Ci sono dei giorni che finisco nel frullatore.
Nella mia vita precedente ci finivo regolarmente per lunghi periodi. Correvo in tondo a testa bassa scavalcando le lame cercando di non perdere il ritmo, per non farmi arrotare.
Correvo e sbattevo di quà e di là pensando che poi, dopo, una volta finito di frullare mi sarei occupata di cose piacevoli. O semplicemente di me. Mi era sfuggito il piccolo particolare che dentro al bicchierone c'ero anch'io.
Così quando finalmente il ritmo si è allentato ed ho alzato il coperchio mi sono guardata intorno: non c'era più niente di quello che mi ricordavo. Era stato tutto tritato.
Così ora respiro a fondo, mi guardo in giro e guardo il cielo.
Calma! Calma e forza.
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