Le abitudini sono comode anche perché costringendoci a guardare sempre dallo stesso punto di vista ci evitano domande, delusioni e dolori.
Ci evitano anche salti in avanti, batticuori inaspettati e deliziosi voli nel vuoto. Ci evitano, a volte, profonde e geniali intuizioni.
Così ci si abitua all'amore ma anche al disamore, che poi forse sono l'uno la conseguenza dell'altro.
Ci sia abitua a pedalare al punto che una settimana senza bici ti stronca.
Ci si abitua a scrivere i propri pensieri su un blog e poi a volte ci si abitua a non scriverli più, un po' per pigrizia un po' per rivendicare la propria libertà.
Ci sono cose però, credo si chiamino emozioni, che vanno al di là delle abitudini, che per quanto ignori, neghi, dimentichi, sanno venire a turbarti, ad invitarti dolcemente a riprendere un discorso interrotto.
Che si tratti di scrivere, leggere, amare, parlare, assaggiare o cucinare. Purché sia un'emozione.