lunedì 29 giugno 2009

senza titolo


Certo, posso anche avere pensieri senza titolo. Posso scrivere ascoltando di volta in volta quello che mi detta il cuore o la testa. Certe volte invece è la pancia a prendere il sopravvento ma sinceramente non ho una grande stima per la mia pancia.

Bene, in questi giorni ho cercato di restare semplicemente in ascolto. Recepire gli imput e poi senza fretta elaborare le idee. Forse è un lusso o forse solo un'illusione. Il fatto è che io ci credo.

"...stare come se l'eternità giacesse ai nostri piedi" o qualcosa del genere, sempre da Rilke. Forse sto solo cercando scuse o menando il can per l'aia. La verità è che non sono ancora venuta a capo di nulla. Veramente non so cosa farò, i miei programmi di lavoro si spengono a ferragosto ma ho un sacco di idee. Forse anche troppe al punto che ognuna va avanti per conto suo senza però arrivare a configurare un vero progetto.

Poi c'è quel piccolo esercito delle idee già iniziate, semilavorati portati avanti quest'ultimo anno che adesso se ne stanno lì in fila buoni buoni come tanti soldatini in attesa di ordini.

Probabilmente dovrò darmi l'ordine di fare ordine ma sono sempre così poco autoritaria che alla fine i miei soldatini romperanno le righe e diserteranno in massa. E a me non resterà che cercare tra le righe un solo significato che possa emergere. Vincente.

2 commenti:

Chiara Ulivi ha detto...

che grande difficoltà fare ordine... quasi che le mie idee, i miei progetti sapessero che non ho la fermezza di concretizzare... e così se ne stanno muti, ad aspettare un risveglio, una stimolante chiamata alle armi!

Lola Torres ha detto...

una volta in casa di una amica che io ritenevo una precisina ho letto: "per fare un grande ordine ci vuone un grande disordine", e io che ho sempre difettato di precisione ho pensato:" beh, se lo dice lei..."