mercoledì 30 settembre 2009

rivelazioni


Adesso che navigo le grandi acque non devo più preoccuparmi degli schiacciasassi. Pensavo.

Invece no, ho scoperto che lui può seguirmi dappertutto. Anzi, di più: lui abita in me. Ogni tanto mette in moto e produce quelle odiose onde denigratorie che mi fanno dubitare di tutto e di me in particolare.

Ne basta una un po' più forte ed eccomi di nuovo stesa, spalmata, pronta per farmi rollare.

Oggi, per esempio, è stata una di quelle giornate in cui lo schiacciasassi l'ha fatta da padrone. Anzi, non contento ha chiamato a dargli mano il rospo che poco più di un anno fa abitava il mio stomaco.

E' stata dura, mi tiravano giù. Quando riuscivo a tenerne a bada uno, quell'altro mi attaccava dall'altra parte.

Ho continuato a guardarmi in giro per vedere se l'uomo da/del marciapiede fosse magari nei paraggi, per aiutarmi a venirne fuori un altra volta.

Ma niente, lui ormai deve aver preso la sua strada, allontanandosi dal rischio continuo di finire dentro a un tombino ad esplorare il sottosuolo.

E poi lo dovrei sapere che nel mare non ci sono marciapiedi.

Non mi è restato altro da fare che tentare di cavarmela da sola.

C'è voluta tutta la giornata. Un combattimento estenuante. Ma alla fine, quando ormai era la luna a luccicare sull'acqua, ho lasciato schiacciasassi e rospo alle mie spalle e ho ripreso il mio lento ma deciso navigare.

Verso un nuovo Porto.

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