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La mareggiata cresce ogni giorno di più. A tratti mi entra nella testa il pensiero terribile che non riuscirò mai più ad essere felice.
Attraversando il parco la sera in bicicletta posso confrontare quelle stesse identiche immagini che mi facevano sentire così bene con questo mare grosso che monta. Dov'è finita tutta quella leggerezza?
Ma so che ad un certo punto l'acqua comincerà a ritirarsi e io mi sentirò non solo meglio ma anche migliore.
E' il ciclo continuo e inarrestabile della vita: la parte illuminata, quella che emerge, la chiamiamo vita, la parte oscura, nascosta, dormiente, l'onda che si inabissa, la chiamiamo morte.
Ma è sempre la stessa energia vitale.
Cammina tranquillo ora, ovunque tu sia, mentre il ciclo lentamente continua.
Il pensiero, il ricordo e la gratitudine mi fanno compagnia. Ciao Gae.
Terzo compleanno della terza vita. Niente male, no?
Cerco di riordinare le idee. Missione difficile in questi giorni, e poi il giorno del compleanno non bisognerebbe affaticarsi.
Non mi sfugge un piccolo elenco compilato esattamente tre anni fa.
Fantastico: posso spuntare gran parte degli obbiettivi scritti. Posso ritenermi soddisfatta. Questa terza vita mi sta regalando grandi soddisfazioni.
Se non fosse per alcuni pensieri che mi attanagliano. Qualsiasi cosa faccia. Mentre sorrido o mentre inseguo l'idea per un nuovo cioccolatino.
I miei pensieri se ne vanno all'ospedale.
Quando non ci sono le parole, né scritte, né parlate.
Né sorrisi, né sguardi a raccontare emozioni, ad incitare il coraggio e la forza. A sfidare la paura e la cattiva sorte.
Nulla, nessuna comunicazione possibile.
Solo il pensiero non può zittirsi.
E lui in silenzio incita, conforta, sostiene.
Sicuro di venire ascoltato.