venerdì 30 ottobre 2009

volare più alto


Volare alto non è solo meglio per via della vista aerea.

Diciamo che è anche più sicuro.

Ieri per esempio volando a mezz'aria, piena di titubanze, sono stata tirata giù da una schioppettata indirizzata forse ad un fagiano.

Così mi sono ritrovata a volare rasoterra, che è una cosa terribile, peggio di camminare. E il bello è che ogni volta che sentivo arrivare le correnti ascensionali, che mi avrebbero potuto riportare in quota, io, tanto per pararmi il culo giocavo al ribasso.

In realtà avevo solo paura che, una volta arrivata lassù, avrei dovuto tenermi "all'altezza". Prendermi tutta la responsabilità del privilegio.

Molto più comodo lasciarsi andare giù.

E continuare a strisciare.

mercoledì 28 ottobre 2009

aquiloni


Brandelli di solitudine colorati.

Leggeri, possono volare alti.

Oppure ti tirano giù come un piombo.

Ma sai troppo bene che il punto di vista migliore è quello aereo.

Quindi non resta che lasciare i piombi a terra e sollevarsi, gentilmente.

Respirare a fondo e volare alto. Questa è l'unica strada.

martedì 27 ottobre 2009

treni al cioccolato


I treni sono sempre meglio da fuori.
Quando li osservi, quando li ascolti, sanno scatenare emozioni dimenticate.

Passo giorni e giorni chiusa quassù.
Imprigionata dalla mia stessa fantasia continuo a macinare.
Ci sono fogli e immagini ovunque.
E dove finiscono le immagini comincia il cioccolato. Fonde, si spande, cola e prende forme deliziose. Mi impregna del suo aroma.

Giorno, notte, giorno: i treni mi accompagnano.

Passano rallentando. Oppure si mettono in viaggio la mattina presto.

Fischiano, sferragliano, stridono.

I treni da fuori sono poesia.

Dentro sono fatica, tensione, puzza, ritardo.

mercoledì 21 ottobre 2009

piove


Piove e io sono felice.

Si lo so, lo so. Non è una cosa simpatica da dire, eppure è così.

Adoro la pioggia, il cielo bianco e basso.

L'odore della pioggia.

Lascio che lavi e mi lavi. Lascio che cada sul mio giardino immaginario.

Posso sentirla scorrere sulle mie soppraciglia e scivolare di lato lungo il collo.

Posso sentire l'odore del muschio. Pungente.

Sono qui. Appartengo alla terra.

domenica 18 ottobre 2009

domenica


La domenica arriva leggera. Solo con una puntina di angoscia lì. Ma va bene, è il suo sale.

I pensieri e i progetti si sono svegliati prima di me e hanno cominciato a sgomitare per uscire.

Io cerco di mantenere la calma e li srotolo adagio. Ma come sempre ci sono quelli prepotenti che vogliono passare davanti. E quelli più timidi che se ne stanno lì in fondo, un po' al buio. Mi tocca sempre scrivermeli.

Giorno dopo giorno assorbiamo un sacco di cose. Immagini, idee, pensieri. Non sappiamo come. Semplicemente vivendo, penso.

Sono tutte cose che passano attraverso il filtro delle nostre percezioni, cose che restano lì, in attesa di essere elaborate e poi utilizzate.

Per questo ogni tanto bisogna lasciare che vengano fuori e prendano forma, e per farlo c'è bisogno di spazio, tempo e silenzio.

Dopo posso anche cominciare a mettere ordine.

Come fosse un giardino.


sabato 10 ottobre 2009

Tempo Tempo Tempo


Oggi il Tempo è al mio servizio.

Sissì, oggi lui farà quello che gli dico io.

Per prima cosa nessun impegno, zero.

Poi una caterva di libri, che io possa divertirmi a leggerne anche una sola riga per ognuno.

Cibo, si ovviamente. Da consumare con lentezza, insomma da assaporare.

Musica, si. Ma che non la faccia da padrona.

Poi il sole che entra dalla finestra ad est, mentre l'aria fresca arriva dal lucernario spalancato sul cielo ad ovest.

Poi un piccolo trucco per non farsi prendere dalla voglia di fare: restare in pigiama. Si, tutto il giorno.


venerdì 9 ottobre 2009

nuovo punto di vista

Attraversare la città alle sette di mattina in bicicletta.

Molto più vuota che solo mezz'ora più tardi.

Molto più vuota che sul metrò, comunque.

E anche piena di buoni odori: il caffè, le brioches... quelle un pò meno, il mio naso riesce a individuare gli aromi artificiali anche a distanza. E poi l'odore di stampa fresca quando passi vicino alle edicole. Giornali nuovi, appena sfornati. Notizie logore, da far accapponare la pelle. Terremoti, frane, onde anomale, corruzione. E su tutto chi cerca disperatamente di restare a galla, sempre più tronfio nella sua arroganza.

Passo oltre, continuo a pedalare.

I camion della nettezza, qualche furgone del pane, qualche bottega già aperta. Artigiani per lo più, con quel viziaccio di alzarsi presto per lavorare.

Passo oltre, continuo a pedalare. Faccio parte. Si, mi sento parte di questa città. Soprattutto questa mattina che è così presto.

Tanti anni fa, nel corso della mia prima vita, mi capitava abbastanza spesso di pedalare alle sette di mattina. Solo che allora rientravo a casa. Ma allora avevo alre cose per la testa.

Passo oltre, continuo a pedalare. Un nuovo punto di vista, identità portinaia.

Punto di vista singolare, tutto rivolto all'interno. Un bel palazzo Decò.

I camion della nettezza arriveranno tra poco. Chiudo i sacchi, li porto fuori. Pesano poco.

Una domanda mi si forma, inevitabile, nella testa: "Com'è che i ricchi producono così poca spazzatura?"

sabato 3 ottobre 2009

sognando


Abbandonata in un piccolo relax scivolo nel sonno.

Il sogno credo è arrivato sull'aroma dello zenzero che si addolciva sul fuoco. Per questo ne ha preso le caratteristiche e ha scoperchiato i ricordi.

Così mi ha portato lievemente da uno stato di pace ad uno fatato.

Ed è in questo incanto che assaporo il silenzio di siesta e mi concedo di indugiare sui segreti del cuore.
Come scartando un piccolo regalo.