Non si è mai al sicuro dal mare grosso.
Soprattutto quando è il tuo stesso io più profondo a generare le onde.
Sono le solite onde, messe sù da quella vocina che cerca di denigrarti, di spegnerti, di tagliarti le ali e la fantasia.
Per anni l'ho ascoltata con le orecchie basse, e spesso le ho permesso di prendere il comando, generando foreste di dubbi e nuvole cariche d'ansia.
Grazie a lei, la mia vocina denigratoria, ho inciampato, strisciato e messo a tacere come fossero scabrosi i miei più sani desideri.
Grazie a lei ho camminato restando in ginocchio, dimenticandomi di avere due belle gambe.
Profilo basso! -mi urla lei- cosa credi di fare?
Ma ora che ho cominciato a studiare da marinaio ho imparato a cavalcare le onde, e ad alzare la voce quando discuto con lei.
E così facendo ho imparato a rispettare la mia vita, vedendone tutta la bellezza.
Propio tutta, compresa quella che ancora ha da venire.
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