martedì 28 giugno 2011

psico-concierge


Sembrerebbe facile e scontato ma non lo è.
Praticare la gentilezza non è una cosa facile in tutte le attività. Qualcuno ci prova ma ti accorgi subito che si sta sforzando. Altri se ne fregano proprio e anzi utilizzano la loro posizione per sfogarsi strapazzando chiunque glielo conceda. Chissà se poi si sentono meglio, io ne dubito, anzi credo piuttosto il contrario.
Praticare la gentilezza in realtà richiede un certo studio, oltre al lavoro appropriato e indubbiamente una certa indole. Intanto bisogna farlo con grandissima dignità anzi, direi con orgoglio, ed evitare accuratamente di mettersi proni: si finisce inevitabilmente azzerbinati e dopo lamentarsi serve solo a peggiorare la situazione. Poi certo alcuni lavori possono facilitare. Quando rivesto il ruolo di portinaia-occasionale-itinerante praticare la gentilezza è un vero piacere, anzi un privilegio magicamente capace di dissolvere in un attimo rogne di vario tipo regalandomi piacevolissime ondate di gratitudine...

2 commenti:

Sylvie Potvin ha detto...

Cara Lolla,
Ton texte sur la bonté est très inspirant.
C'est bon pour moi de lire l'italien pour ne pas le perdre.
Non ho scritto in italiano da molto tempo. Faccio errori, ma capisco molto più che scrivo.
Cui a Montréal fa freddo è piove, ma va benne.

Lola Torres ha detto...

cara Sylvie, che piacere trovarti nella concierge!
Spero di rivedertoi presto per chiacchierare in tutte le lingue che vuoi... ma non dimenticare l'italiano!
un abbraccio
a Milano fa caldo ma va bbbene!!!