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Determinata a goderne ogni attimo comincio a fare il vuoto nel cervello.
Anzi, penso che vorrei proprio smontarlo e appoggiarlo sulla sedia, così si riposa, ammorbidisce le pieghe create da un uso spesso dissennato e si predispone per essere nuovamente indossato senza fare troppa resistenza.
Si, diciamo che ogni tanto anche lui va rimesso al suo posto, sulla sedia.
E mentre mi perdo in questi pensieri senza capo ne coda il treno si muove e parte...
E io sorrido a me stessa nel vetro, felice e completamente scervellata.
Vi siete mai chiesti perché siamo così buoni?
Semplice, è per via del sonno!
Praticamente andiamo a letto la notte di San Valentino - sì spesso con gli innamorati ma non di rado anche con i golosi solitari - e ci svegliamo ai primi di ottobre, non appena l'aria si fa più fresca.
Ecco perché non ci trovate in giro per mesi.
Salvo eccezioni, come quest'anno per esempio.
Per via di Expo ci tocca una levataccia proprio sul più bello, il 16 di agosto, a IdentitàExpo - Scuola di Cucina a cura di ConviviumLab-Arte del Convivio.
Poesia che si nasconde nella sconvenienza, nel buio, nella freddezza.
Poesia della crudezza.
Sì, poesia.
Non sono le rose a rendere poetico un istante, non il tramonto e neppure l'amore.
È quello che mi tocca, mi fa trattenere il respiro, mi commuove e per un attimo mi fa perdere la ragione.
È dolore puro che si trasforma in consapevolezza.
Altro giro, altra occasione. E non solo per via del buon cibo ma soprattutto per le persone.
Le persone che ci raccontano la vita parlando del cibo.
Un bel viaggio il Perù!