domenica 18 aprile 2010

Tra


Tra un giardino silenzioso e incolto e una strada affollata. Persone, automobili e tram.

Tra i miei scatoloni e il comfort di una casa vera.

Tra i miei continui cambi d'identità. Stimolanti ed estenuanti.

Tra il fare ed il sonno, prepotente. Tra il chiedermi preoccupata la vera ragione di questo torpore e il ripetermi il dolce proverbio dell'aprile.

Tra i libri. I libri che mi accompagnano la sera e che mi aspettano al mattino per svelarmi un altro segreto, un altro punto di vista che non conoscevo. Alto, come quello di Erri De Luca, dalla cima della montagna mi mostra il mondo e la vita. Fino al giorno stanco e faticoso in cui anche il peso della farfalla può essere decisivo.

Tra i sogni, indecifrabili o fin troppo eloquenti. Dove amori eterni danzano con altri, partiti ancora giovani: amori che hanno dato di se solo il meglio, che non hanno fatto in tempo a mostrare la parte usata e quotidiana. Amori resi brillanti dall'assenza. Amori che tornano nel sogno ad insinuare il dubbio di diamanti.

Tra. Nell' indeterminatezza, nello spazio e nel tempo da organizzare ogni giorno.

Come questo giardino sotto ai miei occhi. Queste rose che promettono di sbocciare proprio sotto la mia finestra.

E' un tempo così. Un tempo tra.

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