Finalmente è notte. Mi godo il mio stato di pace. Per un pò.
Poi un dolore sordo si insedia. Sordo e perfido se ne sta lì a disturbare senza svelarsi completamente. Forse è un Tarlo. O forse un Grillo Parlante, sapientone e guasta feste, che mi domanda con insistenza se so dove sto andando.
Decido di affrontarlo e gliele canto. Primo, non c'è nessuna festa da guastare. Secondo, non c'è neanche una meta. Terzo, può sempre accadere qualcosa di magnifico e inaspettato.
E con questo ripristino il mio precario equilibrio e lascio che il sonno mi porti via.
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