martedì 12 maggio 2009

acqua


Pare che quaggiù ci siano i miei elementi preferiti: l'acqua e la penombra. Anche se la penombra è un po' esasperata. Direi che è quasi buio.

Continuo a non aver paura, ma non posso neanche dire di sentirmi felice. Nonostante la presenza dell'acqua. E della penombra certo.

Ho un desiderio fortissimo di immergermi. Nuotare fino a stancarmi e poi lasciarmi trasportare. Avvolgermi d'acqua.

Ma qualcosa mi dice che potrebbe essere pericoloso. Cerco di mantenere il buon senso e ripercorro il canale cieco lungo il bordo.

Arrivo ad una specie di Piazza dell'Acqua, dove convergono diversi canali. Qui è più chiaro perchè le prese d'aria sono più grandi e più numerose. Probabilmente sono proprio sotto ad una vera piazza. Penso se qualcuno là sopra si è accorto della mia sparizione. Chissà se lo schiacciasassi correndo verso la sua fidanzatina ruspante si è reso conto che io scivolavo sotto terra? E l'Uomo del/da Marciapiede sfuggito ai ghisa starà cercando con lo sguardo un movimento di carta velina che possa fargli individuare il mio percorso?

Torno con i piedi per terra, anzi sotto terra, e perlustrando la Piazza dell'Acqua vedo che c'è una barchetta ormeggiata.

Adesso che so come uscirò di qui mi sembra fin troppo facile e decido di prendermela comoda. Salto sulla barca e mi distendo sul pagliolo.

Da questa posizione posso vedere la volta che riflette a tratti l'acqua, mentre mi lascio cullare finalmente posso ascoltare un silenzio nuovo, fatto di un lievissimo tintinnio. E' come se fossi dentro ad uno strumento musicale, una sorta di grande arpa ad acqua. Mi sembra di aver trovato quello che cercavo, la mia musica.

Con questo pensiero mi sento sorridere e mi lascio andare al sogno. Resto qui, ancora un po'.

1 commento:

Chiara Ulivi ha detto...

Ciao Lola... sono contenta di vedere che la storia procede! Se ti va di passare da me ti ho girato un premiuzzo; spero ti faccia piacere accettarlo!
Ciao :)