Lasciare che il vuoto resti vuoto è una bella impresa. Come una calamita il vuoto attrae materia per cambiare il proprio stato e diventare pieno. Si tratti dello stomaco oppure del cuore, della mente o dell'anima è maledettamente difficile mantenere un vuoto. Eppure il vuoto è fondamentale, non solo per essere riempito ma anche solo per la sua dignità di vuoto, per la sua capacità di generare il nuovo, l'incontaminato, il geniale. Una volta il vuoto era a rendere. Ora è sempre a perdere, però è riciclabile, purché differenziato. Come lasciar rimbalzare questi pensieri inutili da un cervello convinto di poter durare di più se sottovuoto, ad altri possibili fantasiosi fruitori.
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