Già ma a volte constatare che proprio quel qualcosa si è trasformato e forse è sparito per sempre dal nostro orizzonte può essere triste, molto triste.
Ma è proprio questo il nostro limite, quello che ci impedisce di vivere la realtà in continua trasformazione come qualcosa di naturale.
Qualche giorno fa ho letto, non so più dove, che la razza con più probabilità di sopravvivenza nel futuro non sarà né la più forte, né la più intelligente, ma sarà quella che avrà sviluppato maggiormente la capacità di adattarsi.
E lo spirito di adattamento non ha davvero nulla a che fare con la rassegnazione o la non volontà di combattere per una giusta causa.
Lo spirito di adattamento ha piuttosto a che fare con la profonda comprensione che la vita è soku: qualcosa che è già qualcos'altro, e che la nostra mente per soppravvivere e farlo anche bene, deve necessariamente diventare elastica e ricettiva, molto elastica e ricettiva... capace di cogliere le impercettibili scintille del cambiamento e di farne motore creativo per la propria trasformazione!