Incapace di contrastare la corrente contraria mi sono arenata.
Mentre resto qui un po' sottosopra su questo bagnasciuga posso però osservarmi, riprendere le forze e impadronirmi nuovamente della mia determinazione.
Mi osservo da tutti i lati solo per scoprire che continuo a mirare in basso accontentandomi di sopravvivere.
La mia stessa genialità spesso mi spaventa, come fosse un dono non meritato o meglio una responsabilità ingombrante.
Alla fine me la prendo sempre con me stessa e spesso mi ferisco. Ancora.
Cos'è che mi spinge a vergognarmi dei miei desideri al punto da censurarli e renderli minimali?
Non devo temere di realizzare i sogni. E voglio esagerare.
Perchè l'esagerazione è solo una verità che ha perso la pazienza.
E' questo che ho letto quel giorno su di un muro mentre scivolavo nel tombino e l'uomo da/del marciapiede si allontanava circospetto.
1 commento:
Eccomi. Non commento da giorni, ma non per disinteresse... a volte mi sembra osceno commentare... come scrivere su un muro, come battere le mani durante un film... allora mi limito a leggere.
Passo, anche se non scrivo lo sai che passo!
Un abbraccio.
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