credere al mio talento.
Talento che mi ha regalato nuovamente lavoro, tanto lavoro e i soldi per vivere con una tranquillità che non conoscevo, rosicchiandosi a poco a poco tutto il tempo.
Ora è tornato il tempo lento, non solo per me ma per tutto il paese, e forse presto per tutto il mondo.
Un nuovo tempo da far scorrere piano piano, minuto per minuto, per metterlo a rendita di consapevolezza, perché mi possa regalare il lusso di fare ogni cosa con sublime lentezza.