Certo che il Tempo ha avuto una bella battuta d'arresto. Fino alla scorsa settimana era un animale da corsa, mi stava alle costole e mi fiatava sul collo minacciando di travolgermi se non correvo più in fretta.
Poi come in un cartone animato a rallentatore ha cominciato a frenare, dapprima sollevando un gran polverone, poi sempre più dolcemente ha assunto un ritmo speciale, lento ed elastico insieme, quasi una danza. E si è trasformato.
Adesso il mio tempo è una specie di gattona grassa e pigra. Se ne sta qui acciambellata vicino a me nella guardiola e la cosa più bella è che, pur essendo un animale molto indipendente, sento che mi appartiene. Anzi, ora sono io che il più delle volte la devo spingere a darsi una mossa.
Ma il cambiamento più grande l'ha fatto cambiando sesso. E' passato dall'essere un Tempo maschile, fatto di grandi opere e solenni sbracature, di frenetiche corse e di cadute rovinose, ad un Tempo femminile, un po' da formichina ma anche da cicala, un tempo di piccole cose ma con un discreto spessore.
E dentro a questo tempo io ci sguazzo.
Nessun commento:
Posta un commento